Sul caso dei capodogli il Ministro Stefania Prestigiacomo dice "Era stato deciso di abbreviare l’agonia dei capodogli morenti con una forma di eutanasia medica, ma purtroppo non sono disponibili in Italia dosi del farmaco indicato. Ho ritenuto e continuo a ritenere inumano farli uccidere a colpi di armi da fuoco pesanti".
Inumano mettere fine alle sofferenze di quelle bestie con un colpo di fucile?
E' stato dunque più umano lasciarli agonizzare per 48 ore, coricati su un fianco, impossibilitati a muoversi, schiacciati dal loro stesso peso, lottando per ogni respiro?
E' stato dunque più umano lasciarli agonizzare per 48 ore, coricati su un fianco, impossibilitati a muoversi, schiacciati dal loro stesso peso, lottando per ogni respiro?
caro marco, appresa la notizia tra sabato notte e domenica, sul mio blog ho commentato così:
RispondiElimina"pare che la risposta negativa sia dovuta all'impossibilità di reperire in Italia, il farmaco indicato per procedere all'eutanasia sui capodogli. L'unico metodo che l'Italia potrebbe offrire sarebbe l'utilizzo di colpi d'arma da fuoco, cosa ritenuta inumana dal ministro Prestigiacomo.
Morale della favola: tutto si svolge come di consueto...all'italiana. Restiamo a guardare con le mani in mano!"
una interessante ipotesi circa le cause dello spiaggiamento: http://www.deafwhale.com/stranded_whale/2009/sperm_whales_italy.htm
RispondiEliminala morte di una balena in queste condizioni è sofferenza purà. Basta con tutto questi maledetti sonar ed ecoscandagli per la pesca...Viva la passione del mare
RispondiEliminawww.culturamarinara.blogspot.com
Leggo sul Corriere della sera che potrebbe essere stata la plastica (buste in primis) a contribuire alla morte di almeno 4 capodogli. Se fosse vero (e basta ricordare l'enorme isola galleggiante di rifiuti in plastica tra l'Alaska e il Giappone per confermarlo...) avremmo un ulteriore messaggio sul valore di sintomo delle gravi condizioni del pianeta.
RispondiEliminahttp://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/notizie/cronaca/2009/18-dicembre-2009/capodogli-morti-avevano-ingerito-plastica-scambiandola-calamari-1602174444482.shtml
No, non sono state le buste di plastica a ucciderli. Negli stomaci c'era plastica e altro, ma non è lì che bisogna cercare le cause di morte. A breve si comincerà ad avere qualche risultato dall'Università di Padova, gli unici ad avere titolo per dire qualcosa su questo caso.
RispondiEliminaDa sempre le analisi sul contenuto stomacale dei cetacei hanno evidenziato presenza di rifiuti soprattutto plastica di vario tipo ed utilizzo. Che adesso sia questa la causa di uno spiaggiamento di massa, mi sembra molto strano. Sembrerebbe che sia stato il prof. Nascetti, pro-rettore dell'universita' della Tuscia, ad eseguire rilievi sulle carcasse ed ad avanzare tali ipotesi.
RispondiEliminaIo ho qualche perplessità.