Questo libro è uscito nel 2008, negli Stati Uniti, e mi aveva subito incuriosito. Mi ero ripromesso di leggerlo, ma ho sempre rimandato l'acquisto.
La copertina, così "seriosa" mi faceva pensare a un libro molto tecnico, per addetti ai lavori, non divulgativo. Dunque, essendo anche in inglese (non è mai stato tradotto in Italia) lasciavo la sua lettura per momenti più tranquilli, che poi non arrivavano mai.
Infine, in questa estate di letture e conferenze (anche sull'intelligenza dei delfini) ecco che mi è tornato in mente e finalmente l'ho comprato e letto.
Sorpresa! E' un volumetto di dimensioni tascabili, di circa 300 pagine. Ed è divulgativo. Una divulgazione seria, precisa, rigorosa ma mai pesante. Un libro che si legge molto gradevolmente.
Gli autori, Maddalena Bearzi (italiana trapiantata in California, ha scritto anche questo) per i delfini e Craig B. Stanford per gli scimpanzé (ma anche gorilla, oranghi e bonobo), raccontano di questi straordinari animali, in modo parallelo (come dice il sottotitolo). I capitoli sono praticamente divisi a metà, scimmie e delfini, e affrontano argomenti che mostrano le caratteristiche sociali, le capacità cognitive, comunicative e culturali di questi due mammiferi, così lontani dal punto di vista evolutivo, ma sorprendentemente così simili per il modo in cui, tramite un'intelligenza di prim'ordine, sono riusciti ad adattarsi ai loro rispettivi ambienti. Il mare e la foresta, i delfini e gli scimpanzé.
"Beautiful minds. The parallel lives of great apes and dolphins" è una piacevole passeggiata, ricca di sorprese e scoperte emozionanti, sbirciando qua e là nella vita di animali che rappresentano così tanto per l'essere umano, non solo come specie "totem", ma anche come specchio di noi stessi.
Il libro vi porterà ad entusiasmarvi sempre di più, e a meravigliarvi di quanto via via scoprirete su queste creature, salvo poi, alla fine, lasciarvi nella tristezza e nell'indignazione per quello che stiamo facendo loro e al loro ambiente.
Sapere cosa stiamo perdendo fa ancora più male, ma forse aiuta ad essere maggiormente consapevoli che siamo solo una specie tra le specie. Siamo ancora in tempo?
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