giovedì 22 novembre 2012

Nuotare con... le tartarughe?

Questa mi mancava. Mentre sono arci-noti, in diverse parti del mondo, i programmi per nuotare con i delfini (swimming with dolphins), sia in mare aperto che in cattività (o semi-cattività), non sapevo ci fosse anche una proposta di swimming with turtles.
Mi arriva invece, attraverso una lista di discussione mondiale sulle tartarughe, la notizia di questo particolare progetto. Si svolge alle Isole Samoa, e il giornalista australiano che lo segnala, scrive "Recentemente ho visitato una riserva per tartarughe marine, a Samoa. E' più una attrazione turistica che altro, ma i proprietari davvero amano le tartarughe e si impegnano nella conservazione. Pagano i pescatori che accidentalmente catturano tartarughe verdi [Chelonia mydas], e che altrimenti invece le mangerebbero, per portarle alla riserva. Qui le allevano e consentono al Dipartimento della Pesca del paese, di marcarle per poi rilasciarle."

Il giornalista solleva anche dei dubbi se questo sia o meno una forma di sfruttamento degli animali (dice che alcuni visitatori occidentali lo considerano così). Aggiunge anche che l'acqua non sembra pulitissima, e su TripAdvisor ci sono commenti negativi proprio legati alla scarsa pulizia dell'acqua.
In realtà, aggiungo io, un'acqua torbida o verde di alghe non necessariamente è "sporca" (e comunque non sembra così sporca nel video che metto più sotto).
I commenti relativi all'esperienza di nuotare con le tartarughe sembrano invece davvero entusiasti.

Io sono molto perplesso. I soldi che i visitatori pagano (poco: 5 $ gli adulti e 3 i bambini) servono poi per programmi di conservazione? Sì, e quali?

In questo blog si legge che la famiglia proprietaria di questo "laghetto" non sembra saperne molto di tartarughe, non dà nessun tipo di informazioni sugli animali, e anzi vende banane e papaya da gettare alle tartarughe, che le mangiano avidamente: le tartarughe verdi sono prevalentemente erbivore, ma magari banane e papaya non fanno esattamente parte della loro dieta!

In definitiva, mi sembra un'esperienza non troppo edificante, sotto diversi punti di vista, anche etici (è comunque sfruttamento di animali a fini commerciali), e se non siete convinti guardatevi questo album di foto e vedrete a cosa sono sottoposte quelle tartarughe.
Per fortuna resta, per quel che ne so, un caso isolato.


Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento