lunedì 10 dicembre 2012

Sì, i delfini mordono

Nelle scorse settimane due fatterelli, di per sé quasi insignificanti, hanno avuto una certa eco, e entrambi riguardano i delfini e la loro capacità... di mordere. In effetti un tursiope in bocca ha un centinaio di denti e forse molti pensano siano per bellezza.

Il 21 novembre ne ha fatto le spese una ragazzina di 8 anni, mentre partecipava a un programma di feed-the-dolphin (o qualcosa del genere) al Seaworld di Orlando, in Florida. Mentre dava da mangiare a un delfino, in un attimo in cui era distratta, questi le ha morso la mano (poteva finire peggio). Forse la cosa sarebbe passata sotto silenzio, se non fosse che i genitori della ragazzina hanno pensato di mettere il video dell'incidente su Youtube (dove, al momento in cui scrivo, ha già superato 1.100.000 contatti).
Ammetto la mia ignoranza e devo dire che non sapevo che in certi delfinari fosse persino previsto che il pubblico potesse direttamente nutrire i delfini. E che tristezza quella fila di delfini che aspettano il bocconcino da un gruppo di gente che fatica a vederli come qualcosa di diverso da un semplice "gioco vivente" (o, al massimo, un pet).
Non mi interessa molto la "dinamica" dell'incidente, così come le solite trite risposte del SeaWorld. Che non sbaglia mai, fateci caso. Stavolta è colpa della bambina che "non ha seguito le istruzioni che vengono date a tutti i visitatori". Mi dispiace per la bimba, ma prima o poi doveva capitare e capiterà ancora.

Pochi giorni dopo, ecco un'altra notizia simile. Al Dolphin Park della Isla Mujeres in Messico, dove si svolgono dei programmi di nuoto con i delfini (swim-with-the-dolphin), tre donne sono state morse alle gambe da un membro del gruppo, un delfino di nome Picasso. Una coppia di turisti svedesi, che hanno poi divulgato la notizia, erano in acqua insieme ad altre sei persone quando prima una ragazza, poi una donna hanno gridato di essere state morse. A quel punto anche Sabina Cadbrand, che racconta la vicenda, sente un delfino morderla alla coscia. Le donne sono state medicate al locale ospedale.
Il parco dichiara che non sa spiegarsi l'accaduto, ma che rifonderà le persone coinvolte.

Questi mi sembrano casi lampanti di incidenti annunciati. Quelle cose che prima o poi accadono,  e quasi te le aspetti, siamo sinceri. Hai che a che fare con animali grandi e grossi, con complessi comportamenti e spesso difficilmente "leggibili", che vengono usati come giocattoloni.
Non sarebbe ora di regolamentare duramente (se proprio non possiamo evitarli...) questi programmi di interazione che non hanno nulla di educativo, ma sono solo sfruttamento commerciale? Se non per il rischio di incidenti, almeno per rispetto agli animali, sottoposti a questi turni stressanti di "divertimento" (per chi?) dei quali, quasi sicuramente, farebbero volentieri a meno.

1 commento:

  1. Vivendo il "lone sociable dolphin" soprannominato Filippo nel Golfo di Manfredonia per diversi anni, anche a me è capitato di assistere a "morsi" da parte di Cetacei.
    Filippo era un animale stressato dall'habitat portuale in cui viveva e dalla gente eccessivamente "affettuosa" nei suoi confronti. Si buttavano in acqua senza pensarci e buttavano in acqua i propri figli, che risalivano impauriti, a volte agitati fin quasi a rischiare l'annegamento, perché Filippo li aveva morsi. Un po' per gioco li trascinava a fondo, un po' perché è difficile capire e sapersi comportare con un animale selvatico. Fatto è che, chi rimaneva ad osservarlo, a studiarlo etologicamente senza interagire con lui se non con semplici contatti, non ha mai ricevuto questo trattamento e ha sempre preso le difese nei confronti di questi comportamenti che, nella visione antropocentrica, sono visti come aggressivi ma che in realtà rivelano e sottolineano come sempre l'ignoranza dell'essere umano nel rispetto della natura.

    RispondiElimina

Lascia un commento