ACCOBAMS è una sigla lunghissima che sta grosso modo per “Accordo per la conservazione dei Cetacei del Mediterraneo e del Mar Nero”. L’ACCOBAMS è un insieme di ricercatori e enti di ricerca di diverse nazioni affacciate su questi due mari, che lavora per la conservazione di balene e delfini, e che produce ottime documentazioni sullo stato di salute di questi mammiferi marini.
A marzo ha pubblicato un aggiornatissimo report sulle condizioni delle popolazioni di delfini e balene del Mediterraneo, e quindi anche del nostro Adriatico. E i risultati non sono particolarmente incoraggianti. Delle otto specie regolarmente presenti in Mediterraneo, due sono classificate come in altissimo pericolo di estinzione, altre due come vulnerabili (alto pericolo di estinzione) e di ben quattro non ci sono dati sufficienti per decidere.
In Adriatico l’unica specie regolarmente presente è il tursiope (Tursiops truncatus), cioè il delfino più conosciuto, il classico flipper dei telefilm e di tanti delfinari. La popolazione di tursiopi in Mediterraneo è considerata vulnerabile, cioè come detto ad alto rischio di esntizione. E in Adriatico la situazione è ancora peggiore. Infatti i compilatori del report sottolineano che se la popolazione di delfini tursiopi dell’Adriatico fosse considerata separatamente essa sarebbe catalogata come Endangered, cioè ad altissimo rischio di estinzione.
I dati infatti mostrano un declino dei delfini in Adriatico, intenso e rapido: si parla di una riduzione del 50%, negli ultimi 50 anni.
A rendere il quadro un po’ meno preoccupante è l’idea che il declino sia stato causato anche, almeno fino agli ’70-80 da una vera e propria “caccia al delfino”. Questo mammifero veniva infatti visto come un competitore che predava le stesse specie di pesci che noi mangiamo, così veniva attivamente cacciato e ucciso come si fa per le specie “infestanti”. Al punto che nel 1939 il Ministero per l'Agricoltura e le Foreste emanò il Decreto di cui vi ho parlato in un vecchio post. Questo Decreto ora non esiste più e i Cetacei sono tutti, a diversi livelli, specie protette. Ma ancora molte minacce ne mettono in pericolo la sopravvivenza: la riduzione delle loro prede a causa di una pesca eccessiva, il progressivo degradarsi dei loro ambienti naturali (inquinamento, cambiamenti climatici), le catture accidentali in attrezzi da pesca.
Molto lavoro c’è ancora da fare, per salvaguardare questi nostri amici adriatici.
A marzo ha pubblicato un aggiornatissimo report sulle condizioni delle popolazioni di delfini e balene del Mediterraneo, e quindi anche del nostro Adriatico. E i risultati non sono particolarmente incoraggianti. Delle otto specie regolarmente presenti in Mediterraneo, due sono classificate come in altissimo pericolo di estinzione, altre due come vulnerabili (alto pericolo di estinzione) e di ben quattro non ci sono dati sufficienti per decidere.
In Adriatico l’unica specie regolarmente presente è il tursiope (Tursiops truncatus), cioè il delfino più conosciuto, il classico flipper dei telefilm e di tanti delfinari. La popolazione di tursiopi in Mediterraneo è considerata vulnerabile, cioè come detto ad alto rischio di esntizione. E in Adriatico la situazione è ancora peggiore. Infatti i compilatori del report sottolineano che se la popolazione di delfini tursiopi dell’Adriatico fosse considerata separatamente essa sarebbe catalogata come Endangered, cioè ad altissimo rischio di estinzione.
I dati infatti mostrano un declino dei delfini in Adriatico, intenso e rapido: si parla di una riduzione del 50%, negli ultimi 50 anni.
A rendere il quadro un po’ meno preoccupante è l’idea che il declino sia stato causato anche, almeno fino agli ’70-80 da una vera e propria “caccia al delfino”. Questo mammifero veniva infatti visto come un competitore che predava le stesse specie di pesci che noi mangiamo, così veniva attivamente cacciato e ucciso come si fa per le specie “infestanti”. Al punto che nel 1939 il Ministero per l'Agricoltura e le Foreste emanò il Decreto di cui vi ho parlato in un vecchio post. Questo Decreto ora non esiste più e i Cetacei sono tutti, a diversi livelli, specie protette. Ma ancora molte minacce ne mettono in pericolo la sopravvivenza: la riduzione delle loro prede a causa di una pesca eccessiva, il progressivo degradarsi dei loro ambienti naturali (inquinamento, cambiamenti climatici), le catture accidentali in attrezzi da pesca.
Molto lavoro c’è ancora da fare, per salvaguardare questi nostri amici adriatici.