giovedì 31 maggio 2012

Mary G. è morta

Oggi, uno scarno comunicato del parco Oltremare, comunica che Mary G. è morta.
Cinque giorni fa, lo stesso parco - sollecitato da numerose persone su Facebook che, su mio suggerimento, chiedevano notizia sulla bacheca del parco - dichiarava che "Mary G oggi è stata vista da tutti i circa 3000 visitatori del Parco giocare e nuotare insieme ai Tursiopi, così come avviene quotidianamente in tutti i periodi di apertura del Parco. Il suo stato di salute è da sempre monitorato con estrema attenzione e sotto controllo delle Autorità competenti". Ne avevo scritto tre giorni fa, in questo post dove trovate il comunicato intero.
Che dire? E' difficile mettere in ordine i pensieri, così, a caldo. Quello di cui sono sicuro è che da questa storia abbiamo tutti molto da imparare. Verrà il momento di mettere in fila le responsabilità, e ci sarà il momento anche delle riflessioni.

Ho vissuto 15 anni di interventi su delfini in difficoltà, da quelli pioneristici del tipo "ci proviamo in ogni caso", al cambiamento degli ultimi anni, con  maggiori competenze ed esperienze, e spesso, non sempre, con un approccio più professionale che possa valutare diverse opzioni (rilascio immediato, ospedalizzazione, eutanasia). Le cose, con molta difficoltà, pare stiano un po' cambiando; presto (sono già pronte, ma non ufficiali) usciranno le Linee guida ministeriali per gli interventi sui Cetacei spiaggiati vivi.

Di questi 7 anni con Mary G., e non solo della sua triste fine, bisogna fare tesoro, rivalutare certe scelte e posizioni (tecniche e etiche). Mary è stata, in qualche modo, l'ispiratrice di alcuni dei cambiamenti che io vedo in corso, ma anche la "vittima" della lentezza con cui avvengono.

La determinazione degli uomini le avevo regalato una nuova vita, ma era una vita fra quattro mura. Avevano, avevamo, preso una decisione terribile, per evitare la fine, forse altrettanto terribile, che la natura le aveva riservato.
Forse, per certi versi, è stata presa in mezzo in qualcosa più grande di lei.

Era entrata nel cuore di molte persone, e tanti oggi ne sentiranno la mancanza.

lunedì 28 maggio 2012

Mary G. è a dieta?


Premessa: se non sapete chi è Mary G., cercate "Mary" in questo blog, oppure leggete qua.

Le foto, recentissime (qui ne vedete una), di Mary G. girate in questi giorni su Facebook, mostrano un animale magrissimo, che deve avere perso qualche decina di chili. Difficile saperlo con esattezza, dal momento che da Oltremare, struttura in cui è ospitata, non escono informazioni o bollettini medici. Il personale di Fondazione Cetacea, la onlus che ha effettuato il salvataggio di Mary, per vederla ha dovuto... pagare il biglietto di ingresso al parco.

Sabato, dopo che decine di persone hanno scritto sulla bacheca della pagina Facebook di Oltremare, chiedendo notizie della delfina, il parco ha finalmente emesse una nota, accompagnata da una foto di Mary con un fresbee in bocca e dove però, purtroppo, si vede solo la testa. Ecco la nota, per intero perchè ne vale la pena:
"Mary G oggi è stata vista da tutti i circa 3000 visitatori del Parco giocare e nuotare insieme ai Tursiopi, così come avviene quotidianamente in tutti i periodi di apertura del Parco. Il suo stato di salute è da sempre monitorato con estrema attenzione e sotto controllo delle Autorità competenti, cui l'esemplare appartiene e che periodicamente vengono a visitarlo, come avvenuto pochi giorni fa.
Di recente Mary è stata inserita nei Registri CITES di Oltremare, che si occupa del suo mantenimento a tutti i livelli (sociale, sanitario ed economico, senza alcuna sovvenzione) dal suo arrivo al Parco nel 2005. E' curioso vedere come l'interesse di alcuni gruppi per questo animale si manifesti in forma di spamming e inutili allarmismi non funzionali alla salute e al benessere dell'animale, che è invece dal 2005 interesse primario di Oltremare, uno o due giorni l'anno a fronte di un totale disinteresse per gli altri 364. Noi siamo abituati a considerare l'amore per gli animali in maniera differente e ogni giorno dell'anno.
Ci auguriamo che continuino tutti ad essere così attenti alla salute degli animali del Parco, con la speranza che ci abbiano seguito con lo stesso entusiasmo anche negli anni passati in cui il Oltremare, come adesso, ha sempre dato il massimo per la salute dei propri animali."

Ognuno di voi puoi commentare questo comunicato, o andare a leggere qualche bella risposta sula pagina Facebook di Oltremare. Io dico solo che purtroppo attualmente mio padre è ricoverato in ospedale, e ieri ho chiesto notizie ai medici: mi hanno risposto che in questi giorni è stato visto da tutti, in giro per i corridoi. Mah. Speriamo bene...

Link:
Oltremare – Riccione – mistero sul grampo Mary G
Mary G dimagrita: la preoccupazione si diffonde sul web



giovedì 24 maggio 2012

Allarme pesce

"Allarme pesce" del giornalista Charles Clover, è un libro che mi ero ripromesso di leggere appena uscito, nel 2004 (un anno dopo, in Italia) e che poi invece era rimasto nel cassetto (mentale). L'ho infine comprato qualche settimana fa e finalmente ho potuto leggerlo.
E' un libro che parla essenzialmente di pesca, anzi, molto spesso, di pesca eccessiva. In quarta di copetina si legge, tra l'altro: “In quanto metodo di distruzione di massa, la pesca praticata con la moderna tecnologia è l’attività più distruttiva della Terra”. Tanto per capire i toni del libro.
E' un libro che ho trovato non facile, nel senso di faticoso da leggere, un po' per la narrazione non sempre così lineare e un po' per i temi, che essendo spesso tecnici, richiedono uno sforzo ulteriore, in certi passaggi. In ogni caso, alla fine ne vale pena. Clover racconta di averci messo 7 anni a completare il libro. e' stato in diverse parti del mondo, a osservare e studiare le marinerie di pesca, e le politiche che le governano. Per questo "Allarme pesce" (il titolo originale, decisamente più bello è "The end of the line") è ricco di dati, informazioni, analisi.
Il quadro che emerge, ma lo sapevamo, è devastante. E' devastante conoscere lo stato dei nostri mari e di molti stock ittici, è deprimente vedere come, tranne in pochi casi virtuosi, non ci siano politiche che puntino veramente verso una pesca sostenibile, e verso almeno un tentativo di ripristino dello stato di salute degli oceani.
Le risorse marine sono un bene comune, che appartengono a tutti ma che vengono sfruttate e depredate, spesso in maniera barbara e sconsiderata, da pochi. Le soluzioni, forse, ci sarebbero, ma sono drastiche, difficilmente percorribili, soprattutto senza una precisa volontà di attuarle.
Mentre riponevo il libro sullo scaffale, ho notato il numero di post-it colorati che ci ho messo dentro durante la lettura. A quanto pare, sarà un libro che riprenderò in mano spesso.

P.S.: dal libro è statto tratto anche un documentario, intitolato appunto "The end of the line", uscito nel 2009. Questo è il trailer:



lunedì 21 maggio 2012

Il tonno non ha scampo

Un mio articolo pubblicato su sottobosco.info:


Pinne gialle in lista rossa
Tonno pinne gialle! Recitano così alcune scatolette di tonno in vendita nei supermercati italiani. Si raccomandano di dirlo, come se il pinna gialla (Thunnus albacares) fosse una specie particolarmente pregiata, o come se fosse più virtuoso preferirla ad altre specie. E invece il tonno pinna gialla ... Leggi il resto...

lunedì 14 maggio 2012

Caro biologo ti scrivo...

Ieri mi è arrivato, inaspettato, un bellissimo regalo: il lavoro che alcuni dei bimbi che ho incontrato venerdì 20 aprile al teatro comunale di Porto San Giorgio (vedi qui e qui) hanno svolto poi in classe.
E' davvero splendido e andrebbe visto per intero, con tutti i disegni e i testi. Metto due disegni e l'estratto di qualche testo. Li trovo bellissimi.

"Mi sono molto divertita a fare lezione in questo modo, cioè in teatro con amici, insegnanti e con il biologo marino."

"Non pensavo che nell'Adriatico ci fossero animali così grandi. È stata un’esperienza molto bella che ci ha fatto capire che l’Adriatico è pieno di vita e quindi non deve essere inquinato dall'uomo."

"Ci siamo un po’ impauriti quando il biologo ci ha detto che nel nostro mare c’è anche qualche squalo!"

Le storie mi hanno molto emozionato, soprattutto quella della simpaticissima delfina Mary G. (grampo). Mi ha anche fatto piacere che il biologo stesse per piangere, mentre ci raccontava le storie."

"È stato bello seguire l’evoluzione delle anguille; non sapevo che facessero tutto questo viaggio per poi tornare nel loro luogo di nascita!"

"Non sarei mai arrivato a pensare che nel nostro mare ci sono così tante forme di vita acquatiche: tartarughe, squali, megattere, delfini…"

"Mi sono commosso quando ci hanno parlato delle varie storie dei pesci nell’Adriatico. Il biologo marino è stato davvero bravissimo, perché ha parlato di cose interessanti che noi non sapevamo affatto.
Non ho perso neanche una parola di quello che diceva, perché il mare Adriatico lo considero la mia casa e anche fonte di cibo e di salvezza.
Secondo me questa lezione è stata molto utile e dovrebbero farla più spesso."





sabato 5 maggio 2012

La Biennale Habitat si svela a Roma

Mercoledì 9 maggio, alle ore 14,00, alla Galleria Colonna, Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Via Santa Maria in Via, 37/b) a Roma, verrà presentata la Biennale Habitat 2012.
La Biennale, che ha come sottotitolo "Adriatico Patrimonio dell’Umanità", è una manifestazione, se così si può definire, che per ben 3 mesi, dal 15 settembre al 16 dicembre, toccherà 17 luoghi diversi.
L'intento degli organizzatori è quello di "promuovere la tutela e la valorizzazione dei territori adriatici nell’ambito della nascenda Macroregione Adriatico-Ionica attraverso l’esplorazione del “territorio Adriatico-Jonico” nei diversi aspetti e tematiche, nelle diverse specificità, criticità e potenzialità".
In ogni città della rassegna si toccherà un tema diverso. Inoltre, ogni settimana sarà dedicata a Mostre, Esposizioni e Performance multimediali dei territori locali e si concluderà con un Forum Tematico.

Nel sito della biennale trovate tutte le informazioni e anche il programma delle varie giornate. Mi sembra un evento molto importante, con ottime potenzialità e dunque credo che vada riconosciuto un grande merito agli organizzatori, per lo sforzo sostenuto.

Per quanto mi riguarda, io faccio parte, abbastanza immeritatamente, del Comitato tecnico-scientifico della Biennale, e inoltre parteciperò sicuramente alla giornata del 29 settembre a Termoli (temi: la pesca, e il governo dell'Oro blu). Non è escluso che andrò anche a qualche altro incontro; ad esempio a Pescara, il 13 ottobre, si parlerà di "Tutela e valorizzazione del Mare Adriatico". Difficile mancare.

Quasi sicuramente sarò anche a Roma, alla presentazione ufficiale, mercoledì. Se passate di là, ci si vede.

La presentazione sarà all'interno della Festa d'Europa 2012, di cui vedete qui sotto la locandina: