La tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) è la più grande delle tartarughe marine, e forse la più difficile da studiare. Enorme, maestosa ma elusiva e soprattutto sempre in movimento. Non si conoscono nemmeno punti di particolare aggregazione di questi docili giganti, così diventa difficile anche individuare le aree dove poterne approfondire le conoscenze. Sono cittadine delle acque profonde, navigatrici solitarie per le quali la parola “confine” non ha nessun senso.
In realtà qualche area in cui, specialmente per motivi alimentari, le tartarughe liuto si aggregano è stata individuata, e una di queste è lungo la corrente californiana, al largo delle coste occidentali degli Stati Uniti.
Questa corrente porta un carico di nutrienti che sostiene complesse e ricche catene alimentari. Qui le liuto cercano il loro cibo preferito: le meduse. Le analisi genetiche degli ultimi anni hanno identificato questi animali come provenienti dalla popolazione che depone le uova sulle spiagge dell’Indonesia, alla bellezza di 13.000 miglia di distanza. Un bel viaggio, non c’è che dire.
E va affrontato con le dovute riserve di energia. Un’impresa non da poco per un animale che si nutre di organismi così poco nutrienti, come le meduse. E infatti si stima che una tartaruga liuto debba mangiare ogni giorno l’equivalente del 20-30% del suo stesso peso. Per un animale che può pesare anche due o tre quintali, se non di più, fate voi il conto!
Le tartarughe liuto marcate e seguite con i trasmettitori satellitari, partivano dalle coste della California verso le acque tropicali del Pacifico, dove restavano per qualche mese per ripartire verso il nord e la California. Qui però necessitano di almeno due o tre anni di abbondante alimentazione, prima di poter di nuovo affrontare la lunga traversata verso le spiagge di riproduzione.
Nelle acque californiane gli studiosi hanno documentato una correlazione fra la presenza delle meduse e quella delle liuto. Inoltre le concentrazioni di meduse variano su scala stagionale, annuale e addirittura decennale, il che significa che le liuto devono essere attente e “consapevoli” di queste variazioni, in modo da trovarsi nel momento giusto in mezzo alla massima concentrazione di meduse.
Per una ancora maggiore comprensione di come le tartarughe liuto si nutrono e si comportano rispetto alle meduse, delle piccole telecamere montate su ventose, sono state applicate sulla pelle delle tartarughe stesse, in modo da vedere come e cosa “vede la tartaruga”.
Così ecco le liuto che salgono in superficie proprio in mezzo alle aggregazioni di meduse, dove si è visto poi che si nutrono principalmente non solo delle specie più grandi, ma anche di quelle più ricche di carbonio. Di più: di ogni medusa “azzannano” (in realtà non hanno nè denti nè tanto meno zanne) solo le parti più ricche a loro volta di carbonio, prendendone da diverse meduse, ad ogni immersione.
Si calcola che in un anno ogni singola tartaruga mangi centinaia di tonnellate di meduse, ed è bene sottolineare dunque quale ruolo importante svolgano negli equilibri della corrente californiana.
Questa corrente porta un carico di nutrienti che sostiene complesse e ricche catene alimentari. Qui le liuto cercano il loro cibo preferito: le meduse. Le analisi genetiche degli ultimi anni hanno identificato questi animali come provenienti dalla popolazione che depone le uova sulle spiagge dell’Indonesia, alla bellezza di 13.000 miglia di distanza. Un bel viaggio, non c’è che dire.
E va affrontato con le dovute riserve di energia. Un’impresa non da poco per un animale che si nutre di organismi così poco nutrienti, come le meduse. E infatti si stima che una tartaruga liuto debba mangiare ogni giorno l’equivalente del 20-30% del suo stesso peso. Per un animale che può pesare anche due o tre quintali, se non di più, fate voi il conto!
Le tartarughe liuto marcate e seguite con i trasmettitori satellitari, partivano dalle coste della California verso le acque tropicali del Pacifico, dove restavano per qualche mese per ripartire verso il nord e la California. Qui però necessitano di almeno due o tre anni di abbondante alimentazione, prima di poter di nuovo affrontare la lunga traversata verso le spiagge di riproduzione.
Nelle acque californiane gli studiosi hanno documentato una correlazione fra la presenza delle meduse e quella delle liuto. Inoltre le concentrazioni di meduse variano su scala stagionale, annuale e addirittura decennale, il che significa che le liuto devono essere attente e “consapevoli” di queste variazioni, in modo da trovarsi nel momento giusto in mezzo alla massima concentrazione di meduse.
Per una ancora maggiore comprensione di come le tartarughe liuto si nutrono e si comportano rispetto alle meduse, delle piccole telecamere montate su ventose, sono state applicate sulla pelle delle tartarughe stesse, in modo da vedere come e cosa “vede la tartaruga”.
Così ecco le liuto che salgono in superficie proprio in mezzo alle aggregazioni di meduse, dove si è visto poi che si nutrono principalmente non solo delle specie più grandi, ma anche di quelle più ricche di carbonio. Di più: di ogni medusa “azzannano” (in realtà non hanno nè denti nè tanto meno zanne) solo le parti più ricche a loro volta di carbonio, prendendone da diverse meduse, ad ogni immersione.
Si calcola che in un anno ogni singola tartaruga mangi centinaia di tonnellate di meduse, ed è bene sottolineare dunque quale ruolo importante svolgano negli equilibri della corrente californiana.
Davvero straordinario il percorso vitale di queste tartarughe! Ed è anche immediato pensare che, se nei nostri mari/spiagge non avessimo distrutto pressocché completamente il loro habitat, forse l'estate non staremmo tanto a preoccuparci delle famose "invasioni" delle meduse!
RispondiEliminaManuel
Una considerazione.
RispondiEliminaOgni tanto riemerge sulla stampa nazionale la terribile storia delle stragi di delfini alle Far Oer o, come in questo caso, a Taiji:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09/10/la-baia-dove-muoiono-i-delfini/59230/
Questo è importante, senza dubbio, poiché molte più persone entrano in contatto con queste terribili realtà. Resto però perplesso sulla apparente "volatilità" di queste informazioni che pur presenti da anni, sembrano entrare nel calderone delle altre notizie senza produrre quello ci si aspetta, ovvero una diminuizione o fine del massacro.
E' chiaro che occorre maggiore azione per cambiare qualcosa.