venerdì 26 ottobre 2007

Perchè?

Avrete visto tutti, immagino, i drammatici video delle catture e dei massacri di delfini in Giappone. Li trovate anche su YouTube, basta per esempio cercare "dolphins Japan". Non ne inserisco nessuno qui perchè possono disturbare le persone più sensibili.
Forse, nonostante la diffusione data a questi filmati e nonostante il fatto che ormai se ne parli spesso (senza peraltro poter fare molto), quello che può restare poco chiaro è il perchè di queste catture.
Come si sa, le catture avvengono in questo modo: imbarcazioni veloci escono in mare, e quando trovano un gruppo di delfini, si dispongono a semicerchio e li spingono verso un porto o un'insenatura, che poi viene chiusa, e lì inizia la mattanza.
Ma a cosa servono queste stragi?
Carne di delfino
Con la moratoria del 1986 contro la caccia alle balene, e stante quindi una diminuzione di questa carne sul mercato, è cresciuta di pari passo la domanda di carne di delfino. Sempre Cetacei sono, no? Il fatto che poi nel 1987 il Giappone abbia poi comunque ripreso le attività di baleneria (per "scopi scientifici") non ha fermato questo commercio, forse perchè la carne di delfino ha costi minori.
Tra l'altro la domanda di carne di cetacei in Giappone sta diminuendo costantemente. I giovani la cercano sempre meno, e non esiste una "tradizione culinaria" in questo senso. Ma il governo giapponese non molla e ha recentemente promosso e sovvenzionato carne di cetacei nelle scuole e negli ospedali...
Competizione con la pesca
Il governo giapponese sostiene che i delfini competono con la pesca professionale per le medesime risorse marine. E devono quindi essere cacciati e eliminati per preservare la sopravvivenza dell'umanità e il nostro cibo. La Katsumoto Fishing Cooperative afferma che non uccidono i delfini per mangiarli ma li eliminano come animali nocivi. Alcuni compagnie di pesca parlano di "pest control"... Il governo invece anche di "predator control". E' necessario aggiungere che se gli stock ittici sono pesantemente in crisi in tutto il mondo la colpa non è dei delfini ma semmai della pesca eccessiva?
Esemplari per la cattività
La Whale and Dolphin Conservation Society ritiene che nè la richiesta di carne di delfino come cibo, nè la battaglia contro la presunta competizione delfini/pesca possa spiegare perchè queste stragi proseguono. Invece potrebbe giocare un ruolo fondamentale la richiesta di delfini da parte degli acquari pubblici. E' noto infatti che durante le mattanze di delfini i proprietari dei delfinari giapponesi si rechino sul posto a "prelevare" nuovi esemplari da introdurre nelle loro strutture.
Ci sono più di 40 delfinari in Giappone. A quanto pare molti dei loro delfini vengono da queste catture. Dal 1986 al 1999, 834 piccoli cetacei sono stati catturati vivi in questo modo. 569 tursiopi, 8 neofocene (Neophocaena phocaenoides), 6 globicefali, 116 pseudorche, una focena, 40 grampi, sei Stenella attenuata, 17 stenelle striate, 50 lagenorinchi, più altre specie.
Dopo il 1999 i dati non sono più stati resi noti dal governo giapponese.
Nel 1999 un tursiope morto fruttava 400 dollari, uno vivo ne valeva invece 3000-3500. E una volta addestrato il suo valore saliva a 30000 dollari...
Se vendere delfini vivi all'industria degli acquari pubblici giapponesi rende a tal punto, è forse più facile comprendere come queste catture possano continuare tuttora.

lunedì 22 ottobre 2007

Tempo infame, Bloom e Gina restano a Riccione

Causa maltempo abbiamo dovuto annullare la liberazione delle due tartarughe prevista per oggi. Appena stabilita la nuova data ve lo farò sapere.

giovedì 18 ottobre 2007

Gina e Bloom tornano in mare

Lunedì prossimo, 22 ottobre, Bloom e Gina, due tartarughe curate presso l'Ospedale delle Tartarughe della Fondazione Cetacea, tornano in mare.
Saranno liberate a Numana, direttamente dalla spiaggia di Marcelli. Se passate di lì siete i benvenuti.

martedì 16 ottobre 2007

Titania viaggia ancora

Il 5 aprile 2007 ho scritto di Titania. Questa tartaruga, una femmina adulta, era stata trovata ad Ancona con una vistosa ferita in testa e su un occhio (un'elica?). Curata, è stata liberata il 20 ottobre 2006 dalla spiaggia di Numana, vicino ad Ancona. In aprile era in un mare simile all'Adriatico da cui è partita. Il golfo di Gabès, in Tunisia, è quanto di più simile si trovi, in tutto al Mediterraneo, al nostro Adriatico. Acque basse, fondali piani e sabbiosi, acque trofiche.
Il suo viaggio è poi proseguito lungo le coste della Libia, dove uno stazionamento di alcuni giorni consecutivi ci ha fatto pensare che si possa essere fermata a deporre le uova. Non possiamo saperlo ma ci piace pensarlo.
Che incredibile viaggio sta compiendo questa tartaruga. I dati dicono che ha percorso, in 355 giorni di viaggio, circa 6357 km: poco meno di 18 km al giorno.
Ha passato 145 giorni in acque italiane, 15 in quelle greche, 15 in territorio maltese, 61 in Tunisia e 117 in acque libiche. Una tartaruga davvero internazionale.
Potete cliccare sul tracciato per vederlo più in grande.
Al di là dei dati scientifici che si possono raccogliere con questo tipo di studi, non vi nascondo la soddisfazione di vedere una delle tartarughe curate nel nostro Ospedale, andarsene a zonzo per il Mediterraneo.

lunedì 15 ottobre 2007

Blog action day

Oggi, 15 ottobre è il Blog action day. Tutti i blog sono invitati da questa iniziativa mondiale a scrivere almeno per oggi, un post sull'ambiente. Beh, il mio blog scrive praticamente solo di ambiente. Quindi oggi posso farlo attraverso qualcun altro. Attraverso qualcos'altro. Musica per esempio.
Ecco una canzone che adoro, sia per il tema, che per il testo e la musica. Godetevi il video, molto bello anche questo.

So let Mercy Come
And Wash Away
What I’ve Done




martedì 9 ottobre 2007

1882 delfini

Questa notizia è vecchiotta (luglio), ma me l'ero persa. Per il lancio di nuovo tipo di Fernet, che si chiamerà "1882", in Argentina lungo una strada chiamata la Cañada, sono stati piazzati 1882 palloncini a forma di delfino. Palloncini a forma di delfino. Mica di gatto o di ornitorinco o di elefante. Eh eh. Ricordate i post "Monarchi delle profondità" e "Di gatti e di delfini"? Ecco il video:

venerdì 5 ottobre 2007

Ogni pinna conta!


La settimana dall'8 al 14 ottobre è la European Shark Week. Organizzata dalla Shark Alliance di cui anche Fondazione Cetacea fa parte, la settimana europea degli squali vedrà vari eventi svolgersi in tutto il continente.
Collegata a questi eventi inizia anche una grande raccolta di firme, da consegnare al Parlamento Europeo affinchè si impegni in iniziative per la tutela di questi magnifici e minacciati signori del mare.
Tutte le firme raccolte saranno consegnate a Bruxelles, i primi giorni di novembre, da una rappresentativa della Shark Alliance. Ci sarò anch'io!!
Potete firmare la petizione anche on-line, andando qui.