Il delfino Andrea, di cui tanto si è parlato l'anno scorso, e di cui ho scritto qui, qui, qui e qui è tornato a farsi vedere nella zona del riminese. Ricorderete il caso di questo delfino, che nell'arco di una estate, quella del 2008, è pian piano diventato un lone sociable, cioè un delfino solitario e che cerca continuamente il contatto con l'uomo. L'anno scorso abbiamo fatto diversi annunci via giornali e tv, proponendo anche delle "norme di comportamento" da tenere in casi di incontri di questo tipo.
Con poco successo. Andrea si è mosso lungo la costa romagnola, da Rimini a Ravenna, diventando protagonista ogni volta di eventi indimenticabili per chi li ha vissuti, ma sempre più condizionanti per il delfino, che lentamente ha perso la sua selvaticità e la sua libertà.
E' stato salvato dall'inverno, che ha bloccato l'escalation di contatti e incontri "proibiti" col delfino, semplicemente perchè col freddo la gente ha smesso di frequentare l'acqua.Ma ora è tornato. Sabato i sub della Gian Neri di Rimini sono usciti, insieme anche a Valeria e Elena della Fondazione Cetacea. Sono stati due ore con lui. Le foto sono assolutamente inquietanti. Andrea ora si lascia fare tutto, carezze, abbracci, persino baci sul rostro. Si lascia prendere per la coda e girare sulla pancia, insomma è un animale domestico.
Siamo solo ad aprile, e fa freddo; cosa succederà col caldo e con l'arrivo della massa? Stavolta erano i sub della Gian Neri che, sebbene abbiano a mio avviso esagerato con le effusioni, sono comunque persone responsabili e rispettose del mare. Ma la prossima volta? La prossima volta l'incontro potrebbe avvenire con persone meno attente, che dimenticano che Andrea è comunque un animale selvatico, che merita rispetto. Le persone potrebbe facilmente dimenticarsi dei diritti di Andrea per far valere i propri diritti di divertirsi in maniera così insolita. E la volta dopo, e quella dopo ancora? Quanto ci vorrà prima che qualcuno si faccia male, molto probabilmente proprio il delfino?
E la sua dipendenza dall'uomo, non è già un danno enorme che è stato compiuto?
P.S.: aggiungo in questo link, il racconto dell'incontro di sabato scorso, fatti dai sub della Gian Neri
Io, devo proprio dirlo con sincerità, se lo incontrassi non so se resisterei dall'avere un qualsiasi contatto con Andrea, pur sapendo di costituire un pericolo per lui. Però so che è sbagliato.
RispondiEliminaMa come fare a risolvere la situazione? visto che comunque le persone lo cercano e lui si fa trovare.
E' ormai chiaro che cercare di spiegare che rappresentiamo un pericolo e che i suoi continui contatti con gli uomini lo danneggiano, non è servito, né servirà...
Non credo sia possibile portarlo via di là.
Sembra una strada senza uscita, e l'unico che ne pagherà le conseguenze sarà Andrea.
E' molto remaota secondo te la possibilità che sia lui ad andare via?
Caro Marco, cosa possiamo fare per aiutare Andrea ad andarsene?
RispondiEliminaChristina
Sì, la possibilità che se ne vada, ora che torna il caldo e la gente in mare, è davvero remota.
RispondiEliminaCosa possiamo fare?
Poco o niente. Incontreremo le capitanerie, ma dubito che possano fare molto, essendo Andrea in mare aperto. Per il delfino Filippo la Capitaneria di Mandrefonia fece be due ordinanze, ma era dentro un porto...
Possiamo dirlo a tutti, lasciatelo stare, non scendete in acqua con lui, non dategli da mangiare e così via, ma:
a) non raggiungeremo mai tutti
b) non tutti, anzi pochi, di quelli che riceveranno il messaggio, resisteranno alla tentazione...
La vedo brutta, ma spero di sbagliarmi.
caro marco, saranno anche rispettosi del mare, ma continuano ad assecondare un animale in una fase molto delicata...e come se non bastasse i video che continuano a pubblicare non sono d'aiuto, anzi... L'Italia è piena di gente alla "disperata ricerca" di luoghi dove poter nuotare con i delfini. Questo loro comportamento aggrava la situazione di Andrea e mi sembra solo un modo per approfittare della situazione.
RispondiEliminaProva
RispondiElimina