
A novembre un'ecografia rivelò che Bonnie era incinta. Ma il feto era morto, per lo stress subito dalla madre. Purtroppo anche Bonnie, lo scorso 3 febbraio, è morta. Questo ha accelerato il tentativo di ritorno in mare di Clyde, che infatti è stato rilasciato a 115 miglia al largo di Sarasota, l'11 febbraio.
Attaccato alla pinna dorsale ha un trasmettitore satellitare che comunica la sua posizione momento per momento, il che permette al personale e ai volontari che seguono la delicata operazione di monitorare i movimenti del delfino. Il ritorno in mare non è infatti per niente semplice, dopo mesi di ospedalizzazione.
Il "capo" di tutta l'operazione, Charles Manire, sarà a Riccione a metà marzo per il convegno europeo dell'E.A.A.M. e per la tavola rotonda organizzata dalla Fondazione Cetacea, a cui parteciperanno esperti mondiali che daranno il loro parere sul futuro di Mary G.
Noi intanto teniamo le dita incrociate per Clyde.
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