La Balenottera comune (Balaenoptera physalus) è la vera regina del Mediterraneo. Grande, maestosa ma anche veloce (punte di circa 37 km/h) questo gigante raggiunge circa i 20 m nell’emisfero boreale e i 25 m nell’emisfero australe.
Ha una pinna dorsale piccola e falcata e molto arretrata e corpo lungo e affusolato tipico dei balenotteridi. Caratteristica particolare e inspiegata della specie è la colorazione bianca del lato destro della mandibola, rispetto al lato sinistro, che è invece grigio.
Possiede dai 260 ai 480 fanoni su ciascun lato della mascella, cioè le lunghe setole che le consentono di filtrare l’acqua in cerca di piccole prede (plancton, piccoli pesci e minuscoli gamberetti).Diffusa in tutto il mondo, ma più comune nelle acque temperate e nell'emisfero australe nel Mediterraneo è presente soprattutto nelle acque occidentali.
Il ciclo riproduttivo è strettamente legato allo schema stagionale delle sue migrazioni: le nascite avvengono in inverno, nelle acque calde delle basse latitudini. La gestazione dura 11-12 mesi. Lo svezzamento avviene intorno ai 6 mesi. La maturità sessuale è raggiunta in entrambi i sessi tra gli 8 ed i 12 anni di età. Animale prevalentemente solitario, di abitudini quasi esclusivamente pelagiche, forma in rari casi gruppi di 2-3 individui.
Specie in assoluto più longeva tra i Cetacei, vive fino ai 90-100 anni.
Difficile pensare a un gigante simile in acque adriatiche, e in effetti, sebbene in realtà prediliga acque basse costiere, alle nostre latitudini non arriva quasi mai. Spulciando vecchi archivi, prima del ventesimo secolo si segnala uno spiaggiamento, in località sconosciuta, nel 1771, un altro a Trieste nel 1831. Un esemplare di quasi 13 metri si spiaggiò poi sull’Isola di Pag, in Croazia, nel luglio del 1862. Stranamente sulla stessa isola, ma circa cent’anni dopo fu rinvenuto un altro esemplare di 11,5 metri (nel 1953).
Venendo a anni più recenti, abbiamo avvistamenti e spiaggiamenti più recenti, o meglio, più accuratamente segnalati. Due balenottere si aggiravano alla foce del Po nel giugno del 1979, mentre nell’86 un giovanissimo di “soli” sette metri va a finire sulle spiaggie di Lido degli Estensi. Come dimenticare poi l’esemplare di 14 trovato morto fuori Cesenatico, il cui scheletro fa bella mostra di sé al parco Oltremare, proprietà della Fondazione Cetacea?
Per arrivare a quello che fu definito da noi stessi, l’anno delle Balenottere, il 2000.
Il 10 agosto la Fondazione Cetacea riceve notizia di un avvistamento nei pressi di Spalato, in Croazia, dove venivano avvistate in una insenatura ormai da una decina di giorni due Balenottere con ogni probabilità una madre con un piccolo. Misuravano infatti circa 20 m l’adulto e circa 7 m il piccolo.
Il 18 settembre ecco di nuovo l’allarme. Questa volta si tratta di un solo esemplare ma ci passa quasi sotto al naso. La Capitaneria di Porto di Rimini ci segnala infatti la presenza di una balenottera di circa 14 metri, ad appena un miglio e mezzo al largo di Bellaria, su un fondale di appena 7 metri!
Arriviamo ai primi di ottobre. Il 6 ottobre per la precisione, mentre le imbarcazioni preparano le attrezzature per la tradizionale “Barcolana” due o forse tre balenottere si fanno vedere all'ingresso del porto di Trieste. Si parla di un adulto e di un piccolo più forse un terzo esemplare.
Ma non è finita. Alla fine di ottobre il Ministero dell’Ambiente croato ci comunica l’avvistamento corredato di foto e di articoli di quotidiani locali, di un’altra balenottera solitaria che si aggirava, il 22 ottobre, in nord Adriatico. L’avvistamento è stato effettuato vicina alla città di Opatije, e le foto mostrano l’esemplare veramente vicinissimo alla costa.
Infine, nel mese di novembre, una balenottera di 10 metri, questa volte spiaggiata è stata rinvenuta a Karinsko More, una baia semi-isolata, nei pressi di Zadar, ancora una volta in Croazia.
Queste segnalazioni hanno un’importanza notevole che deriva dalla rarità di questa specie nelle acque dell’Adriatico.
Ora è passato qualche anno e noi speriamo ci tornino a trovare quanto prima.
Da un anno circa ho trovato dei nuovi amici ma uno in particolare mi sta aiutando tuttora a riprendere in mano le redini della mia esistenza. Grazie Marco. Stavo rileggendo i tuoi bellissimi blog e ci tenevo a dirti che ogni nuovo articolo che scrivi suscita in me la voglia di studiare, di capire, di amare il mondo che ci circonda. Mi da la motivazione per continuare verso la meta che mi sono prefissa. In tanti anni nulla mi aveva mosso così. Riesco a stare davanti ad una foto di un delfino o di una tartaruga o di una balena o di uno squalo per ore nel tentativo di coglierne tutte le sfumature. Ho preso in mano per la prima volta una macchina fotografica semplicemente per catturare la bellezza del mare quando il sole sorge su di esso, o nelle sere in cui c'è un'enorme luna piena immersa in un cielo cosparso di stelle. Ora la mia vita nel bene e nel male è piena. Piena di emozioni, di iniziativa. Ora mi sento felice e porto felicità all'interno della mia famiglia. Per un bambino non c'è nulla di più importante che vedere i propri genitori felici. Mio figlio ha otto anni e vuole fare il biologo marino perchè " mamma vuole bene agli animali del mare e io li voglio curare". Questo Marco è il grande dono che tu mi hai fatto e spero che continuerai ad essere presente. Credo che come me, questo lo desiderano in tanti.Christina
RispondiEliminasettimana scorsa ho visto 2 balenottere (credo!) tra elba e capraia ed è stata un'emozione bellissima...
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