Pochi giorni fa mentre andavo in ufficio ho sentito per radio un'intervista al prof. Telmo Pievani, autore di un libretto dal titolo "In difesa di Darwin". Appena arrivato in ufficio ho ordinato il libro, non vedo l'ora che mi arrivi.
E mi è venuto in mente una cosa che avevo scritto nel dicembre 2005, che riporto qua sotto. E' sconcertante come questa assurda diatriba fra creazionisti e evoluzionisti sia ancora attualissima e come le teorie di Darwin siano ancora messe in dubbio. Fatico veramente a crederci. Altro che Medioevo...
Ecco il vecchio scritto:
Assisto con sconcerto alla nuova diatriba fra creazionisti e evoluzionisti. E rimango attonito nel vedere che c'è chi mette in dubbio, oggi, la teoria dell'evoluzione di Darwin. Per chi ha un percorso di studio di scienze, come me, Darwin è un intoccabile, un mito, un'icona. E' colui che ha cambiato il mondo spiegando come il mondo funziona. Contestare una teoria scientifica che si basa su centinaia e centinaia di prove, contrapponendole un atto di fede, è solo lecito, ma non scientifico, e fuori luogo.
Ho sentito, non troppi giorni fa, i creazionisti italiani (sì, ci sono anche qua) in televisione sostenere che il creazionismo va inserito nel programma di scienze delle scuole, almeno come alternativa alla teoria evoluzionistica, cosicchè i "nostri ragazzi" possano scegliere... Dove sta l'inghippo? Ma che stiamo parlando di libri di scienze, in cui possono trovare casa solo teorie scientifiche. La fede di ognuno merita rispetto e considerazione, ma che ci fa nel programma di scienze?
Allego un pezzo preso da un articolo sul sito del Corriere della Sera:
(...) l'evoluzionismo sta già silenziosamente scivolando fuori dall'insegnamento quotidiano nelle scuole. Lo mette in luce anche una recente inchiesta del New York Times: pressati dai genitori (una minoranza ma molto determinati), dalle organizzazioni della destra cristiana, da molti dirigenti scolastici, negli Stati conservatori gli insegnanti tendono a saltare i capitoli della biologia dedicati all'evoluzionismo o li assegnano agli studenti come semplice lettura, senza stimolare alcuna discussione, alcun approfondimento. I politici lo sanno ma evitano interventi che potrebbero risultare poco popolari. Oggi, infatti, la stampa scopre con un certo sconcerto che il 55% della popolazione statunitense (e il 67% degli elettori di Bush) non crede all'evoluzionismo (sondaggio Cbs) mentre, secondo un'indagine Gallup, un terzo dei cittadini considera il contenuto della Bibbia verità scientifica. Un abisso divide l'America dal resto del mondo industrializzato dove l'80% della popolazione accetta l'evoluzionismo che è pur sempre una teoria ma gode di un vastissimo credito nel mondo scientifico. L'anno scorso in Italia ci fu qualche problema coi programmi scolastici della Moratti, poi la crisi rientrò.
(...) All'inizio degli anni '80 i creazionisti (per i quali l'uomo è il prodotto di un intervento divino come quello descritto dalla Genesi) tornarono all'offensiva grazie alla proposta del presidente Reagan di diffondere nelle scuole anche questa teoria, oltre all'insegnamento dell'evoluzionismo. Ma una serie di sentenze di giudici statali e federali, culminata in una decisione della Corte suprema del 1987, sanzionò che il creazionismo, essendo basato su un assunto religioso, non può entrare nel programma scientifico delle scuole pubbliche americane senza violare il principio della separazione tra Stato e Chiesa.
E mi è venuto in mente una cosa che avevo scritto nel dicembre 2005, che riporto qua sotto. E' sconcertante come questa assurda diatriba fra creazionisti e evoluzionisti sia ancora attualissima e come le teorie di Darwin siano ancora messe in dubbio. Fatico veramente a crederci. Altro che Medioevo...
Ecco il vecchio scritto:
Assisto con sconcerto alla nuova diatriba fra creazionisti e evoluzionisti. E rimango attonito nel vedere che c'è chi mette in dubbio, oggi, la teoria dell'evoluzione di Darwin. Per chi ha un percorso di studio di scienze, come me, Darwin è un intoccabile, un mito, un'icona. E' colui che ha cambiato il mondo spiegando come il mondo funziona. Contestare una teoria scientifica che si basa su centinaia e centinaia di prove, contrapponendole un atto di fede, è solo lecito, ma non scientifico, e fuori luogo.
Ho sentito, non troppi giorni fa, i creazionisti italiani (sì, ci sono anche qua) in televisione sostenere che il creazionismo va inserito nel programma di scienze delle scuole, almeno come alternativa alla teoria evoluzionistica, cosicchè i "nostri ragazzi" possano scegliere... Dove sta l'inghippo? Ma che stiamo parlando di libri di scienze, in cui possono trovare casa solo teorie scientifiche. La fede di ognuno merita rispetto e considerazione, ma che ci fa nel programma di scienze?
Allego un pezzo preso da un articolo sul sito del Corriere della Sera:
(...) l'evoluzionismo sta già silenziosamente scivolando fuori dall'insegnamento quotidiano nelle scuole. Lo mette in luce anche una recente inchiesta del New York Times: pressati dai genitori (una minoranza ma molto determinati), dalle organizzazioni della destra cristiana, da molti dirigenti scolastici, negli Stati conservatori gli insegnanti tendono a saltare i capitoli della biologia dedicati all'evoluzionismo o li assegnano agli studenti come semplice lettura, senza stimolare alcuna discussione, alcun approfondimento. I politici lo sanno ma evitano interventi che potrebbero risultare poco popolari. Oggi, infatti, la stampa scopre con un certo sconcerto che il 55% della popolazione statunitense (e il 67% degli elettori di Bush) non crede all'evoluzionismo (sondaggio Cbs) mentre, secondo un'indagine Gallup, un terzo dei cittadini considera il contenuto della Bibbia verità scientifica. Un abisso divide l'America dal resto del mondo industrializzato dove l'80% della popolazione accetta l'evoluzionismo che è pur sempre una teoria ma gode di un vastissimo credito nel mondo scientifico. L'anno scorso in Italia ci fu qualche problema coi programmi scolastici della Moratti, poi la crisi rientrò.
(...) All'inizio degli anni '80 i creazionisti (per i quali l'uomo è il prodotto di un intervento divino come quello descritto dalla Genesi) tornarono all'offensiva grazie alla proposta del presidente Reagan di diffondere nelle scuole anche questa teoria, oltre all'insegnamento dell'evoluzionismo. Ma una serie di sentenze di giudici statali e federali, culminata in una decisione della Corte suprema del 1987, sanzionò che il creazionismo, essendo basato su un assunto religioso, non può entrare nel programma scientifico delle scuole pubbliche americane senza violare il principio della separazione tra Stato e Chiesa.