Ho assistito, era quasi impossibile non farlo, al polverone suscitato dalla studentessa Caterina Simonsen, e alla discussione decisamente troppo isterica e spesso male informata che ne è seguita. Ho letto e sentito persone parlare della sperimentazione animale (spesso definita vivisezione, anche quando non lo è), da una parte e dall'altra, con una sicurezza che richiede competenze e conoscenze che pochi hanno. Io non ne ho: né di certezze, né di competenze. Leggo, e tendo a fidarmi, di scienziati che dichiarano che la sperimentazione sugli animali, attualmente, non può essere sostituita da altre forme di sperimentazione. Ma leggo anche altrettanti fonti, anche autorevoli, che le prove sugli animale non sarebbero predittive per la nostra specie, e che ogni specie può essere modello soltanto di se stessa.
Io non lo so. Non sono un medico, e nemmeno un biologo che studia questi campi. Spesso ho avuto l'impressione che questi esperimenti fossero strettamente necessari solo per una percentuale di quelli effettivamente praticati. A volte la penso come una soluzione di comodo: perchè studiare metodi alternativi quando abbiamo già questi, consolidati e disponibili? Mi rendo conto però della mia ignoranza in materia. Inoltre ho una visione molto (estremamente) laica e vedo l'uomo solo come specie tra le specie. Dunque ho davvero forti mal di pancia, rispetto alla sperimentazione animale.
Vorrei però dire una cosa, e mi scuserete se risulterà disturbante, e se uso un ragionamento per assurdo, che può infastidire.
Siamo tutti contrari a una sperimentazione fatta su esseri umani non consenzienti, per esempio su disabili mentali. E' così, non dobbiamo nemmeno pensarci. E' una questione di etica e di morale.
Io non lo so. Non sono un medico, e nemmeno un biologo che studia questi campi. Spesso ho avuto l'impressione che questi esperimenti fossero strettamente necessari solo per una percentuale di quelli effettivamente praticati. A volte la penso come una soluzione di comodo: perchè studiare metodi alternativi quando abbiamo già questi, consolidati e disponibili? Mi rendo conto però della mia ignoranza in materia. Inoltre ho una visione molto (estremamente) laica e vedo l'uomo solo come specie tra le specie. Dunque ho davvero forti mal di pancia, rispetto alla sperimentazione animale.
Vorrei però dire una cosa, e mi scuserete se risulterà disturbante, e se uso un ragionamento per assurdo, che può infastidire.
Siamo tutti contrari a una sperimentazione fatta su esseri umani non consenzienti, per esempio su disabili mentali. E' così, non dobbiamo nemmeno pensarci. E' una questione di etica e di morale.
Se qualcuno ci dicesse che si potrebbero salvare molte vite, facendo sperimentazione su persone disabili mentali, noi diremmo: no, non se ne parla nemmeno. E nessuno ci direbbe: "ma come? non pensi alle persone malate che si potrebbero curare con le medicine ottenute da quelle sperimentazioni? non sacrificheresti la vita di chi non ha nemmeno coscienza di sé, per salvare quella di persone che hanno famiglia, affetti, sentimenti?"
No, e poi ancora no. E le persone che soffrono di quelle malattie? Devono rassegnarsi. Se quello è, al momento, l'unico modo di trovare una cura, allora significa che non c'è cura. La scienza avanzerà, pian piano ci arriverà, ma al momento non c'è nulla da fare. Si devono rassegnare, e farsene una ragione, come già adesso fanno tutte quelle persone sfortunate che si trovano a combattere con malattie con cui puoi solo venire a tremendi patti.
Ecco forse, fra gli animalisti (nel mio caso, molto meglio anti-specisti), in mezzo ai molti fanatici, c'è anche chi intravede che magari, laggiù, un po' più avanti nel tempo, ci può essere una nuova etica, una nuova morale, che un giorno ci impedirà di sperimentare su altri esseri viventi. Anche se può servire a salvare la vita di un altro essere vivente, e anche se quest'ultimo è un umano. Un'etica che ci spingerà a dare il massimo e a moltiplicare gli sforzi per trovare nuove forme di sperimentazione, o a potenziare quelle già esistenti, perché sperimentare sugli animali non sarà più un'opzione. Non sarà più accettabile, punto e basta.
Non sto auspicando niente. Sto solo dicendo che si può pensare a una concezione etica di questo tipo, senza che questo debba suscitare reazioni isteriche: si tratta di concezioni e "visioni" diverse. Non per tutti l'uomo è al centro dell'universo.
Tutto il resto, le urla, gli strepiti, le accuse, e i media che si svegliano perché fiutano il caso e banalizzano tutto, è solo un inutile contorno.
Qualcuno ci dovrebbe chiarire quanto e se serve la sperimentazione animale*. Ne abbiamo bisogno tutti.
Qualcun altro dovrebbe capire che si possono avere concezioni diverse della vita, di cosa è etico, e del ruolo dell'uomo nel mondo, anche diverse. Anche molto diverse. Non inferiori, non superiori, non scandalose. Diverse.
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* Aggiornamento: qui un bell'articolo che riassume la situazione della sperimentazione animale in Italia
Tutto il resto, le urla, gli strepiti, le accuse, e i media che si svegliano perché fiutano il caso e banalizzano tutto, è solo un inutile contorno.
Qualcuno ci dovrebbe chiarire quanto e se serve la sperimentazione animale*. Ne abbiamo bisogno tutti.
Qualcun altro dovrebbe capire che si possono avere concezioni diverse della vita, di cosa è etico, e del ruolo dell'uomo nel mondo, anche diverse. Anche molto diverse. Non inferiori, non superiori, non scandalose. Diverse.
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* Aggiornamento: qui un bell'articolo che riassume la situazione della sperimentazione animale in Italia