Una spiaggia, due persone con delle buffe visiere, del materiale didattico, dei bambini. Una scena di certo per niente inusuale. Anche se non sapessi nulla di quella foto, direi che si tratta di un'iniziativa di educazione ambientale.
Già, l'educazione ambientale.
Su Wikipedia si legge, alla voce corrispondente:
"L'educazione ambientale è il proposito organizzato di insegnare la struttura e l'organizzazione dell'ambiente naturale e, in particolare, educare gli esseri umani a gestire i propri comportamenti in rapporto agli ecosistemi allo scopo di vivere in modo sostenibile [...]"
Un compito da far tremare i polsi, e di estrema importanza, dunque. E ancora:
"L'espressione "educazione ambientale" in particolare è spesso usata per intendere l'auspicato insegnamento di questo tema all'interno del sistema scolastico, dalla scuola primaria alla post-secondaria italiana; è anche adoperata in maniera più estensiva per indicare tutti gli sforzi per ammaestrare il pubblico servendosi di materiale stampato, siti web, campagne nei mass media ecc."
L'auspicato insegnamento, dice proprio così. Un materia così importante per formare menti che abbiano una visione e una cultura DIVERSA, e l'insegnamento nelle scuole è solo auspicato.
Ancora Wikipedia, alla voce Educazione Ambientale in Italia:
"In Italia non esiste una materia d'insegnamento riguardante in modo specifico l'educazione ambientale che sia impartita nella scuole di stato; la sensibilizzazione del pubblico su questi argomenti è affidata, specialmente tramite i media, a specifici organismi preposti alla salvaguardia dell'ambiente che possono essere di tipo istituzionale come il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare oppure associazioni ed organizzazioni non governative."
Il Ministero dell'Ambiente allo stato attuale è già molto che non imploda su se stesso, accasciandosi per mancanza di fondi, di progetti, di pianificazioni. Altro che educazione.
Dunque a chi tocca il compito? Alle organizzazioni non governative.
Che lo fanno egregiamente, ma barcamenandosi con pochissimi o zero fondi a disposizione, sempre in bilico fra volontariato, precarietà e spesso, la voglia di mandare tutto all'aria.
Ma niente paura, anzi: se avete figli, datevi da fare. Si può educare al rispetto dell'ambiente e alle buone pratiche, tutti i giorni, ogni giorno. Con le parole, e soprattutto con il vostro esempio. Fatelo credendoci fino in fondo. Fatelo come se non ci fosse alternativa, perchè non c'è davvero. Non saranno solo i vostri figli a ringraziarvi, in futuro.
"L'educazione ambientale è il proposito organizzato di insegnare la struttura e l'organizzazione dell'ambiente naturale e, in particolare, educare gli esseri umani a gestire i propri comportamenti in rapporto agli ecosistemi allo scopo di vivere in modo sostenibile [...]"
Un compito da far tremare i polsi, e di estrema importanza, dunque. E ancora:
"L'espressione "educazione ambientale" in particolare è spesso usata per intendere l'auspicato insegnamento di questo tema all'interno del sistema scolastico, dalla scuola primaria alla post-secondaria italiana; è anche adoperata in maniera più estensiva per indicare tutti gli sforzi per ammaestrare il pubblico servendosi di materiale stampato, siti web, campagne nei mass media ecc."
L'auspicato insegnamento, dice proprio così. Un materia così importante per formare menti che abbiano una visione e una cultura DIVERSA, e l'insegnamento nelle scuole è solo auspicato.
Ancora Wikipedia, alla voce Educazione Ambientale in Italia:
"In Italia non esiste una materia d'insegnamento riguardante in modo specifico l'educazione ambientale che sia impartita nella scuole di stato; la sensibilizzazione del pubblico su questi argomenti è affidata, specialmente tramite i media, a specifici organismi preposti alla salvaguardia dell'ambiente che possono essere di tipo istituzionale come il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare oppure associazioni ed organizzazioni non governative."
Il Ministero dell'Ambiente allo stato attuale è già molto che non imploda su se stesso, accasciandosi per mancanza di fondi, di progetti, di pianificazioni. Altro che educazione.
Dunque a chi tocca il compito? Alle organizzazioni non governative.
Che lo fanno egregiamente, ma barcamenandosi con pochissimi o zero fondi a disposizione, sempre in bilico fra volontariato, precarietà e spesso, la voglia di mandare tutto all'aria.
Ma niente paura, anzi: se avete figli, datevi da fare. Si può educare al rispetto dell'ambiente e alle buone pratiche, tutti i giorni, ogni giorno. Con le parole, e soprattutto con il vostro esempio. Fatelo credendoci fino in fondo. Fatelo come se non ci fosse alternativa, perchè non c'è davvero. Non saranno solo i vostri figli a ringraziarvi, in futuro.
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