martedì 10 febbraio 2009

Cetacei spiaggiati nel 2008

E’ da poco iniziato il nuovo anno, e come al solito in questo periodo è tempo di consuntivi, anche per quanto riguarda gli animali ritrovati spiaggiati sulle nostre coste. Ricordo che Fondazione Cetacea riceve segnalazioni di spiaggiamenti su un’area che comprende tutto il territorio dell’Emilia-Romagna e delle Marche, e da qualche anno anche del Molise.
C’era la curiosità, o forse il timore, di vedere se il 2008 avrebbe confermato i numeri da record del’anno precedente. Nel 2007 infatti si erano registrati, e la spiegazione di ciò resta nel mistero, numeri davvero molto elevati sia di tartarughe marine che di Cetacei rinvenuti morti sulle nostre spiagge. Per questi ultimi parliamo di ben 17 tursiopi (Tursiops truncatus), un grampo (Grampus griseus), una balenottera comune (Balaenoptera physalus) oltre a 7 delfini non meglio identificati. Cifre davvero da record.
Come andato dunque il 2008? Bisogna dire subito che i numeri sono decisamente meno preoccupanti rispetto a quelli visti per il 2007. Abbiamo infatti di una totale di quattordici spiaggiamenti, assolutamente nella norma. Tutti gli esemplari ritrovati quest’anno appartengono alla specie più comune nelle nostre acque, il tursiope. Di questi spiaggiamenti, nove sono avvenuti sulle coste marchigiane, quattro su quelle romagnole e una segnalazione ci è giunta dal Molise (Termoli). Nelle Marche ci sono stati spiaggiamenti a Fiorenzuola di Focara, Fano, Senigallia, Marina di Montemarciano, Ancona (due), Porto Recanati, Porto Sant’Elpidio e San Benedetto del Tronto. La Romagna è stata toccata a San Mauro a Mare, a Lido di Classe e Punta Marina nel ravennate e a Cattolica.
Soltanto in pochissimi casi, spesso queste carcasse sono in condizioni davvero disastrose, è stato possibile stabilire il sesso degli esemplari. I cinque individui identificati comunque, erano quattro maschi e una femmina. Interessante la distribuzione delle dimensioni. Tre individui erano sotto ai due metri di lunghezza, il che indica esemplari davvero molto giovani. In un caso parliamo di un neonato di 128 centimetri trovato a Porto Recanati in luglio, il che conferma che in Adriatico le nascite avvengono in primavera inoltrata e prima estate. Ci sono poi due giovanissimi, rispettivamente di 163 e 190 centimetri. Il primo di questi due era l’unico esemplare ritrovato ancora molto fresco, tanto da far pensare a una morte avvenuta poche ore prima; si è spiaggiato a dicembre a Lido di Classe. Due infine gli animali davvero grandi, attorno ai tre metri di lunghezza, con il record dei 3,1 metri del delfino trovato a Senigallia in ottobre.
La distribuzione temporale di questi eventi ricalca quella tipica per le nostre acque, con una maggiore concentrazione nei mesi estivi. Se si esclude uno spiaggiamento a gennaio, fino a maggio non ce ne sono altri (si pensa che durante i mesi freddi questi animali si spostino più a sud). Poi l’andamento è abbastanza lineare, con due picchi relativi di tre esemplari ciascuno, a luglio e settembre.
Sebbene di questi esemplari si raccolgano sempre campioni biologici di grande interesse scientifico, preziosa in questo senso la collaborazione con la sede di Cesenatico dell’Università di Bologna, purtroppo non è quasi mai possibile risalire alle cause di morte, anche se le cause naturali restano sempre e comunque la prima ipotesi.

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