
La mia passione professionale sono gli squali (non solo...). La mia passione extra-professionale è il basket. C'è un collegamento fra le due cose? A volte capita...
E' dei giorni scorsi la notizia che Tracy McGrady, grande campione americano che gioca negli Houston Rockets, è stato "beccato" durante un viaggio promozionale dell'adidas, a mangiare zuppa di pinne di squalo ad Honk Kong.
Gli squali vengono pescati per la loro carne, per la pelle, per l’olio e altre sostanze che hanno nel fegato, per i denti (squallidi souvenirs) e per tante altre cose ancora. Quelli che scampano alla pesca mirata, magari perché hanno scarso valore commerciale, restano intrappolati e uccisi dalle reti e dagli ami che hanno altri obiettivi (tonni, pesci spada, altre specie commerciabili). Come se non bastasse negli ultimi decenni è arrivato il colpo di grazia del maledetto
finning. Il finning è una pratica che consiste nel pescare gli squali per ottenerne solo le pinne. E’ una pesca stupida e insensata (pesco un animale da 200 kg e ne butto via 190…), crudele (agli squali vengono amputate le pinne e poi rigettati in mare a morire sul fondo), e devastante (basta una piccola barca per fare una strage: prendendo solo le pinne la barca non “si riempie” e

si possono uccidere decine di esemplari ad ogni battuta). Che fine fanno poi le pinne? Vengono spedite sul mercato orientale dove, seccate, servono a preparare la zuppa di pinne di pescecane, un piatto tipico tradizionale servito in tutti i banchetti importanti: matrimoni, cerimonie, ecc… E’ una piaga difficilissima da combattere e estirpare, da una parte c’è un’elevata richiesta che proviene da un mercato che considera questo piatto come facente parti delle proprie tradizioni, e contro le tradizioni è sempre dura andare (ma si può fare! noi abbiamo smesso di mangiare carne di delfino e di bere brodo di tartaruga), dall’altra parte ci sono paesi poverissimi che vedono nella pesca delle pinne di squalo un’opportunità di ottimo e relativamente facile guadagno. Nel mezzo gli squali, ancora una volta.
Ecco perchè il gesto di McGrady ha fatto il giro del mondo ed è stato criticato dalle maggiori associazioni ambientaliste. Da notare, paradossalmente, che in squadra con McGrady gioca il gigantesco Yao Ming (226 cm.), un atleta cinese che invece si fa spesso portavoce della campagna anti-finning...