Le facce. Quando ripenserò alla meravigliosa giornata di ieri, le facce della gente, dei nostri volontari, di noi stessi, saranno la prima cosa che mi tornerà in mente. Facce felici, soddisfatte, gioiose, commosse, emozionate, sorridenti. Tutte consapevoli di avere condiviso un bel momento, una piccola impresa, che non cambierà la storia di nessuno, ma che nessuno dimenticherà presto.
Ieri mattina, in una splendida giornata di... sole (e come poteva essere altrimenti?), la nostra Sole è tornata in mare. E' stato tutto bellissimo. Soprattutto vedere quanta gente è venuta per salutarla. Sole, la beniamina di Cetacea ma ormai di tutta una città. C'era pure il sindaco (ma a Sole non sembrava interessare molto).
Io mi sono goduto l'affetto della gente comune, dei volontari che sono venuti anche da fuori solo per salutare una tartaruga che tornava in mare. Una delle tante, mi verrebbe da dire, ma che sciocchezza. Io ne ho rimesse in mare più di 200, ma Sole non era certo, non lo era più da un pezzo, "una delle tante". Più di quattro anni insieme qualcosa vogliono dire.
Quando abbiamo trasportato Sole dalla sua vasca, fin sulla riva, lei è era davvero molto disorientata. Ha anche cominciato a girarsi verso la direzione sbagliata. Allora l'abbiamo portata ancora un po' più avanti, proprio sul bagnasciuga, con l'acqua che le lambiva le zampe. Lì si è impietrita, ferma, immobile a guardare (almeno credo) il mare che l'aspettava e forse la spaventava.
In quel momento mi ha fatto molta tenerezza e ho fatto una cosa che ancora mi stupisce: mi sono chinato e l'ho baciata sulla testa (vedi la foto). Poi l'abbiamo spinta definitivamente in acqua, dove ha tentennato un po', finchè alla prima ondata ha cominciato a pinnare con vigore ed è partita.
Ah, che meraviglia vederla andare, andare, finalmente andare. Sei a casa adesso, Sole! E stai attenta piccola, qua da noi non ti vogliamo più rivedere, anche se ci mancherai.