
Per quanto adesso ci sia un amore quasi incondizionato dell'uomo verso i delfini, sostenuto da un certo quale fantomatico "legame" fra queste due specie, e forse anche da un senso di colpa per quello che l'uomo ha fatto per anni ai Cetacei, nonostante questo amore dicevo, il delfino è un nostro competitore per le risorse ittiche, e mangia in realtà più o meno lo stesso pesce che noi peschiamo. Così tutte le campagne e i movimenti di opinione attuali, verso gli amici/fratelli delfini, erano veramente poco probabili nemmeno tanti anni fa. Al punto che nel 1939 il Ministero per l'Agricoltura e le Foreste emanò un Decreto che stabiliva una taglia di 50 lire (cioè una settimana di paga di un operaio...) per ogni delfino ucciso; il premio saliva a 100 lire per ogni femmina gravida. Per "certificare" la cattura bisognava consegnare alle autorità la testa e la coda...
Per qualcuno questo diventò persino un mestiere. E' famoso il caso di un pescatore di Cesenatico, detto Brigella, che andava letteralmente a caccia di delfini. Usciva con la sua barca a vela, che metteva all'ancora nelle zone propizie all'avvistamento delfini. Si legava poi una corda in vita e quando il delfino era a tiro vi si lanciava sopra, lo abbracciava in una stretta mortale e lo uccideva a colpi di baionetta militare. Come cambiano i tempi, eh?
Per qualcuno questo diventò persino un mestiere. E' famoso il caso di un pescatore di Cesenatico, detto Brigella, che andava letteralmente a caccia di delfini. Usciva con la sua barca a vela, che metteva all'ancora nelle zone propizie all'avvistamento delfini. Si legava poi una corda in vita e quando il delfino era a tiro vi si lanciava sopra, lo abbracciava in una stretta mortale e lo uccideva a colpi di baionetta militare. Come cambiano i tempi, eh?
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