giovedì 28 agosto 2008

Delfini adriatici, che state facendo?

Ieri l'amico Fabio mi ha segnalato che un delfino si è avvicinato molto alla riva e si è intrattenuto con i bagnanti, in Abruzzo. Mi scrive "Ciao Marco, ti comunico che la scorsa settimana, vicino le coste di Tortoreto (Abruzzo), c'è stato un episodio analogo a quello del delfino Andrea, o meglio c'è stato un incontro di un delfino coni bagnanti.. e dei bagnanti con il delfino [...]. Tutto questo l'ho letto sul quotidiano locale "Il Centro". [...]"
Visto tutto il can can suscitato dagli avvistamenti del delfino Andrea (vedi vecchi post: qui, qui, qui, qui e qui) e il nostro impegno per la sua sicurezza, ho le antenne dritte su fatti come questo. Per cui ho cercato la notizia sul web, ma non ho trovato niente (spero che Fabio lo trovi per me). Cercando però qua e là è venuto fuori che a partire dal 12 agosto, un delfino di circa 2,5 metri si fatto vedere a Trieste, nei pressi del molo "Pescheria" ed ha mangiato ripetutatamente il pesce che gli veniva gettato.
Se n'è andato il 16 agosto: lo avevano chiamato Flipper...
Ma che sta succedendo? Perchè questi animali si avvicinano a riva così tanto, e non si spaventano, o addirittura cercano il contatto con l'uomo? Mi sembra un'incredibile coincidenza che questi fatti stiano succedendo quasi contemporanemente, mentre dovrebbero essere, e così sono sempre stati, degli eventi fuori dal comune.
Non credo che il delfino di Trieste fosse Andrea, visto che il 17 agosto quest'ultimo è stato visto a Ravenna. Dunque un fenomeno, questo dei delfini a caccia di contatti umani, che resta a mio avviso davvero strano.

venerdì 22 agosto 2008

Eutanasia per la piccola megattera

Riguardo alla piccola megattera di cui ho parlato mercoledì (post precedente), confermo che le è stata praticata l'eutanasia (qui la conferma). L'articolo dice che cresce la rabbia per la fine dell'animale, e c'è chi dice che abbia sofferto prima di morire, mentre l'eutanasia dovrebbe dare una "dolce morte". Credo che troppo spesso in questi casi le emozioni prendano il posto dei ragionamenti e del raziocinio.
E' stata la scelta migliore? Per me sì.
Trovo interessanti anche i risultati del sondaggio che il Sidney Morning Herald aveva lanciato sul futuro della piccola.
I risultati sono stati:
- che la natura faccia il suo corso: 30%
- spendete quello che serve per salvarla: 48%
- eutanasia: 22%
Ovviamente la metà delle persone dice di "spendere quello che serve per salvarla". Ma è troppo facile spendere i soldi degli altri...

mercoledì 20 agosto 2008

E voi cosa fareste?

Oggi si decide la sorte del cucciolo di megattera che è stato trovato abbandonato, domenica scorsa, nei pressi di Sidney, in Australia (qui la notizia).
Il piccolo sta male e non mangia, e le autorità e gli esperti australiani dichiarano di non avere le possibilità, la gente e le strutture per tentare un difficile ricovero e recupero del povero animale. John Dengate del National Parks and Wildlife Service dice che le uniche speranze sono legate a un ritorno in zona della madre, oppure a una comunicazione fra un gruppo di megattere di passaggio e il piccolo, che poi porti a una riunione col gruppo.
Entrambe le possibilità, come si vede, sono veramente remote.
E' possibile dunque che la piccola megattera venga fatta spiaggiare e poi le venga praticata l'eutanasia, tramite "un grande volume" di anestetico.
E voi, cosa fareste?

giovedì 14 agosto 2008

La "balena immaginaria"

Ho letto di recente, e si vede che non avevo molto da fare in quel momento, un articolo di un (immagino) ricercatore giapponese, Motohiro Kawashima, dal titolo "The imagined Whale: how the media created a sacrosant creature". Pubblicato sulla rivista The Essex Graduate Journal of Sociology, l'articolo parla di come noi occidentali abbiamo negli anni costriuto un'immagine dei Cetacei (la imagined Whale, appunto) mitologica e iperreale che non ha più nessun legame con la realtà dei fatti. La realtà dei fatti è che le balene sono animali come gli altri, dunque cibo, dunque cacciabili.
Questo processo ha avuto quattro fasi:
1. L'immagine è il riflesso della realtà. Prima degli anni sessanta secondo l'autore le balene non erano altro che "grossi pesci che producevano tanto olio e carne" e avevano lo stesso appeal estetico "di un gigantesco maiale"...
2. L'immagine maschera e contorce la realtà. Negli anni '60 con l'uscita del film e dei telefilm di Flipper, comincia a crearsi nell'immaginario l'idea dei delfini come animali belli, amichevoli e intelligenti. Insieme a questi anche i documentari di Costeau hanno dato una grossa mano a questa idea.
3. L'immagine maschera addirittura l'assenza di una realtà di base. Qui tutto gira attorno all'incursione, andata sui media di tutto il mondo, di due o tre gommoni di Greenpeace che il 27 giugno 1975 fronteggiarono una baleniera russa. Uno dei gommoni si mise fra la nave e un gruppo di capodogli. La nave russa, nonostante ciò, sparò un arpione che volò sulle teste dei pirati di Greepeace, e colpì un capodoglio. Il fatto in sè sarebbe stato insgnificante, dice l'autore, se non fosse che tutto era stato orchestrato da Greenpeace perchè venisse ripreso dalle tv di tutto il mondo.
4. Infine, l'immagine diventa un simulacro di per sè stessa, e non ha più a che fare davvero con la realtà. Qui l'esempio è il film Star Trek IV: The Voyage Home del 1986. Non ho visto il film ma l'autore racconta che degli alieni (con una sonda a forma di balena, dice) vengono a comunicare con le megattere, che però sono estinte dal 21esimo secolo. Dunque vengono riportate avanti nel futuro e insomma salvano la terra diventando figure mitologiche se non divine.

Insomma l'articolo è abbastanza divertente e persino condivisibile in alcuni punti (es. la forza dei media e la distorsione della realtà operata da questi). Ma il messaggio e i presupposti sono sbagliati. Insomma qui si dice che tutto il mondo (a esclusione di giapponesi, norvegesi e pochi altri) è incantato e reso ebete da questa immagine delle balene che ci siamo creati e dunque non si può che essere contro la baleneria...
Ovviamente nessun cenno al fatto che proprio per colpa della baleneria, molte specie di Cetacei hanno fronteggiato, e alcune mai si sono riprese, una crisi e un impoverimento delle popolazioni drammatico. La baleneria non può riprendere perchè è una pratica crudele e comunque è la risorsa stessa ad essere esaurita o vicino all'esaurimento. E questo a prescindere che noi si veda la balene come creature incantevoli e bellssime.

mercoledì 6 agosto 2008

martedì 5 agosto 2008

Stranding days

E' arrivato agosto, il caldo non molla la presa e come ogni anno siamo nel pieno dei giorni degli spiaggiamenti. Un cucciolo di delfino domenica a Porto Recanati, un adulto ieri a Marina di Montemarciano. E tante, tante tartarughe. Solo a Ravenna, dove la ditta Hera che si occupa del recupero delle carcasse ha un accordo con Cetacea per tenercele da parte, in frigo, ce ne sono 16 che mi aspettano e che giovedì vado a ritirare per le analisi necroscopiche.
Ieri sono andato in spiaggia a Bellariva di Rimini per un'altra tartaruga morta. In avanzatissimo stato di decomposizione ho fatto il mio lavoro di becchino: ho preso le misure e poi rimosso la carcassa. Attorno a me la gente, col naso tappato e con le solite domande che sento da 12 anni. Di cosa è morta? Non lo so. Quanto è grande, quanti anni avrà? Guardi è molto piccola, avrà 6-7 anni. E soprattutto i soliti interrogativi che mi lasciano sconcertato. Da dove viene? Ci sono tartarughe in Adriatico?
Sono venti anni che lavoriamo sulle tartarughe marine, e sono venti anni che facciamo anche educazione e divulgazione, anche e soprattutto sull'Adriatico. Eppure l'ignoranza (e lo dico in senso assolutamente non offensivo) resta. Stiamo sbagliando qualcosa? Non siamo capaci di fare il nostro lavoro? O quel tanto che facciamo ogni giorno in realtà è un pochissimo per tutti gli altri?
E comunque, possibile che chi viene qua in vacanza non abbia (e solo in parte per colpa sua) nessuna informazione sul mare, quello vero, quello che è vivo davanti alla spiaggia? Contano solo gli alberghi, i divertimenti, i prezzi dell'ombrellone, la spiaggia ampia e i bagnini super-attrezzati?
Oggi mi ha chiamato un pescatore da Francavilla. A due miglia e mezzo dalla costa non è riuscito a pescare perchè c'erano talmente tanti delfini (e talmente intraprendenti) che il pesce scappava tutto. Quanti turisti rimarrebbero a bocca a aperta nel sentire questa notizia?
Non sarebbe ora di cominciare a "vendere" un Adriatico diverso, che poi è sempre lui, ma visto da un altro punto di vista?

Post Scrptum: Fondazione Cetacea ha aperto un suo canale YouTube. Lo trovate su www.youtube.com/fondazionecetacea