In Libano ci sono diversi siti di deposizione di Tartaruga comune e Tartaruga verde. I più importanti di essi si trovano a sud, un'area che è ora uno dei punti in cui maggiormente infuria la guerra. Il villaggio di Abbassiye, che è uno dei più maggiori siti per la nidificazione delle tartarughe marine, è stato bombardato.
Il 13 e il 15 luglio la centrale elettrica di Jieh che si trova sulla costa, circa 30 km a sud di Beirut è stata colpita dalle bombe israeliane. Una parte dei container contenenti nafta (carburante per la centrale) hanno preso fuoco (e il fumo sta inquinando l'aria), gli altri hanno riversato il loro contenuto nelle acque del Mediterraneo. Secondo il Ministero dell'Ambiente libanese già 10.000 tonnellate di carburante sono state riversate sulle coste libanesi, e altre 15.000 ne arriveranno. A cauda dei venti e delle correnti "favorevoli" una parte di questo materiale è stato disperso in mare e una parte ha raggiunto le coste. Al momento 70-80 km di coste rocciose e sabbiose sono state colpite dalla marea nera, compreso alcuni porti di pescatori e strutture turistiche della regione del Damour.
Il ministro ha illustrato così la gravità della situazione: "La marea nera è della stessa entità di quella della petroliera Erika che colpì le coste francesi e spagnole qualche anno fa"Trovate alcune foto di questo disastro ambientale - che passa comunque in secondo piano rispetto alle morte di civili, soprattutto bambini, che vengono riportate ogni giorno - nel sito internet del Ministero dell'Ambiente libanese.
Ciao! Mi sono resa conto che era un pezzo che non passavo più!
RispondiElimina... io non ho più parole per quello che succede in Libano ...
Il disastro in Libano ci ricorda qualche anno fa quando l'ERIKA ha inquinato le coste francesi.
RispondiEliminaIl caso dell’ERIKA è adesso, di nuovo, portato nei Tribunali Francesi. Questo caso implica un’imbarcazione che apparteneva ad un Italiano e che era stata certificata dalla RINA, una società di classificazione autorizzata dal Governo. Il caso dell’ERIKA implica una delle più catastrofiche maree nere nella storia del trasporto maritimo. L’opacità sul proprietario dell’ERIKA e sulla certificazione incomprensibile dell’imbarcazione dalla RINA si trova al centro del caso. Il rapporto degli esperti in questo caso com’è stato somesso nel Tribunale Commerciale di Dunkirk nel 2005 fa luce sulle deficienze delle procedure di certificazione della RINA.
E’ strano che le autorità italiane non abbiano investigato criminosamente sulla RINA in seguito a questo rapporto o anche sospeso il diritto della RINA di accordare certificazione nell’attesa di un processo legale.
Informazioni su www.changingtheclimate.be
ciao cecilia,
RispondiEliminanon so se hai scelto il buono sito per parlare di questo...
non sai che gli italiani se ne fregano dell'Erika?
perchè preoccuparsi di qualcosa che è successo in Francia?
Italia prima tutto! pensiamo soltanto alle nostre piccole vite, gli altri ce ne fregiamo!
Questo è il migliore riassunto del rapporto che ho trovato:
RispondiElimina"Un rapporto degli esperti comunicato al tribunale di Dunkirk nel 2005 (“il Rapporto degli Esperti”) non vede TOTAL come una partita colpevole. Basata sui fatti e rimotta dell’acume emozionale, il Rapporto degli Esperti mostra che l’ERIKA è affondata a causa di pratiche fraudolente e di grossolana negligenza dagli altri e in particolare dal RINA – l’autorità italiana incaricata di certificare l’idoneità alla navigazione della nave – e da un ispettore indipendente incaricato di soprintendere i lavori strutturali che non sono mai stati fatti sulla nave… ma che sono stati pagati. "
Il blog http://proteggerelambiente.blogspot.com/ sembra avere informazioni...
Ditemi... Perchè il rapporto di 225 pagine dell’Ispettore era cosi positivo nei confronti dell’idoneità alla navigazione dell’ERIKA? Come il RINA ha potuto concedere une piena certificazione di cinque anni dati i livelli di corrosione dell’ERIKA? Tutti questi misteri sono naturalmente rinforzati dal fatto che il Signore Paolillo, l’Ispettore, è incapace di fornire i detagli specifici di ciascuna misura presa nel 1998 dato che il suo computer è stato rubato successivamente (sic!).
RispondiEliminaIl Rapporto Paolillo comporta numerose errori e sconsiderazioni. Il RINA dovrebbe avere notato questo ma non l’ha notato. Invece, ha conceso piena certificazione! Nessuno in Italia sembra interessato da questo caso. Perchè dovrebbero? L’ERIKA non è affondata sulle coste italiane…