martedì 24 giugno 2008

Andrea, la star

La notizia e il report divulgati ieri (vedi post precedente) sul delfino Andrea hanno colpito la stampa che ha ripreso la notizia con gran clamore.
Il Resto del Carlino gli dedica una pagina sul fascicolo nazionale, e la notizia è stata ripresa anche dall'ANSA, dal TG3 Emilia-romagna, dal TG1 e dal TG5.

Qui un po' di link:
- articolo1
- articolo2
- articolo3
Qui sotto una breve intervista (alla fine un po' tagliata...):

lunedì 23 giugno 2008

Andrea dove vai?

Fra una mano di vernice e l'altra (vedi post precedente) stiamo continuando a seguire la situazione del delfino "Andrea".
Ieri pomeriggio siamo stati allertati dalla Capitaneria di Porto di Ravenna per la presenza di un delfino a 1-2 miglia dalla costa di Ravenna.
Il delfino giocava con le persone in acqua e qualcuno lo ha anche, sconsideratamente, nutrito con del pesce. Grazie a una caratteristica macchia bianca sulla coda, l'esemplare è stato identificato da un volontario di Cetacea come "Andrea", il delfino che da qualche mese viene regolarmente avvistato anche al largo di Rimini (e forse di Cesenatico) e che ha imparato a intrattenersi e a giocare con le persone in acqua. La situazione, potenzialmente pericolosa anche per le persone lo è molto di più per il delfino, che a causa di comportamenti sconsiderati può ben presto cadere vittima di un incidente e che comunque ha già modificato in maniera vistosa i suoi comportamenti naturali.
Pochi minuti fa, tra l'altro, Carola Vallini di A.R.C.H.E'. onlus ci segnala un delfino a Goro che si è avvicinato a costa. Il gommone della capitaneria è uscito per il sopralluogo ed il delfino pare abbia iniziato a giocare attorno al gommone, nuotando e saltando tranquillamente...
Fondazione Cetacea e Sub Rimini Gian Neri si sono alleati per la salvaguardia di questo animale, impegnandosi a monitorarne i movimenti e i comportamenti e divulgando un Codice di Condotta. Qui potete scaricare il report su Andrea divulgato stamattina alla stampa.

sabato 21 giugno 2008

Home sweet home

Da un po' di tempo a questa parte le nostre giornate sono divise in due: la mattina facciamo il nostro lavoro di biologi, ricercatori, educatori e conservazionisti eccetera. Ma il pomeriggio indossiamo i panni da lavoro e ci si trasforma in facchini, autotrasportatori, imbianchini.
La nuova sede di Fondazione Cetacea è quasi pronta. Una settimana o due e saluteremo il nostro container metallico dentro al parco Oltremare (senza troppi rimpianti, per la verità) e ci muoveremo nei nuovi locali.
La nuova sede ci è stata data in concessione dal Comune di Riccione. Ci sono stati un po' di problemi e molti ritardi ma ora ci siamo quasi. Ci è mancato poco che ce ne andassimo da qualche altra parte, tipo Cattolica. Ma poi il Comune non ha voluto perdere il suo "gioiellino" e la nuova sede è arrivata. Di spazio ce n'è abbastanza, anche se fra un anno dovrebbe essere ancora di più. Lo stabile è enorme ed è una ex-colonia mussoliniana, come ce ne sono a decine in tutta la costa romagnola. Chiaramente a noi ne spetta solo una piccola, ma non è poco. Abbiamo anche i locali per il nostro Ospedale delle Tartarughe, ma questo ci seguirà solo dopo l'estate.
E' una bella sfida, difficile e affascinante. Per la prima volta, Fondazione Cetacea va da sola, con le sue gambe, con le sue forze, con i suoi spazi. Non sarà facile ma noi ce la metteremo tutta.
A metà luglio l'inaugurazione, nel frattempo... al lavoro!

mercoledì 18 giugno 2008

Torna Bloom

Negli ultimi anni abbiamo rilasciato e seguito con trasmettitori satellitari 7 tartarughe marine, curate e poi rilasciate dal nostro Ospedale delle Tartarughe. L'ultima di queste, che stiamo ancora seguendo, è Bloom.
Arrivata da noi a febbraio 2007, è un animale abbastanza grande, più di 50 cm di carapace. Era stata presa per caso dal peschereccio “Gianfranco C.”, della marineria di Rimini, che usa una rete a strascico di tipo particolare che si chiama rapido. La bocca di questa rete ha delle punte metalliche che arano il fondo. Bloom se ne è trovate due o tre infilzate nelle zampe posteriori e una le ha forato anche la parte inderiore del guscio, il piastrone. Ha richiesto cure lunghe e spesso anche difficoltose, soprattutto per cicatrizzare il piastrone.
Dopo l'estate era finalmente guarita e pronta a ritornare in mare. Dopo due tentativi andati male a causa del maltempo,è stata rilasciata il 6 novembre 2007, con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Rimini, da Cattolica (RN).
Il suo percorso si sta rilevando interessantissimo e la seguo quasi ogni giorno. Appena rilasciata, ha fatto quello che ci si aspettava. Via di corsa dalle acque fredde dell'Adriatico, in un mese era già in Puglia. Poi ha girato verso lo Ionio e lì ha passato tutto l'inverno.
Attorno al 10 maggio punta verso est e in un attimo è fuori dallo Ionio. Un giorno o due e procedendo ancora verso est arriva alle coste dell'Albania. Da lì veloce e precisa come una freccia, segue la rotta di navigazione e come vedete dalla cartina (se ci cliccate sopra si ingrandisce) in meno di un mese è arrivata, dove evidentemente voleva arrivare: in nord-Adriatico.
mi colpisce molto l'"intenzionalità" del suo percorso. A un certo punto ha deciso (seppur con l'istinto e non con il ragionamento) che era ora di lasciare lo Ionio e tornare in Adriatico, e in un mesetto era qua.
Che spettacolo. Che meraviglia questi meccanismi animali che ci sfuggono e ci ignorano. Queste leggi di natura che regolano organismi e ambienti, al di là di tutto, al di sopra di tutto.
E che bello avere questi strumenti per poterli sbirciare dal buco della serratura.

mercoledì 11 giugno 2008

A Muggia

Il Circolo della Vela di Muggia e l’Associazione Culturale Acquamarina

in ambito della “Settimana Internazionale dei Tre Golfi 2008” ed alla seconda
edizione dell’Arcipelago della Cultura

ha il piacere di invitare la S.V. a
“Il mare che non ti aspetti”


conferenza per immagini e incontro con Marco Affronte

giovedì 12 giugno alle ore 19.30 presso il Villaggio dei Tre Golfi a Muggia


I racconti e gli appunti di un biologo marino che da dieci anni si occupa di grandi Vertebrati marini: cetacei, tartarughe marine, squali… Cronache, vissute in prima persona, di eventi eccezionali: la prima megattera mai avvistata in Adriatico, l’invasione degli enormi squali elefante nelle acque romagnole del 2001, delfini che muoiono fra le mani dei loro soccorritori, il capodoglio spiaggiato a Rimini nel gennaio 2005, le decine di tartarughe marine ricoverate presso un Ospedale a loro dedicato e poi rilasciate in mare, giganteschi pesci luna che vengono a morire sulla spiaggia, per finire con i due delfini, madre e figlia, trovati nel porto di Ancona a giugno 2005, uno dei quali destinato a diventare poi una celebrità. Storie e racconti di un mare che sorprende, cronache di un Adriatico diverso e poco conosciuto, accompagnati da riflessioni su un mondo e su una professione particolari, e su interventi fuori dal comune”.

L’incontro è ad ingesso libero.

Marco Affronte, laureato in Scienze Naturali all'Università di Bologna, dal 1997 è Responsabile Scientifico della Fondazione Cetacea e come ricercatore collabora con diversi Istituti universitari. Membro di associazioni scientifiche internazionali, è responsabile per i progetti di ricerca della Fondazione Cetacea. E' stato Direttore Scientifico del progetto internazionale Adria-Watch. Autore di numerosi articoli e pubblicazioni scientifiche su squali, tartarughe marine e cetacei, è capo-redattore della rivista Cetacea Informa, scrive sul quotidiano "La Voce di Romagna", sulla rivista "Adriatico" e ha recentemente pubblicato "Il mare che non ti aspetti" per la casa editrice Magenes.

L’evento è ideato e organizzato dall’Associazione Culturale Acquamarina e dal Circolo della Vela di Muggia in ambito della “Settimana Internazionale dei Tre Golfi 2007” in collaborazione con il Credito Cooperativo del Carso di Opicina – Zadružna kraška banka Opčine

Info: acquamarina.amc@virgilio.it - cell 3472350025

lunedì 9 giugno 2008

Mi avete cercato?

Oggi un post leggero leggero, che ogni tanto ci vuole, soprattutto di lunedì. Ogni tanto vado a vedere su Statcounter le chiavi di ricerca che hanno portato al mio blog, cioè frasi che qualcuno ha scritto in un motore di ricerca (tipo Google) e che lo hanno portato al mio blog. Alcune sono quanto meno curiose (in neretto i miei commenti):

storie di mare (era scontato, dai)
pesce luna
mary g cetaceo oltremare riccione
tutto sui delfini e orche (beh magari proprio tutto no, ma qualcosina)
acquari orche (meglio in mare)
racconti di pesca in mare (non pesco, sorry)
marco affronte (eccomi)
storie di mare blog
delfini mare news
storie di mare musulmane (musulmane? ma anche cristiane, buddishte, arancioni, vegane, atee, scientologiste...)
storie paurose di squali (ne so tante: squali massacrati, mutilati delle pinne, uccisi per divertimento...)
lavoro in madagascar
jane goodall come fare volontariato con jane goodall (avrei voluto anch'io!)
bambaren mare riflessioni
foto mareggiate
delfino pupazzo (delfino curioso, delfino intelligente, delfino meraviglioso, ma pupazzo addirittura...)
storie incredibili conero (chiedere di Luca Amico)
nell'adriatico ci sono le tartarughe (ce ne sono a migliaia, ma non per molto se andiamo avanti così)
tartarughe in croazia (vedi sopra)
squali europa
racconti di incontri di sesso (ellamiseria! e come sei arrivato qua?)
foto di uno squalo bianco enorme come una barca (e capirai! dipende quanto è grande la barca)
blog viaggio in gommone
tipologie di orche
ilaria costantini (la conosco, ottima persona)
delfini aggressivi (eh sì, e se fossi un delfino, a volte sarei aggressivo anch'io)
immagini di tutte le specie di squali (tutte? sono più di 400!)
storie sulle orche
adriatico squalo bianco (sì, abbiamo anche quello)
magistris infame (povero! che ha fatto?)
cosa ci vuole per un acquario per tartarughe marine (ci vuole la Forestale, idiota! Sono specie protetta, non le puoi mettere in acquario)
introduzione tesina mare (eh beh... ne correggo a decine, è un problema eh?)
scheda rinvenimento cetacei
storie di squali
ti odio mara (povera! Mara non so chi sei ma io non ti odio)
cani spinarolo (non facciamo confusione, ci sono cani spinoni o pescicani spinarolo)
spinarolo
ilaria costantini venezia
cosa è un capodoglio
peduncolo del delfino (cos'è? ci facciamo una pubblicazione scientifca?)
storie di animali che salvano delle persone (ma persone che salvano animali mai?)
barche di strascico foto (sono quelle che pescano le tartarughe dell'Adriatico)
una goccia nell'oceano cetacei
lavorare in madagascar
tartaruga lavorazione guscio (sei quello di prima? Sono specie protettaaaa)
uomo delfino
immagini mare delfini
jane goodall scimpanze national geografhic film (prova con geographic)

martedì 3 giugno 2008

L'incontro

Nel post del 9 maggio scorso avevo raccontato del delfino che da diverso tempo si va vedere poco al largo di Rimini, in una zona di allevamenti di mitili, dopo spesso si ferma a giocare con i sub, in particolare quelli della società Gian Neri di Rimini. L'8 maggio eravamo usciti, io e la mia collega Valeria, proprio con i gommoni della Gian Neri per valutare la situazione, ma di delfini neanche l'ombra.
Nei giorni successivi il delfino, anzi i delfini visto che ormai si muovono in coppia abbastanza stabile, non si erano visti per un po', ma poi a quanto pare sono tornati. L'amico Enrico della Gian Neri per un po' non si è fatto vivo, se non per fissare una riunione fra Fondazione Cetacea e Gian Neri, proprio per esaminare questo fenomeno. Ma nei giorni scorsi i delfini erano tornati e loro li hanno visti e "frequentati" con una certa regolarità. A quel punto Enrico, sicuro che ormai i delfini si fossero più o meno ristabiliti in zona, ci ha richiamato per un'altra uscita.
Il ritrovo era alle 13 al "capanno" della Gian Neri, dove una decina di persone ci aspettavano pasteggiando a spaghetti, piada e vino. Mentre loro mangiavano io e Valeria abbiamo visto il filmato del giorno prima, quando sia al mattino che al pomeriggio i delfini si erano fatti vedere e avevano giocato con loro. Pare avessero anche cominciato a farsi timidamente toccare. Intanto il cielo si era coperto totalmente e la giornata si preannunciava grigia. Ma il mare è piatto.
Devo ammettere che durante il viaggio in gommone io e Valeria (oltre a ribadire che per colpa della nostra sfortuna sarebbe stato un altro viaggio a vuoto) abbiamo "sgridato" quelli della Gian Neri. Il senso era questo "se volete bene a quei delfini dovete smettere di andarci". Altrimenti si inizia, anzi è già iniziata, un'escalation che può portare lontano. Prima gli avvistamenti, poi le nuotate, poi i giochi, i contatti e poi, che altro? La gente che si affolla, i delfini che cambiano i loro comportamenti e non sono neanche più "selvatici". In ogni va rimarcato che la Gian Neri da anni lotta e lavora per l'istituzione di un'area protetta, proprio in quella zona, e dunque i due delfini sono ottimi testimonial del loro impegno.
Comunque, verso le 14,30 arriviamo sul posto. Vediamo subito che c'è un gommone di privati in zona, e poi vediamo i due delfini, proprio lì, sotto il gommone che nuotano in acqua con tre o quattro persone. E' ovvio che la voce si sta spargendo. Poi ci diranno che loro sono lì dal mattino e i delfini sono sempre stati lì con loro.
Noi abbiamo tutti maschera e boccaglio e subito sei o sette persone del nostro gommone scendono in acqua, compresa Valeria. Io resto fuori, voglio vederli un po' da sopra e fare delle foto. I delfini giochicchiano, anche se c'è davvero troppa gente in acqua. Poi uno dei due, il più timido, quello di cui ancora non conosciamo il sesso, se ne va. Lo vediamo pinneggiare lentamente lontano, in mezzo alle boe dei vivai. Resta Andrea, così lo hanno chiamato, il vero socievole dei due. Dai video si è visto che è un maschio: non avevo dubbi, secondo me è maschio anche il secondo. Resta a giocare mentre l'altro gommone se ne va. Dopo una mezz'ora si allontana anche lui. Aspettiamo che ritornino, ma non si vedono, e pian piano le persone escono dall'acqua. Raccontano dell'emozione di quell'incontro fuori dal comune. Anche Valeria che mi dice che non si aspettava una sensazione così forte e che la cosa che l'ha emozionata di più è stato sentire sott'acqua i loro vocalizzi. "Ho già nuotato con i delfini in vasca, ma questo è tutta un'altra cosa!" e c'è da crederle. Valeria ha anche notato una grande ed evidente macchia bianca sulla coda di Andrea, ed è importante perchè ci servirà per riconoscerlo in future segnalazioni di avvistamento.
Dopo un po' di tempo li rivediamo, lontani e ci regalano una serie di salti davvero divertente e spettacolare. Poi piano piano si avvicinano, tornano da noi. Il timido non si avvicinerà tanto ma Andrea è di nuovo sotto al gommone. Noi siamo già in acqua e questa volta ci sono anch'io. Ficco la testa sotto e lo sento vocalizzare, il cuore aumenta un po' i battiti. Poi lo vedo immergersi poco lontano da me, torno sotto e mi passa, gurdandomi, a pochi centimentri. Resto davvero a bocca aperta e infatti bevo e rido come uno scemo mentre per poco annego. Seguirà un'ora che fatico a descrivere. Emozionante è la prima ovvia parola che mi viene in mente. Il delfino gioca e nuota in mezzo a noi, decide lui con chi, dove e per quanto tempo. Ci passa vicinissimo, oppure va sul fondo e ci evita. A qualcuno mordicchia le pinne, a me le spinge dal basso con il rostro. In acqua con lui ci si sente goffi e impediti. Lui scivola, sfreccia, vola, noi ci giriamo e ribaltiamo come marionette. L'acqua vibra dei suoi suoni e gli occhi ci si riempiono di immagini della sua silouhette grigia scuro e chiaro che scivola fra le nostre gambe, nell'acqua verdastra. Alla fine due ragazze riescono anche, appena appena, ad accarezzarlo.
Un'esperienza incredibile che mai avrei pensato di vivere, e men che meno in Adriatico. E davanti a Rimini, la mia città!
Dopo, a mente fredda, provo sentimenti contrastanti. Sono preoccupato ancora per questi due animali, per la consuetidine all'uomo che può diventare pericolosa per loro, anche solo per la loro natura selvatica. Devono restare liberi di andare e venire e come e quando vogliono. E non sarà facile. Vedere il delfino che quando ci allontaniamo col gommone ci segue per un po' non è bello. Per fortuna la zona degli incontri è in mare aperto, non un porto, non un canale o una baia. Questo dovrebbe rendere più difficile la fidelizzazione. Ma il rischio c'è, eccome.
D'altra parte mi coccolo dentro di me le emozioni che questo incontro mi ha lasciato. Al di là di ogni altro discorso, che comunque va fatto, e presto, è stato bellissimo ed esaltante. Oltre ogni mia aspettativa. Lo prendo come un regalo del mio mare.
A proposito, grazie Enrico!