Domenica scorsa, nel tardo pomeriggio, si è svolta la tavola rotonda per valutare il futuro di Mary G., la piccola delfina (grampo) recuperata il 19 giugno scorso nel porto di Ancona con la mamma, che poi è morta dopo due giorni, e che è stata "salvata" dalla Fondazione Cetacea. La riunione è stata addirittura più breve di quanto pensassimo, in quanto tutti gli esperti convocati, tra cui Sam Ridgway (Università di San Diego California USA), Joseph Geraci (Università del Maryland USA), Paul Nachigall (Università delle Hawaii USA), Charles Manire (Mote Lab Sarasota Florida USA) erano unanimi nel ritenere quanto segue:
Dopo attenta valutazione all'unanimità si ritiene nel suo interesse che Mary G. non possa ritornare in mare.
Tale parere è dovuto alle seguenti motivazioni:
- L'esemplare è considerato non svezzato al momento dell'inizio della riabilitazione.
- I Grampi (Grampus griseus), come altre specie di delfini, dipendono dalle cure materne e il processo di apprendimento è complesso e dura diversi anni;
- L'uomo non può insegnare a Mary G tutto quanto è necessario a garantirne la sopravvivenza;
- I precedenti rilasci di delfinidi di simile età sono falliti.
Ora queste valutazioni, assieme alla documentazione relativa, verranno inviate al Servizio Conservazione della Natura del Ministero dell'Ambiente che dovrà prendere la decisione finale sul futuro di Mary G. stessa.
ciao sono roberta(sono uscita un attimo da:"riflessioni-passioni"),cosa e un bene o un male quello che è successo!!??cosa dobbiamo sperare per lei?mah...
RispondiEliminaGli esperti hanno detto questo: se Mary torna in mare muore. Quindi deve restare tutta la vita in vasca. Se questo è un bene o un male dipende dalla sensibilità e dal giudizio di ognuno di noi.
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