sabato 26 luglio 2008

I pescatori sportivi si lamentano

Comunicato del Big Game Italia, associazione nazionale di pesca sportiva:
"Per il quarto anno consecutivo la gara di pesca d’altura organizzata dal Club Nautico Rimini e dal Big Game Italia è stata annullata per mancanza assoluta di prede catturabili. La manifestazione a carattere nazionale era in programma per sabato 26 e domenica 27 luglio 2008. Già da oltre un decennio il Big Game Italia aveva lanciato ripetutamente l’allarme e anche quest’anno i pescatori sportivi non hanno effettuato alcuna cattura e/o allamate di prede idonee alle competizioni sportive. Stante questa situazione il Club Nautico di Rimini ed il Big Game Italia si sono visti costretti ad annullare per il quarto anno di seguito la competizione di pesca d’altura in programma per il prossimo fine settimana [...]. L’assenza di pesce, ed in particolare del pregiato tonno rosso, è senza dubbio da attribuire alla pesca professionale che nonostante la recente normativa valida per tutti i paesi aderenti all’Unione Europea ha istituito nuovi limiti di prelievo per la pesca professionale, per tutto il Mediterraneo, ed ha inserito il peso minimo di 30 Kg. per il tonno rosso valido anche per la pesca sportiva e/o ricreativa. Purtroppo per il Mare Adriatico, non si capisce quale sia la logica biologica ma sicuramente è chiara quella commerciale, è stata istituita una deroga parziale riservata alla sola pesca professionale in cui il limite minimo rimane di kg. 8 con la grave conseguenza che di fatto i tonni rossi pescati in Adriatico non potranno completare il loro ciclo di riproduzione poiché è scientificamente accertato che il tonno rosso è idoneo alla riproduzione al raggiungimento di 23/25 kg. e che in stato di cattività (cioè all’interno delle tuna-farms) non si riproduce. La scomparsa del tonno rosso, o gigante, come più volte denunciato dal Big Game Italia, comporta, oltre al gravissimo danno ecologico al già precario ecosistema marino, anche un gravissimo danno economico al sistema della nautica da diporto e dell’indotto della pesca sportiva. Il Big Game Italia va denunciando questa pesante situazione da diversi anni e nonostante la presa di posizione anche del mondo ambientalista nulla o poco si è fatto. Il Big Game Italia continuerà a mantenere alta la guardia, con il solito grande impegno, nella tutela della pesca sportiva/ricreativa nonchè nella salvaguardia dei grandi pelagici e in particolare del tonno rosso affinché non si possa permettere che “pochi ed eletti soggetti” possano gestire un bene di tutta l’umanità così come sono le risorse del mare, operando senza scrupoli e senza il minimo rispetto delle regole siano esse giuridiche che della natura."

Bene, dunque la colpa è sempre di qualcun altro. Per i pescatori sportivi la colpa è di quelli professionali, per quelli professionali la colpa è dei cambiamenti climatici e degli impianti di acquacoltura.
Su il Resto del Carlino di ieri viene ripreso questo comunicato, e si aggiunge che i pescatori sportivi si lamentano anche della mancanza totale di verdesche e squali volpe. Ah, davvero?
Anche noi sono anni che diciamo che in una zona così delicata come una nursery, questo è (o era?) l'alto Adriatico per le mamme squalo, anche la pesca sportiva sconsiderata è un danno enorme. Anche noi sono anni che diciamo che le taglie minime di cattura, autoimposte nelle gare di pesca sportiva, non erano sufficienti.
E ora ci si lamenta che non c'è più niente e non possono più giocare, poveri. E senti chi parla di "pochi ed eletti soggetti"! Non è forse una èlite quella dei pesctori d'altura, tra l'altro protetta da una lobby davvero potente?
Una cosa è certa, le mattanze di piccole verdesche giovanissime, scaricate ia mucchi in porto e poi buttate nei rifiuti, così frequenti una decina di anni fa, ora se le possone scordare... magra consolazione.

5 commenti:

  1. Caro Marco, dopo gli ultimi sviluppi riguardanti l'area marina protetta lungo la costa marchigiana nulla mi sorprende più molto. Un ministro del PDL ha definito il parco marino "UN CAPRICCIO". Gli enti e le istituzioni governative non rispondono. I pescatori ed i vongolari pensano di essere appoggiati dalla "nuova politica berlusconiana". Altri vogliono soltanto mettere le mani su possibili fondi europei per l'area marina. Altri ancora sfruttano l'argomento per essere eletti alle prossime elezioni provinciali. C'è il caos, non ci si si capisce più niente tranne forse che......questi "pochi ed eletti soggetti" iniziano a scannarsi tra di loro". Iniziano a mancare le risorse che soddisfano i loro "capricci" e a chi vogliono dare la colpa? Al riscaldamento globale? Ma come; non erano proprio questi soggetti che dicevano che il fenomeno non esisteva e che gli scienziati erano un branco di pazzi visionari? Opuure incolperanno gli squali di essersi mangiati i tonni rossi? In America ci hanno gia provato. Hanno detto che le orche erano responsabili del drastico crollo delle popolazioni di leoni marini. Ci pensi? "Orche impazzite" in preda ad una furia assassina? Ho visto come funzionano le cose qui e sai che ti dico? Ora resto a guardare, perchè in questo momento non ho gli strumenti per fare nulla. Il potere di cambiare le cose è nelle mani di pochi uomini corrotti. Ma il vento sta cambiando. La natura, l'ambiente pian piano presenta il conto...a tutti. Si distruggeranno tutti con le proprie mani. Dalla tribuna sembra di guardare un dramma degno di Shakespear!
    Forse, questa volta, è la natura che prepara l'amo per cancellare l'uomo dalla faccia della terra!

    Christina

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  2. Davide Mengacci nasce a Milano l'8 settembre 1948. Trascorre l'infanzia al Piccolo Teatro di Milano dove la madre è impiegata come costumista e il padre come direttore di scena. A soli sette anni riceve la prima proposta di lavoro da Sergio Tofano che gli propone la parte di Bassotto ne Il signor Buonaventura, ma i suoi genitori temono che possa diventare un guitto, così Davide si vede costretto a non partecipare. Per diversi anni dirige l'agenzia del padre recitando occasionalmente in alcuni importanti cabaret milanesi (il Derby e il Refettorio). Il suo padrino è Marcellino Moretti, il più famoso Arlecchino della storia.
    Nel 1986 Mengacci si lancia nell'avventura televisiva conducendo il programma Otto Italie allo specchio in onda su Canale5. In questa occasione utilizza per primo la telecamera nascosta a scopi giornalistici anziché comici. L'anno successivo presenta con Guglielmo Zucconi Doveri di cronaca, ricorrendo nuovamente alla tecnica della candid camera per approfondire problematiche sociali.
    Nell'87 interpreta le interviste mascherate per il Gioco delle Opinioni del quiz del giovedi sera di Mike Bongiorno. Nello stesso anno conduce su Canale 5 il programma Qui Casa e partecipa a Linea Rovente su Rai 3. Nell'88 è su Raidue con Questioni di stile per poi tornare su Italia 1con Zanzibar e la fortunata serie di Candid camera show, di cui sarà protagonista per tre stagioni. Negli anni '90 è il conduttore di programmi di successo che lo rendono molto popolare presso il pubblico televisivo tra i quali: Scene da un matrimonio (dal '90 al '96), Tricolore (1991), Il pranzo è servito ('92-'93), Perdonami (dal '93 al '96). Ha condotto Fornelli d'Italia dal 1999 al 2004. E' al timone de La Domenica del Villaggio dal 1996, la tramissione trasloca da Rete 4 a Canale 5 dal marzo 2005. Ad affiancare il conduttore Maddalena Corvaglia e Paolo Spegnesi.

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  3. Chi cacchio è Davide Mengacci? E che c'entra qui?

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  4. Ciao Marco, Davide Mengacci è arrivato anche sul mio blog. Mi pare che ciò che scriviamo dia fastidio a qualcuno e quindi giocano a "portare in giro". Sai, sono quelle persone che non hanno il coraggio di rivelarsi. D'altra parte anch'io mi nasconderei se nel mio blog fosse incluso il link del klu klux klan. Cmq, nulla di importante.

    Baci
    Christina

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