sabato 29 dicembre 2012

7 anni fa

Sette anni fa, il 29 dicembre del 2005, scrivevo questo post, il primo di un blog neonato che si chiamava Storie di Mare.
Sette anni dopo sono ancora a scrivere qui sopra, anche se il blog non si chiama più Storie di Mare, e molte cose sono cambiate da allora. A cominciare dal fatto che non lavoro più per Fondazione Cetacea che è stata la mia casa professionale per 15 anni.

Ho scritto più o meno 450 post, numero che impressiona più me che voi. Alcuni di questi sono poi persino diventati parti dei miei libri.

Ho continuato e continuo a scrivere di mare, raccontando spicchi di notizie, storie, ricerche e lo faccio anche adesso che la vita mi ha portato ad occuparmene un po' di meno. Un po' solo, però!
Infatti, salvo imprevisti, a gennaio ci saranno tre grosse novità e tutte avranno a che fare con il mare, e con me, ovviamente.

Nel frattempo. grazie di essere qui.

martedì 18 dicembre 2012

Spiaggiamenti di balenottere in Adriatico

Le review sono articoli scientifici che, in genere, non comunicano nuovi risultati di ricerche o studi ma, come dice la parola stessa, ri-analizzano i dati e la letteratura scientifica già pubblicata, in pratica facendo "il punto della situazione". Possono, anzi in genere sono, molto utili, soprattutto ai ricercatori perché racchiudono le conoscenze su un certo argomento, e soprattutto raccolgono la bibliografia inerente quell'argomento, in un unico articolo.

Negli ultimi anni ho visto pubblicare, e ho raccolto con piacere, diverse review legate alla presenza dei Cetacei, o di alcune specie di essi, in Adriatico o in Mediterraneo.
La più recente raccoglie le segnalazioni di spiaggiamenti di balenottere comuni (Balaenoptera physalus).
Questo è l'unico misticete presente in Mediterraneo, ma mentre è comune nel bacino occidentale, è molto più difficile avvistarlo verso oriente, ed è una presenza occasionale, sporadica anzi, in Adriatico. Per la verità negli ultimi anni gli avvistamenti ci sono stati (poca roba, neanche uno all'anno per intenderci) e io stesso ne ho segnalati alcuni nei primi anni dello scorso decennio.

Nel lavoro in questione, pubblicato su Marine Biodiversity Records, come già detto si parla di spiaggiamenti, e gli autori, due italiani, riportano 17 eventi, in totale. Si tratta di animali generalmente spiaggiati già morti, con solo due individui morti invece in seguito allo spiaggiamento, e tre uccisi, più o meno intenzionalmente (nei secoli scorsi l'uccisione intenzionale di grandi animali marini, magari già in difficoltà, era la norma).
Uno di questi è forse uno dei dati più importanti del lavoro, visto che si tratta di una segnalazione mai riportata prima.

Nell'agosto del 1960 due pescatori abruzzesi vedono, nei pressi delle barriere antierosione, quindi a pochi metri dalla riva, una grande massa scura. Pensando fosse un grosso banco di pesci, sono usciti a pescare, utilizzando, illegalmente, esplosivi. Dopo una delle detonazioni hanno visto emergere una balenottera di circa 20 metri, mentre l'acqua tutto intorno si colorava del sangue dell'animale.
Il mammifero, ancora vivo, è stato poi trainato a riva tramite una corda legata alla coda. E' morto dopo circa tre ore.

In generale, ci sono due dati del 18esimo secolo (gli altri due animali uccisi), tre del 19esimo secolo, altri otto prima del 2000, e quattro in anni recenti, ultimo dei quali la balenottera di Sirolo del 2007 (ne ho parlato per esempio qui, qui e qui). 
Sui 17 ritrovamenti totali, tutti di animali singoli, 10 sono avvenuti in acque italiane.

Bibliografia
Pierantonio, N., & Bearzi, G. (2012). Review of fin whale mortality events in the Adriatic Sea (1728–2012), with a description of a previously unreported killing Marine Biodiversity Records, 5 DOI: 10.1017/S1755267212000930

sabato 15 dicembre 2012

La plastica minaccia balenottere e squali elefante

Un mio articolo pubblicato su scienze-naturali.it:

Anche gli squali elefante, dopo le balenottere, minacciati dalla plastica in mare
Un mare sporco di plastica galleggiante è decisamente brutto da vedere. Ma gli effetti sulla salute e sulla vita degli abitanti del mare vanno ben oltre l’aspetto estetico, e le ricerche più recenti mostrano che le conseguenze di questa invasione di plastica possono essere notevoli e impreviste. Ne sono minacciate specie ... Leggi il resto...

Nota: questo articolo è nato da un tweet di un'amica che mi chiedeva cosa ne pensassi del fatto che le balenottere stavano, così dicevano le news, diventando ermafrodite (qui un esempio). Era ovviamente una stortura giornalistica, anche se la minaccia per i grandi filtratori, come leggerete, c'è davvero.

lunedì 10 dicembre 2012

Sì, i delfini mordono

Nelle scorse settimane due fatterelli, di per sé quasi insignificanti, hanno avuto una certa eco, e entrambi riguardano i delfini e la loro capacità... di mordere. In effetti un tursiope in bocca ha un centinaio di denti e forse molti pensano siano per bellezza.

Il 21 novembre ne ha fatto le spese una ragazzina di 8 anni, mentre partecipava a un programma di feed-the-dolphin (o qualcosa del genere) al Seaworld di Orlando, in Florida. Mentre dava da mangiare a un delfino, in un attimo in cui era distratta, questi le ha morso la mano (poteva finire peggio). Forse la cosa sarebbe passata sotto silenzio, se non fosse che i genitori della ragazzina hanno pensato di mettere il video dell'incidente su Youtube (dove, al momento in cui scrivo, ha già superato 1.100.000 contatti).
Ammetto la mia ignoranza e devo dire che non sapevo che in certi delfinari fosse persino previsto che il pubblico potesse direttamente nutrire i delfini. E che tristezza quella fila di delfini che aspettano il bocconcino da un gruppo di gente che fatica a vederli come qualcosa di diverso da un semplice "gioco vivente" (o, al massimo, un pet).
Non mi interessa molto la "dinamica" dell'incidente, così come le solite trite risposte del SeaWorld. Che non sbaglia mai, fateci caso. Stavolta è colpa della bambina che "non ha seguito le istruzioni che vengono date a tutti i visitatori". Mi dispiace per la bimba, ma prima o poi doveva capitare e capiterà ancora.

Pochi giorni dopo, ecco un'altra notizia simile. Al Dolphin Park della Isla Mujeres in Messico, dove si svolgono dei programmi di nuoto con i delfini (swim-with-the-dolphin), tre donne sono state morse alle gambe da un membro del gruppo, un delfino di nome Picasso. Una coppia di turisti svedesi, che hanno poi divulgato la notizia, erano in acqua insieme ad altre sei persone quando prima una ragazza, poi una donna hanno gridato di essere state morse. A quel punto anche Sabina Cadbrand, che racconta la vicenda, sente un delfino morderla alla coscia. Le donne sono state medicate al locale ospedale.
Il parco dichiara che non sa spiegarsi l'accaduto, ma che rifonderà le persone coinvolte.

Questi mi sembrano casi lampanti di incidenti annunciati. Quelle cose che prima o poi accadono,  e quasi te le aspetti, siamo sinceri. Hai che a che fare con animali grandi e grossi, con complessi comportamenti e spesso difficilmente "leggibili", che vengono usati come giocattoloni.
Non sarebbe ora di regolamentare duramente (se proprio non possiamo evitarli...) questi programmi di interazione che non hanno nulla di educativo, ma sono solo sfruttamento commerciale? Se non per il rischio di incidenti, almeno per rispetto agli animali, sottoposti a questi turni stressanti di "divertimento" (per chi?) dei quali, quasi sicuramente, farebbero volentieri a meno.