I mesi di dicembre e gennaio particolarmente freddi hanno causato lo spiaggiamento di numerose tartarughe. Ben 10 di queste erano ancora in vita e sono state ricoverate presso l'Ospedale delle Tartarughe di Fondazione Cetacea, dove si sono aggiunte alle tre lungodegenti che già erano presenti.
Le ultime due le abbiamo recuperate rispettivamente ieri, a Pesaro, e oggi, a Rimini.
Siamo dunque a 13 tartarughe, tutte di dimensioni medio-grandi. E' un'emergenza, e non credo sia finita.
Nel frattempo c'è chi si fa bello sfruttando proprio le tartarughe marine.
Sul blog di Oltremare appare la notizia che cinque tartarughe marine sono state affidate al parco "Fino al giorno in cui non avranno ritrovato forza e salute [...] per poi essere rimesse in libertà nelle acque dell’Adriatico".
La notizia è di quelle che sconcertano.
Ci sono solo due possibilità:
a) quelle tartarughe non necessitavano veramente di essere trasferite da Pescara in un altro luogo. In questo caso dunque si tratterebbe solo di una pura e semplice operazione commerciale e di marketing. Il che non deve stupire, dal momento che il parco è di natura commerciale e persegue scopi di profitto;
b) quelle tartarughe necessitavano di ospitalità. In questo caso non si capisce perchè non ci si sia rivolti a centri già operanti sul territorio (Riccione, Molfetta), riconosciuti dalle autorità come tali per attività di questo tipo, e sicuramente più esperti e attrezzati di un parco che non si è mai occupato di tartarughe marine.
Il comunicato di Oltremare termina con la frase "Per fortuna esistono anche tanti essere umani che amano e difendono gli abitanti del mare!". Eh sì, per fortuna non tutti utilizzano gli animali per farsi pubblicità e per profitto.
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