Diversi anni fa, quasi dieci in effetti, venni invitato a tenere una lezione in una scuola di Ravenna. Non ricordo né l'età dei ragazzi, né l'argomento, ma l'invito veniva da Francesca Triossi, una biologa (credo) che insegnava e che coltivava la passione per i Cetacei. Mi raccontava allora di avere iniziato a fare uscite in mare, con un gommone, alla ricerca di delfini nella zona delle piattaforme metanifere, al largo di Ravenna.
Mi diceva che gli avvistamenti erano pochi e le difficoltà tante, ma la incitavo ad andare avanti perché, anche se può sembrare paradossale, non esistono molti studi sui delfini, sui tursiopi dunque, in Adriatico. Ci sono diversi lavori pubblicati sulle acque croate, ma poco o niente sul versante italiano. Dunque quella ricerca copriva un punto oscuro.
I risultati di quel lavoro, a volte la ricerca va così, con i suoi tempi, sono stati appena pubblicati sulla rivista
Marine Ecology.
Le prime foto di delfini nell'area di studio furono raccolte nel 2001-2002, in maniera opportunistica, cioè non mirata. A bordo di imbarcazioni da pesca o da diporto, Francesca raccoglieva i primi dati e i primi avvistamenti, appunto. Era l'inizio del Progetto Delfino, portato avanti come Associazione Oceanomare.
La ricerca vera e propria, con il gommone, si è svolta invece durante il periodo 2003-2005 - concentrata nei mesi da maggio a ottobre - per un totale di 60 uscite. In 29 di queste furono avvistati delfini. La maggior parte degli avvistamenti ha riguardato gruppetti di 2-5 animali, con una certa frequenza di gruppi più grandi, fino a 10-20, e un caso di un branco da 50 delfini.
Gli avvistamenti però sono fortemente concentrati nel 2003, con 21 su 38 uscite. Nel biennio 2004-2005, furono effettuate solo 22 uscite, e registrati appena 5 avvistamenti.
42 delfini sono stati foto-identificati, ma solo 6 di essi si sono "fatti rivedere" più di una volta.
Gli autori indicano una frequenza di avvistamento molto più alta (80%) vicino alle piattaforme (in un raggio di 750 metri), che non distanti da esse. Ipotizzano una maggiore abbondanza di cibo, dal momento che è noto che le piattaforme formano substrati su cui crescono ricche colonie di organismi, alla base di catene alimentari che appunto fioriscono "attorno" alle piattaforme. Per non parlare del fatto che vicino a queste installazioni è comunque vietata la pesca.
Lo studio è decisamente basic e preliminare, ma comunque effettuato su un'area scoperta dal punto di vista di dati raccolti scientificamente, e dunque benvenuto.
Francesca Triossi, Trevor J. Willis, & Daniela S. Pace (2013). Occurrence of bottlenose dolphins Tursiops truncatus in
natural gas fields of the northwestern Adriatic Sea Marine Ecology