Lunedì mattina mi ha chiamato un amico biologo di Manfredonia, perchè gli era stato segnalato un delfino, ancora vivo, impigliato in una rete da pesca. Ho allertato i responsabili della neonata National Emergency Task Force, di cui faccio parte, e ho poi messo in contatto l'amico biologo con un veterinario. Volevo che gli dicesse cosa guardare e come capire se l'animale avesse sofferto per la cattura, e se fosse immediatamente rilasciabile in mare. Quando il veterinario ha chiamato ha saputo che l'animale era stato legato per la coda (aaaargh!) e portato al largo, dove "sembrava stare bene".
Purtroppo oggi mi sono imbattuto in questo video, da cui si vede che:
- il delfino non era impigliato a una rete, ma incastrato sugli scogli
- l'hanno veramente legato per la coda e trainato
Trainare un delfino per la coda è una cosa da non fare assolutamente, si rischia di procurargli danni davvero seri.
La notizia viene riportata sul web come "salvataggio del delfino", unitamente all'appello per creare un centro recuperi cetacei nella zona della Puglia settentrionale. Dubito che il delfino sia stato salvato, me lo auguro, ma non ci scommetterei. E credo che sia inutile qualunque centro o gruppo di pronto soccorso cetacei, se chi interviene decide e agisce senza attendere il parere degli esperti (parlo in linea generale, non conosco bene come sia andata in questa occasione).
La National Emergency Task Force, nata con l'imprimatur e con i fondi (pochi e già finiti) del Ministero dell'Ambiente, sebbene sia già operativa, è ancora in fase di definitiva costituzione e acquisto delle attrezzature. Io credo che dovrà, come primissima cosa, effettuare un'azione di informazione eclatante prima (conferenza stampa, comunicato stampa) e capillare poi per informare tutto il territorio italiano della sua esistenza.
Purtroppo oggi mi sono imbattuto in questo video, da cui si vede che:
- il delfino non era impigliato a una rete, ma incastrato sugli scogli
- l'hanno veramente legato per la coda e trainato
Trainare un delfino per la coda è una cosa da non fare assolutamente, si rischia di procurargli danni davvero seri.
La notizia viene riportata sul web come "salvataggio del delfino", unitamente all'appello per creare un centro recuperi cetacei nella zona della Puglia settentrionale. Dubito che il delfino sia stato salvato, me lo auguro, ma non ci scommetterei. E credo che sia inutile qualunque centro o gruppo di pronto soccorso cetacei, se chi interviene decide e agisce senza attendere il parere degli esperti (parlo in linea generale, non conosco bene come sia andata in questa occasione).
La National Emergency Task Force, nata con l'imprimatur e con i fondi (pochi e già finiti) del Ministero dell'Ambiente, sebbene sia già operativa, è ancora in fase di definitiva costituzione e acquisto delle attrezzature. Io credo che dovrà, come primissima cosa, effettuare un'azione di informazione eclatante prima (conferenza stampa, comunicato stampa) e capillare poi per informare tutto il territorio italiano della sua esistenza.
quando pensi che sia il momento giusto per pubblicizzare l'esistenza della National Emergency Task Force, immagino ci terrai informati, così che possiamo dare eco alla cosa...
RispondiEliminaPer la serie "Non aiutarmi, so ammazzarmi da solo"… Povero delfino! Purtroppo, anche se in un ambito decisamente diverso, ho a che fare con il recupero fauna tanto da sapere quanti danni si possono fare se non si è preparati adeguatamente.
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