lunedì 28 ottobre 2013

Squali al Festival

Giovedì mattina, 31 ottobre, sarò con la mia conferenza "Il bello degli squali", al Festival della Scienza di Genova.
La conferenza sarà all'Aula Polivalente San Salvatore, in Piazza Sarzano, alle 11,00.


Il Festival della Scienza è l'evento di questo genere più importante d'Italia. Il programma si estende su dieci giorni ed è ricchissimo di eventi. "La bellezza è il filo conduttore dell'undicesimo Festival della Scienza, in programma a Genova dal 23 ottobre al 3 novembre 2013. Una bellezza che si diffonde per la città seguendo il consueto approccio e lo storico obiettivo del Festival: rendere la scienza accessibile a tutti, appassionando il pubblico di ogni età – dagli studenti agli esperti – grazie alla varietà degli argomenti trattati, all'autorevolezza degli ospiti, alla partecipazione attiva alle iniziative, alla capillare diffusione sul territorio e a un programma che prevede conferenze, laboratori, mostre scientifiche e artistiche, spettacoli, incontri, tavole rotonde, exhibit, concorsi per start up e progetti speciali."


sabato 26 ottobre 2013

L'orca che uccide e un film che fa discutere

Ieri sera ho visto il film documentario "Blackfish". So che sta avendo un forte effetto sul pubblico, e ora che l'ho visto la cosa non mi stupisce. E' fatto bene, costruito bene, e ha alcuni momenti forti come pugni nello stomaco.
Il film ruota attorno a due temi centrali: l'orca Tilikum, responsabile della morte di ben tre persone, e l'idea, che passa in tutto il film, di quanto assurdo sia tenere queste creature rinchiuse in una vasca.
Conoscevo le vicende delle morti causate da questa orca, ma non conoscevo la sua storia, il fatto che a Orlando venisse tenuto praticamente sempre segregato dalle altre orche (quando vi è arrivato aveva già ucciso una persona, al Sealand of the Pacific, in Canada) e usato quasi solo come riproduttore (per questo il suo valore economico è molto alto): in pratica tantissime orche in giro per gli States, sono figli suoi.
Il documentario vuole colpire e lo fa. Ci sono immagini forti, dei vari incidenti, anche se alcune si trovano anche su Youtube.
A me ha colpito moltissimo anche il racconto del vecchio pescatore di orche, che negli anni '70 le andava appunto a catturare in mare, strappando i piccoli dalle madri. Ci si rende conto di quale dramma sia, per questi animali che capiscono eccome quello che sta avvenendo. Una sofferenza da vedere e da sopportare (e il pescatore che ripete "è la cosa peggiore che abbia mai fatto").
Ci sono altri momenti molto intensi, ma non voglio raccontare troppo. Il film va visto.
Buona parte del film sono interviste a ex-trainer del SeaWorld, e ci rende conto di come fossero all'oscuro di molte cose, di come non vedessero o non volessero vedere. Quando dicono che raccontavano decine e decine di volte al giorno, al pubblico, le stesse cose, le stesse nozioni, che oggi sanno essere false e poco credibili, ma che allora ci credevano eccome, mi ci sono ritrovato molto. Ho fatto tantissime visite guidate in un delfinario, e dicevo e credevo in cose alle quali ora mi è impossibile credere.

Ritengo che questi documenti siano importanti e servano molto a scuotere le coscienze. Potenza delle immagini. A quanto mi dicono, dopo l'uscita del film moltissima gente ha cambiato il proprio modo di vedere riguardo al mantenimento delle orche in cattività. Sulle pagine Facebook dei parchi del SeaWorld sono cresciuti i giudizi negativi e la società ha dovuto correre ai ripari: per esempio quello di Orlando ha tolto l'angolo dove venivano pubblicati i consigli e le valutazioni del pubblico. Quello del Texas ha rimosso quello dove poter pubblicare i commenti.
Secondo la CNN, notizia di ieri, il film sta suscitando discussioni sul fatto se sia giusto ed educativo, o meno, portare i bambini in questi oceanari. Se è così, se anche solo se ne discute, il film ha raggiunto il suo scopo.
A proposito, per il film, anche se ripetutamente interpellati, nessun esponente del SeaWolrd ha voluto farsi intervistare.


sabato 19 ottobre 2013

Un'altra specie intelligente del pianeta

Questo è un video che è apparso su TED poco tempo fa, e che ora è stato sottotitolato in italiano. Dura un quarto d'ora ed è tutto da gustare e da comprendere.
Denise Herzing studia i delfini (le stenelle maculate) nel loro ambiente naturale, e sott'acqua, da quasi trent'anni. Il livello a cui sono arrivate le sue ricerche è sorprendente, come sorprendente è quello che si vede in alcuni momenti di questo video.

"Immaginate come sarebbe capire veramente la mente di un'altra specie intelligente del pianeta". Con questa frase si chiude il video, e vi lascia davvero per un attimo senza parole, con i vostri pensieri. Un'altra specie intelligente del pianeta...

Pensate a cosa stiamo facendo, a come modifichiamo e trasformiamo il loro ambiente, a come lo rendiamo inospitale, vuoto, a volte dannoso. A come li portiamo sempre più vicini alla loro scomparsa dai mari. A come li teniamo, da anni, imprigionati in vasche di cemento per il nostro divertimento. Al rispetto che non riusciamo a dare a loro, così come a tutte le altre creature del pianeta; per interesse, per avidità, per semplice ignoranza o noncuranza.

Un'altra specie intelligente del pianeta...





sabato 5 ottobre 2013

Delfini spiaggiati e cannonate in Adriatico

Come avevo scritto qualche tempo fa, sto partecipando come consulente dell'Università di Padova, al progetto Netcet
Dal Blue World Institute, un ente croato che si occupa di cetacei, tartarughe marine e biologia marina in generale, e partner del progetto, circa 20 giorni fa abbiamo ricevuto una mail preoccupante, relativa all'inizio di un'indagine di prospezioni geologiche, per la ricerca di idrocarburi, in Adriatico.
Queste indagini sismiche sono quelle che utilizzano i famigerati airgun: in pratica, sparano delle cannonate sonore da 280 decibel (un boing 747 al decollo ne fa 140...), queste rimbalzano sul fondale e vengono raccolte da dei sensori che in base all'eco rivelano se ci sono giacimenti. I Cetacei hanno un udito super-sviluppato, e vengono danneggiati da queste "bombe" sonore. A volte uccisi, spesso decisamente disturbati e spaventati.

In questa settimana ci sono stati 7 spiaggiamenti di tursiopi in nord Adriatico (1 a Jesolo, 1 a Porto Garibaldi, 1 in Abruzzo, 3 nel ravennate e 1 a Rovigno). Che le due cose siano collegate per il momento non lo si può dire, ma decisamente questi spiaggiamenti così ravvicinati, hanno fatto tornare in mente quella mail.

Ve la riporto qui:
"Vorrei informarvi che campagne di ricerca di petrolio e gas sono state avviate in Croazia, al largo e sottocosta, a partire dal 7 settembre 2013. Questa campagna non è stata presentata al pubblico e il Blue World Institute non è stato coinvolto in alcuna valutazione di impatto ambientale, nonostante sia in possesso della più grande banca dati disponibile su Cetacei (e altri grandi vertebrati marini) nel Mare Adriatico croato.
Le indagini sismiche sono uno dei metodipiù invasivi di indagine del mare e causano gravi danni per l'ambiente e gli animali marini. Attualmente stiamo cercando di ottenere tutte le informazioni sulla campagna in corso e sulle valutazioni di impatto ambientale (se presenti) fatte per questa campagna.
Le indagini sismiche causano gravi conseguenze per la vita marina e in particolare per i cetacei, che sono state affrontate da molte organizzazioni scientifiche e da accordi internazionali che hanno chiamato i governi nazionali a prendere seri provvedimenti per proteggere la fauna locale (Cetacei) e a effettuare una completa e trasparente valutazione di impatto ambientale. Non ci risulta che questo stia avvenendo in Croazia. Pertanto l'attuale campagna di indagine sismica pone ancora maggiori minacce per la fauna del mare Adriatico.

Recenti studi effettuati tramite surveys aerei, sulla abbondanza di cetacei e tartarughe marine in tutto l'Adriatico hanno rivelato che rappresenta un habitat per diverse specie tra cui tursiopi, stenelle, grampi e (stagionalmente) balenottere . Di grande interesse è l'Adriatico meridionale come importante habitat di riproduzione dello zifio, specie molto soggetta a spiaggiamenti di massa causati da forti rumori subacquei. Inoltre, un'altra specie protagonista di immersioni profonde – il capodoglio - si trova regolarmente nel Mar Ionio e la sua presenza è stata registrata anche in Adriatico meridionale.

Attualmente, la Spectrum, una società norvegese che ha firmato un accordo con il governo croato, ha ingaggiato la Seabird, una società di esplorazioni di Cipro, per condurre questa campagna di esplorazione sismica. È possibile seguire on-line gli spostamenti della nave, lunga 76 metri, la Northern Explorer. Attualmente si trova in Adriatico centrale dove si svolge l'indagine. La posizione della nave, giorno per giorno, la potete vedere qui.

[...] Gli attuali sviluppi possono solo confermare la nostra idea che cetacei e tartarughe marine sono in pericolo in Adriatico. Inoltre, vorrei mettere in guardia che si occupa di monitoraggio di spiaggiamenti, su potenziali atipici eventi di spiaggiamento."