Il 20 settembre scorso, durante uno show serale, l'orca Nakai dello SeaWorld di San Diego, è rimasta seriamente ferita. Sette giorni dopo, il 27, a seguito delle foto, scattate da spettatori, che cominciavano a circolare in rete, foto davvero impressionanti, il SeaWorld ha finalmente rilasciato un comunicato.
Il parco dice che durante un show in notturna mentre Makai stava nuotando insieme ad altre due orche, "venendo in contatto con una porzione della vasca". Sea World aggiunge che l'orca è sotto antibiotici, e che i veterinari sono contenti di come stia migliorando la ferita. Nakai "nuota tranquillamente e interagisce con le altre orche".
Il PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) ha annunciato di avere presentato una denuncia al Dipartimento dell'Agricoltura statunitense. Secondo le solite "indiscrezioni", sembra che la ferita sia apparsa dopo un violento litigio fra Nakai e altre due orche, Keet e Ikaika. Per questo motivo PETA denuncia il parco per non avere tenuto separate le orche, in violazione dell'Animal Walfare Act, che è un po' la normativa base a difesa dei diritti animali, negli USA.
Difficile, visti i margini netti della ferita (talmente netti che il pezzo "tagliato via" è stato recuperato sul fondo della vasca), che sia stata causata direttamente da un'altra orca, con un morso per esempio. Secondo la veterinaria Nancy Anderson, è più probabile che "sia rimasta impigliata in qualcosa e abbia tirato per liberarsi".
Ho postato ieri la notizia su Facebook, accompagnata dalla frase "Sono curioso di sentire come il Sea World spiegherà (e curerà) la tremenda ferita dell'orca Nakai." La frase sembra polemica, anzi un po' lo è, ma in realtà sono davvero curioso di sentire se il SeaWorld riuscirà a farsi un'idea di come è avvenuto l'incidente, se divulgherà la notizia, e anche come curerà una ferita così profonda. Nella discussione una addestratrice e una veterinaria, in maniera comprensibile e direi in buona fede, sottolineano entrambe di come il personale dei parchi sia, non solo competente, ma anche assolutamente mosso da dedizione e passione per gli animali con cui lavorano.
E chi lo mette in discussione? E perché spostare sempre il problema su qualcos'altro? Io ritengo solo che sia assolutamente legittima una richiesta di spiegazioni su cosa sia successo a quell'animale. L'addestratrice mi dice che il SeaWorld non ha nessun dovere di dare spiegazioni. Secondo me invece deve farlo eccome, perché parliamo di un essere vivente, non di una mera proprietà, al quale vorrei riconoscere dei diritti, e dal momento che non può difenderli da solo, è bene che lo si possa fare, con tutti gli elementi necessari.
Una nota: Nakai, che ha 11 anni, è la prima orca concepita con l'inseminazione artificiale. Nakai vuol dire Vittoria, nella lingua dei nativi americani.
Difficile, visti i margini netti della ferita (talmente netti che il pezzo "tagliato via" è stato recuperato sul fondo della vasca), che sia stata causata direttamente da un'altra orca, con un morso per esempio. Secondo la veterinaria Nancy Anderson, è più probabile che "sia rimasta impigliata in qualcosa e abbia tirato per liberarsi".
Ho postato ieri la notizia su Facebook, accompagnata dalla frase "Sono curioso di sentire come il Sea World spiegherà (e curerà) la tremenda ferita dell'orca Nakai." La frase sembra polemica, anzi un po' lo è, ma in realtà sono davvero curioso di sentire se il SeaWorld riuscirà a farsi un'idea di come è avvenuto l'incidente, se divulgherà la notizia, e anche come curerà una ferita così profonda. Nella discussione una addestratrice e una veterinaria, in maniera comprensibile e direi in buona fede, sottolineano entrambe di come il personale dei parchi sia, non solo competente, ma anche assolutamente mosso da dedizione e passione per gli animali con cui lavorano.
E chi lo mette in discussione? E perché spostare sempre il problema su qualcos'altro? Io ritengo solo che sia assolutamente legittima una richiesta di spiegazioni su cosa sia successo a quell'animale. L'addestratrice mi dice che il SeaWorld non ha nessun dovere di dare spiegazioni. Secondo me invece deve farlo eccome, perché parliamo di un essere vivente, non di una mera proprietà, al quale vorrei riconoscere dei diritti, e dal momento che non può difenderli da solo, è bene che lo si possa fare, con tutti gli elementi necessari.
Una nota: Nakai, che ha 11 anni, è la prima orca concepita con l'inseminazione artificiale. Nakai vuol dire Vittoria, nella lingua dei nativi americani.