giovedì 26 novembre 2009

A piccoli passi

In un post di poco tempo fa citavo un libro che stavo leggendo, e che ora ho finito. Il libro è quello di Maurizio Pallante "La descrescita felice". Tempo dopo sono anche andato a sentire Pallante alla presentazione del suo libro nuovo: "La felicità sostenibile".
Mi piace molto l'idea della decrescita, il mettere a nudo l'assurdità della nostra società dove tutto è sempre solo legato e orientato verso i consumi. La produzione e i consumi devono sempre crescere, crescere, crescere... Il PIL, questo fantomatico dio economico a cui siamo sempre e tutti votati. Bisogna comprare, non importa cosa, non importa se serve, ma compriamo! Spendiamo! Consumiamo! E per consumare tanto, bisogna guadagnare tanto, e dunque lavorare tanto. A scapito del resto, lavorare sempre.
"Lavoriamo più degli schiavi ai tempi dei Faraoni. Per trent'anni. Quarant'anni, cinquant'anni. L'età della pensione si allontana fino a coincidere con quella della morte. Il lavoro ha, sempre più spesso, come unico obiettivo uno stipendio. Non è importante che il lavoro sia utile, necessario per la società o per l'individuo che lo svolge. Lo scopo di un'attività è, di solito, il denaro che se ne può ricavare. Denaro che serve per comprare beni inutili, prodotti da altre persone che fanno altrettanti lavori inutili. Per rendere utili beni inutili, aumentare la salivazione dei consumatori, abbiamo inventato l'industria della pubblicità. Un inganno colossale, un'autoipnosi a fini di lucro." scrive Beppe Grillo nel suo blog.

Ma tornando alla decrescita, trovo che quello che dice Pallante sia più che giusto, e la strada che lui traccia è senz'altro da seguire, ma applicare la sua teoria alla vita pratica è davvero difficile. Spesso impossibile. Eppure bisogna cercare di fare ognuno il proprio piccolo passo verso il futuro, verso una vita più intelligente, più rispettosa e sostenibile, ma anche più nostra. Facciamo noi le nostre scelte, e non lasciamo che altri scelgano per noi.

Ho provato a fare l'elenco di quel poco che sto facendo, per andare verso una vita più sostenibile, per sposare la decrescita. Un esercizio utile, se non altro per capire quanto molto altro potrei fare. Vediamo un po', andando a memoria e senza ordine.

Raccolta differenziata: va beh dai, troppo facile, la facciamo da anni in casa.
Lampadine a basso consumo: sì, le ho cambiate tutte in casa, tranne quella della piantana del salotto, che essendo regolabile, non ne vuole sapere delle lampade nuove. Grrr...
Bere solo acqua di rubinetto: da poco tempo, ma ce l'ho fatta. Non è stato facile convincere la famiglia che era la cosa giusta, ma da qualche settimana siamo partiti. Prima avevo una caraffa di quelle col filtro interno, poi ho letto su Altroconsumo che possono dare problemi di sviluppo di batteri. Adesso abbiamo una bella caraffa di vetro che riempiamo e poi basta aspettare una decina di minuti che il cloro evapori. Buona, economica, e basta con tutte quelle bottiglie di plastica. Evviva.
Prendere il latte dal distributore: ero partito bene, c'è pure un distributore vicino a casa mia, ma da un po' non lo faccio più. Devo ricominciare, senza meno. Basta tetrapak o plastica, e il latte è pure più buono (ma non è indicato per i bimbi sotto i 3 anni e io ne ho uno).
Fare acquisti tramite il Gruppo di Acquisto Solidale: sì! La cosa più importante e più recente per me. Ci si iscrive a un Gruppo di Acquisto Solidale (il mio è il Rigas, quello di Rimini) e tramite il sito www.economia-solidale.org si fanno gli acquisti. Poi un giorno o due alla settimana si ritira la spesa. Bellissimo comprare solo cose prodotte a due passi da casa tua, biologiche e buonissime, direttamente dai produttori, senza intermendiari e senza viaggi di merce da chissà dove. Ad esempio il miele che ritirerò sabato viene da Mondaino, a meno di 40 km da Rimini, mentre il vasetto che ho a casa, preso alla Coop, viene dall'Ungheria...
Car sharing: ci provo. Sempre tramite il sito www.economia-solidale.org, ho messo a disposizione i miei viaggi Rimini-Riccione (casa-lavoro) a chiunque voglia condividere gli spostamenti. Vedremo...
Banca del tempo: sempre sullo stesso sito; ancora non ho fatto niente per questo, mi riprometto di pensarci
Vendere e comprare dai negozi che "riutilizzano" giochi, vestiti e altro, per bambini: bella idea, perchè no? Ho scoperto che ce n'è uno anche a Rimini, Ho tre figli e crescono in fretta, lasciandosi indietro giocattoli e vestiti, ancora praticamente nuovi. Perchè non metterli a dispozione di altri, e non usare quello che altri hanno messo a disposizione prima di me? Basta con questa cultura dell'"usa e getta". Usa e riusa!!
Telelavoro: nei mesi invernali, quando il nostro lavoro è più basato sul progettare che non sul fare, sto molto tempo al computer. Perchè non farlo da casa? Basta il pc, il telefono e un collegamento a internet (ho tutto). Mi piacerebbe farlo uno o due giorni alla settimana. Sai il tempo e la benzina risparmiata? Ma è un concetto duro da far passare a chi vede il lavoro in modo "tradizionale". Vedremo.

C'è molto altro che potrei fare? Ovviamente sì, ma sono contento di quello che già sto facendo o pensando di fare. E se i figli imparano seguendo gli esempi che vedono con i loro occhi, allora forse sto anche facendo più di quello che penso.
Se avete però suggerimenti su cos'altro potrei fare, fatelo sapere!

venerdì 6 novembre 2009

No gas, grazie

Luca Amico, del Comune di Numana e amico e collaboratore da anni di Fondazione Cetacea, mi ha chiesto di elaborare insieme a lui una relazione tecnica, per conto del Comune di Sirolo. La relazione tecnica è una denuncia contro il progetto "Terminale GNL Tritone Offshore Marche".
In pratica c'è in progetto di installare, circa 34 chilometri al largo del Conero, un enorme struttura detta comunemente "rigassificatore", lunga come tre campi da calcio, che comprende enormi serbatoi di gas metano.
Non ne sapevo niente di rigassificatori, ma basta cercare un po' sulle rete e viene fuori di tutto. Dalle numerose voci contro, che parlano di elevata pericolosità e alto impatto ambientale, a quelle a favore. Ad esempio il più grande rigassificatore al mondo si trova al largo del Veneto ed opera da pochi mesi. E' stato inaugurato dal Berlusca in persona. Solo articoli positivi sulla struttura veneta, e già questo è sospetto...
Sul rigassificatore del Conero si sta mettendo in azione un ampio movimento di protesta, e molte informazioni si trovano su un sito creato ad hoc: www.rigassificatorenograzie.com.
La società che costruirà la struttura si chiama Gaz de France, e tra le altre cose, scrive: "L’area di mare interessata dalla realizzazione del Terminale GNL e del gasdotto ad esso collegato non rappresenta una zona abituale di stazionamento di rettili o mammiferi marini, bensì di passaggio al seguito delle rotte delle navi o nel corso delle loro migrazioni". E ancora "L’area di mare interessata dalle opere a progetto non rappresenta una zona abituale di stazionamento di rettili o mammiferi marini".
Sulla seconda affermazione c'è poco da dire, è una sciocchezza; tartarughe e delfini in quella area ce ne sono eccome.
La prima frase tende a ridurre l'importanza della presenza di questi animali "perchè lì sono solo di passaggio". E se anche fosse?
Il rigassificatore in attività prevede un intenso trattamento delle acque marine stimato in 14.000 metri cubi all'ora, porterà ad un importante abbassamento della temperatura dell’acqua che nei pressi della struttura offshore è stato stimato, in fase di progetto, in – 7° C e che interesserà una colonna d’ acqua di circa 40 mt di profondità.
Lo stesso enorme tubo che collegherà il rigassificatore alla terraferma (a Porto Recanati), abbasserà la temperatura dell'acqua circostante.
Questi abbassamenti di temperatura così cospicui e su aree così ampie possono rappresentare una vera barriera per gli spostamenti, migratori o no, di delfini e tartarughe. L'impatto ci sarà, si sono pochi dubbi. E addirittura ho sentito parlare di acqua clorata, che sarebbe un altro disastro.
Non conosco ancora troppo la materia per dare giudizi definitivi ma la cosa mi preoccupa non poco, e continuerò a leggere e seguire la vicenda. Fatelo anche voi (soprattutto se abitate in zona) cominciando proprio da www.rigassificatorenograzie.com.
Ci sono altri rigassificatori in costruzione o in progetto, in giro per l'Italia, o per il mondo. Volevano farne uno anche nel golfo di Trieste, ma la Slovenia ha fatto saltare tutto. Sembra che questo sia il business del momento. Ma questi mostri fanno paura.
Un'ultima cosa: il rigassificatore appena partito al largo di Rovigo coprirà, da solo, il 10% dei bisogni di metano dell'Italia. Gas che prima evidentemente veniva acquistato da altre parti. Prima non c'era, adesso c'è: dobbiamo aspettarci una diminuzione della bolletta del gas?
Tra l'altro sembra pure che questo gas non serva, ne abbiamo già troppo: leggete qua.