Oggi sul Resto del Carlino c'è una lettera di un signore la cui moglie è malata di distrofia muscolare. IL titolo è "Una vita umana vale meno di un delfino?" Ve ne riporto alcune frasi: "Per un delfino malato c'è uno stuolo di persone pronto a mobilitarsi, per una persona che sta male non c'è nessuno disposto a spendere neppure un'ora", "Tutti mobilitati per il grampo malato, attorno a noi invece il vuoto", "[...]anche tra i parenti non c'è quasi mai nessuno che si ricorda di chi sta soffrendo. Così quando ho letto che già in 40 si erano offerti di andare ad accudire un delfino malato ho pensato che forse avevo sbagliato qualcosa e senza ombra di ironia mi sono chiesto quale tipo di appello dovrei lanciare per ottenere una così alta adesione di solidarietà e disponibilità verso le persone".
Come si risponde a una lettera così? Non si risponde. Si tace. E evidente che questo signore non ce l'ha con noi nè con i volontari accorsi per il grampo, ed è ovvio che si tratta di situazioni molto diverse. Ma è triste comunque leggere questa lettera.
Caro signore, se mai leggerà questo blog, le mando tutto la mia solidarietà e il mio affetto sincero, per quanto inutili ad alleviare anche per un solo istante la sofferenza sua e di sua moglie.
Caro signore, se mai leggerà questo blog, le mando tutto la mia solidarietà e il mio affetto sincero, per quanto inutili ad alleviare anche per un solo istante la sofferenza sua e di sua moglie.
Non è vero che la vita di un delfino vale più di quella di un uomo,o in questo caso più di quella di una donna.Sono semplicemente cose diverse.Non si possono commentare le parole di quest'uomo,ma soltanto rispettare il suo dolore.Però d'altra parte a mio parere non si possono paragonare le due cose.Capisco la rabbia e l'impotenza davanti a una cosa più grande di noi,ma nel mondo ci sono migliaia di persone che stanno cercando una cura per questo tipo di malattie e se non si è ancora trovata una cura non è colpa di nessuno.Per noi amanti della biologia marina uno spiaggiamento di un animale ancora vivo è un "evento straordinario" e contribuire ad un salvataggio è un'esperienza importante e rara.
RispondiEliminaQuesto almeno è il mio parere...E cmq...RISPETTO.
"Il vuoto". Non credo esista una sensazione più brutta di questa. La solitudine, per qualunque mottivo subentra nella nostra vita è imponente e spesso insormontabile. Si viene alienati dal resto del mondo e la tristezza che si prova è straziante. Come spesso accade è difficile riuscire a trovare i mezzi necessari per risollevarsi e, diciamocela tutta, la società di oggi non offre poi tanti mezzi ha chi si trova in difficoltà. La storia di questo signore esprime in pieno il significato di chi si trova nella condizione di essere " esclusi sociali". Si potrebbe fare molto, molto di più per le persone che devono affrontare problemi difficili come quelli di questo signore. Se ciò avvenisse sono certa che non ci sarebbe il bisogno di paragonare l'importanza della vita di un essere vivente rispetto ad un'altra. Il fatto che ci sono persone impegnate a fare ricerca per queste malattie è confortante ma nella vita quotidiana e nelle circostanze reali questo non aiuta per niente perchè comunque si è soli.Io continuo a credere che l'esempio che date voi della Fondazione sia importante perchè attraverso i vostri giovani volantari contribuite a formare persone che conoscono l'importanza di aiutare il prossimo che esso sia uomo o animale. Esprimo tutto il mio affetto al signore dell'articolo e a sua moglie. Le parole contano poco, lo so. Magari gli si potrebbero recapitare i nostri pensieri e di tanto in tanto chiedergli come vanno le cose? Potrebbe essere un modo per far sentire loro che ci sono persone a cui importa qualcosa.
RispondiEliminaChristina
La tua idea è veramente molto bella Christina e secondo me potremmo metterla in atto seriamente.Per mia fortuna non mi è mai successa una cosa così,ma il senso di vuoto che hai citato anche tu dovrebbe essere una cosa devastante...Come possiamo fare?
RispondiEliminaCiao Ilaria, ho riflettuto molto su come poter intervenire riguardo al disagio che provano queste due persone. L'unico modo ( secondo il mio punto di vista) sarebbe quello di scrivere una breve lettera di solidarietà al giornale indirizzata a questo signor e a sua moglie sperando che riescano a capire che non sono i delfini, i biologi o i volontari il problema reale. Purtroppo, l'alienazione che provano è un problema di natura sociale che rispecchia i tempi in cui viviamo. Il titolo scelto per l'articolo è un voler cercare a tutti i costi un colpevole per un disagio terribile. Ma il dito va puntato verso ben altro ( tipo la politica ). Non sono certo i volontari o gli scienziati i responsabili di tanta solitudine. Diciamo che, in un certo senso, il giornale non ha fatto altro che strumentalizzare il dolore di queste persone usando un titolo che è un luogo comune condiviso a nostro malgrado da tante persone. Di conseguenza per il giornale significa "grandi vendite". Se fossero stati in buona fede l'articolo sarebbe stato approfondito e queste cose potevano essere dette. In conclusione; siccome queste persone sono servite a costruire una storia che racconta parte di una realtà credo che mandare loro tutta la nostra solidarietà sia l'unica cosa da fare. Se hai altre idee a proposito fammelo sapere ok?
RispondiEliminaIntanto ti mando tanti cari saluti e sono felicissima che si sia creato un dialogo con te. A presto!
Christina
Ciao Christina!Anche a me fa piacere aver trovato una "compagna di idee"!Comunque la tua proposta di riscrivere al giornale una risposta scritta da noi con il nostro parere da amanti del mare...Anche io ci avevo pensato sinceramente,però farlo da sola mi sembrava troppo pretenzioso!Se siamo in due mi faccio più coraggio!Allora aspetto tue news...Ciao Ciao!
RispondiEliminaé veramente triste leggere quella lettera, però io credo che ogni essere vivente ha il diritto di vivere... e di esser aiutato e curato...che sia uomo o delfino senza nessuna distinzione! Nessuno può decidere chi deve vivere ..e chi deve morire... ognuno ha il diritto alla vita..
RispondiEliminaE son felice che al mondo esistano persone come me che cercano di salvare la vita ad animali in difficoltà!
Ma infatti Alessia non penso che il signore abbia una sorta di odio profondo verso di noi...Ha soltanto visto una cosa che lo ha ferito.Forse anche io se fossi stata in lui avrei fatto la stessa cosa.Come diceva Christina,la solitudine è un peso insormontabile e magari sarà stato talmente tanto solo,senza nemmeno i familiari,che quando ha visto uno spiegamento di forze così massiccio per un delfino,ha deciso di liberare tutto la sua impotenza davanti al destino della moglie,in quell'articolo.Secondo me non bisogna giudicare la categoria che lui ha citato perchè poteva sceglierne altre mille,bisogna solo far capire che purtroppo non cè paragone e come dice Christina,i veri problemi si trovano ad esempio in politica...Ecco perchè è nata l'idea di scrivere una lettera di risposta...Per far capire"all'Italia"qual'è il nostro lavoro e come mai se accade un evento di spiaggiamento siamo tutti lì.Come dissi nel mio primo post...RISPETTO. Buona domenica!!
RispondiEliminaSembra che la pensiamo tutti più o meno nello stesso modo. Che ne dite di tentare di scrivere una lettera a questa famiglia in nome di chi rispetta la vita e la dignità in genere? Ilaria, te la senti di scrivere qualcosa? Poi, chi avesse voglia di partecipare può metterci il proprio nome. Se vuoi possiamo farla insieme. Trovo importante dire che anche se in qualche modo ci sentiamo lesi dalle parole di questo signore non bisogna dimenticare che egli stesso è stato strumentalizzato. Quando ci sono due parti che nella società rivestono i ruoli dei più "deboli" (come chi salva gli animali, chi si impegna per l'ambiente, chi è povero o chi è gravemente ammalato)è molto semplice e conveniente metterli l'uno contro l'altro coprendo in questo modo i problemi reali responsabili di tanta sofferenza e impotenza.
RispondiEliminaMarco, se hai qualcosa da dire faccelo sapere ok? Noi parliamo ma nessuno possiede l'introspettiva che hai tu riguardo questa situazione.
Un saluto a tutti.
Christina
Ciao Ilaria,
RispondiEliminaAccidenti,credo tu abbia colpito nel segno! L'unico punto sul quale ho qualche dubbio è che dovremmo chiedere a Marco se possiamo includere il suo nome e quello della Fondazione.
Tu che ne dici Marco?
Comunque, si sente che hai scritto queste cose con molta passione e sarebbe davvero molto bello se il direttore del giornale decidesse di pubblicare la lettera. Sarebbe anche molto bello se decidesse di leggere il blog di Marco che merita alla grande. La mia firma ce la metto e condivido in pieno quello che hai scritto.
Ciao Ilaria!
PS Ho visto una tua foto nel libro di Marco. A proposito nessuno di voi lo ha letto? Io si, tutto in una sera. E' un insieme straordinario di biologia e di umanità. Si entra nelle storie attraverso le emozioni di Marco che non solo fanno riflettere ma toccano il cuore.
Christina
Complimenti Ilaria per la lettera!Condivido ogni singola cosa che hai scritto...E spero proprio che il giornale la pubblichi! E ci metto la firma pure io :D
RispondiEliminaSono contenta che vi siete ritrovate nelle mie parole e speriamo che Marco passi di qui e ci dia il via libera,così la mando subito!Cmq il libro lo stà cercando mia mamma...Non vedo l'ora di leggerlo!!
RispondiEliminafvecgjOk, vediamo se riesco a spiegarmi ...
RispondiEliminacondivido molte delle cose che avete scritto ma,
ho un po' di problemi con la lettera di Ilaria.
Condivido il commento di Marco: davanti a una cosa di questo tipo si tace o si esprime solidarietà.
Perché:
non credo un giornale vi pubblichi una lunga lettera di spiegazioni.
Inoltre usate la parola "ingiustizia" ... e non è ben chiaro a chi essa sia riferita, non dalla lettera ...
Gli rimproverate di giudicarvi, senza aver mai visto morire un delfino?
Parlate di "accuse" ... ma lui non accusa nessuno, almeno non in quello che leggo nel post di Marco! Lui si chiede cosa fare! Cosa fare... non dice a voi di non fare, ma si chiede: cosa posso fare io per sentire altrettanta solidarietà?
Scusatemi, ma la vostra lettera mi fa un effetto un po' "strano" ... e credo che se la mandereste, vi fareste coinvolgere in una polemica ... che forse è l'idea di fondo della pubblicazione della lettera.
Ricordatevi anche che è estate e i giornali faticano a trovare "notizie" ...
Cosa farei io? Se dovessi scrivere una lettera, la farei breve, di solidarietà e affetto, esprimendo ad esempio la speranza che questo suo sfogo gli abbia portato l'appoggio che cercava. E basta.
Non difendetevi! Ci potrebbe essere chi (a torto) si sentirebbe aggredito! Non scusatevi! Qualcuno potrebbe interpretarla come debolezza e sfruttarla.
Agite con forza: donate amore!
Questa è la vostra forza!
Esprimete solidarietà! E basta!
Ci saranno altri momenti e altri posti per spiegarvi, ma io non lo farei in questo caso!
Questo è ovviamente solo il mio personale parere ...
ops!
RispondiEliminavedo che neanch'io sono limpidamente chiara nel mio testo:
con " che forse è l'idea di fondo della pubblicazione della lettera." intendevo dire la pubblicazione della lettera del signore da parte del giornale
Forse hai ragione Yubi,la parola ingiustizia è un po'troppo forte,ma sono giovane e piena di passione!Quel titolo mi è sembrato eccessivo e volevo mandare la lettera per esprimere il mio parere su quella che un giorno spro sia la mia professione.Non ho chiesto a nessuno di concordare con me...E se le nostre idee non sono le stesse su alcune cose non importa!Il mondo è bello perchè è vario!Ah,la lettera devo ancora aggiustarla e grazie anche per il suggerimento del destinatario poco chiaro,rileggendola da anche a me la stessa impressione.
RispondiEliminaIlaria: ho qualche anno più di te, è vero, ma ti capisco.
RispondiEliminaPensa: se ti ha colpito il mio commento... è il commento di qualcuno che ha già visto 120 delfini spiaggiati, con diverse femmine che hanno abortito durante l'agonia... devo descrivere meglio?
Dopo questa premessa, e il fatto che conosco dell'articolo solo quello che riporta Marco sul suo blog, ti prego di rileggere con attenzione:
"...ho pensato che forse avevo sbagliato qualcosa e senza ombra di ironia mi sono chiesto quale tipo di appello dovrei lanciare per ottenere una così alta adesione di solidarietà e disponibilità verso le persone"
Perché difendi la tua professione? Lui non l'attacca! Non attacca nemmeno i volontari: si chiede cosa deve fare lui per un sostegno anche lui! Non da quello che leggo sul post di Marco...
Lui non scrive "pazzi, perché salvate i delfini e non le persone", lui scrive "cosa/dove sbaglio, io?"
Rispondi semmai a questo interrogativo!
Sennò mi sa che finisci solo per cadere nel tranello teso dal titolo ... e chi ce l'ha messo quel titolo? Qualcuno che ci tiene a voi? O al signore con la moglie malata? Non credo! Forse mi sbaglio, ma punterei piuttosto su "qualcuno" che spera di avere una bella discussione infuocata, che faccia vendere il giornale!
Certamente molte persone, avranno avuto la vostra stessa reazione! Se vi difendete, fate il gioco di chi ci ha messo quel titolo ... ma la domanda del signore non è "perché salvate i delfini?" ma piuttosto "Come faccio a farmi aiutare?", ok?
Certamente sei libera di scrivere quello che vuoi, ma dato dici che sia tua intenzione coinvolgere con tanto di indirizzo questo blog, io che lo leggo e ci partecipo mi permetto di scriverti apertamente quello che penso!
In bocca al lupo e in c alla balena!
Forse hai ragione tu Yubi...E ripensandoci sarebbe come cadere nel tranello rispondere a quella lettera.D'altra parte sò quello che sono e quello che vorrei fare da grande nella vita.Ho lottato tanto per arrivare fino a qua,ho preso tante porte in faccia e altre 1000 ne prenderò.Quindi come dici tu non ho bisogno di difendermi da nessuno...Grazie per avermi fatto ragionare e raffreddarre gli animi"acerbi".Ancora ho molto da imparare e la strada è lunga,se mi metto già a polemizzare dove andrò a finire!?
RispondiEliminaSapete,mi piace sempre di più questo blog,complimenti ancora Marco!!
P.S:grazie ancora Yubi!
Trovo che Yubi abbia molto buon senso e penso anche che Ilaria abbia molta passione. Veder fondere queste due cose verso un'unico scopo è meraviglioso. Io stessa sono molto passionale e spesso fatico a tirare fuori la diplomazia necessaria in certe situazioni. Comunque è vero questo blog aiuta tanto perchè nella vita di tutti i giorni non è più scontata l'interazione ragionata tra esseri umani. Vi mando un grosso saluto da Porto San Giorgio. Oggi il mare è stupendo e ora vado in spiaggia sperando come sempre di incontrare qualche stupendo animale marino libero e in buona salute!
RispondiEliminaChristina
Hai il pieno diritto di difenderti: ci mancherebbe altro!
RispondiEliminaMa non da chi non ti attacca!
Piuttosto forse non ti devi "giustificare" ... e mi pare che questa sia una caratteristica molto femminile, quella del sentirsi costantemente in dovere di giustificare quello che si fa (specialmente se questo non corrisponde ai "canoni" di una volta ... ma sotto, sotto forse anche di adesso)
Ti scrive una che s'è "sfasciata il naso" più di una volta su di una porta "sbattuta in faccia", ma anche, a volte, perché è inciampata nei suoi stessi piedi o meglio nelle sue stesse parole! ... e quello fa ancora più male!
Vai avanti sulla tua strada, sicura!
La lettera di solidarietà probabilmente non ci starebbe male: dimostrerebbe che l'appello del signore vi ha colpite, il che è la pura verità. Ma, se posso suggerire una qualcosa (se non vi ho ancora rotto le scatole) aspettate Marco, che a quanto pare è un po' assente in questi giorni, ok?
Un abbraccio a voi, ragazze!
E tenetevela ben stretta questa passione!
Insieme all'amore è l'unica cosa che riesce a dare forza quando le cose vanno male ... ma mi pare che voi, questo, l'avete già capito!
Christina: salutami il mareeeeee!
... che anche con i miei anni che ho ... passerò l'estate in casa a studiare ;-)))
"Come si risponde a una lettera così? Non si risponde. Si tace"...Posso dire la mia?Sperando sempre di non urtare l'altrui sensibilità....Qeste parole che ho copiato all'inizio non sono le mie e lo sapete già...sono quelle di chi ha colto nel segno...SI TACE DAVANTI A QUESTE COSE RAGAZZI...e voi volete scrivere al giornale?Per difendervi?E dove è andato a finire il rispetto per il dolore altrui?...già i giornali fanno le porcherie che fanno...mettiamoci pure a soffiare sulla brace...Quell'uomo ha scritto per disperazione...credete davvero che possa fregargliene qualcosa, GIUSTAMENTE, di chi si rimbocca le maniche per salvare un cetaceo(cosa bella e giusta),o di chi,per esempio,in questi giorni va spegnendo incendi in tutta italia(altra cosa importantissima)?Credete che a lui potrebbe mai interessare nulla della vostra apologia?Io non credo proprio...è un dolore che non può trovare consolazione,che non può trovare conforto...Io non ci sono mai ancora passata per fortuna,ma credo che leggere una risposta del genere...boh...mi farebbe altamente girare quelli che non ho...Insomma,noi possiamo dispiacerci per questa vicenda,come per le migliaia di persone che muoiono nel mondo ogni santo giorno...ma la cosa finisce qui....Dopo cinque minuti siamo con la mente al mare,al sole,al fidanzato,allo studio,ai saldi che sono iniziati,alle tanto attese vacanze...tutte cose lontane anni luce...non vi sembra un po' ipocrita scrivere che gli siamo vicini...quando non è così?E per favore...non ditemi che non è vero perchè ci prenderemmo solo in giro...Può dispiacerci...toccarci per qualche minuto...farci riflettere qualche istante...ma nulla più...E' un pensiero che occupa qualche secondo della nostra giornata e basta...E badate bene...non è un'accusa la mia,non sto puntando il dito contro nessuno...credo sia un comportamento più che umano...io per prima mi ritrovo in quest'atteggiamento...Davvero,credo che rispondere al giornale,per redarguire il direttore o chi per lui per quel paragone poco felice(sicuramente ha sbagliato)"scavalcando" in questo modo il signore in questione...beh ragazzi più mancanza di rispetto e di tatto di così...Voi fate il vostro mestiere ed è giustissimo così,non dovete nè difendervi,nè giustificarvi...lui non ce l'aveva certo con voi...Per cui...secondo me una lettera,di qualsiasi natura essa sia...sarebbe ugualmente fuori luogo.Rispettiamolo nel silenzio...ricordiamolo nelle preghiere se qualcuno di noi è credente...incontriamolo nel pensiero...di più non possiamo fare...a meno che non ci fosse qualcuno che FISICAMENTE e CONCRETAMENTE sarebbe disposto ad andare lì ad aiutare la malata e a confortare suo marito...C'è qualcuno?Penso di no...Spero davvero di non essere stata nè acida nè irrispettosa,se qualcuno dovesse sentirsi offeso per questo mio commento domando scusa da subito,non era mia intenzione.Ciao a tutti,Silvia.
RispondiEliminaCara Silvia,come ben sai questo è un blog in cui Marco ci ha dato la possibilità di lasciare commenti e come hai visto già questa lettere ne ha suscitati tanti.La mia è stata solo un'idea che era nata anche in altre persone,ma è rimasta tale.Non è stata mandata,me lo sarà mai.Hai presente quando hai voglia di sfogarti e lo fai parlando con qualcuno o scrivendo nel diario?Bè,io l'ho fatto qua,forse erroneamente visto che ho suscitato questo polverone.Nessuno ha preso sottogamba il problema del signore e come più volte ho specificato,il mio pensiero verso lui e sua moglie sono sinceri.Mi ha dato fastidio solo il titolo che probabilmente qualche giornalista ha affibbiato a quel pezzo.Non mi sembra moralismo o leggerezza,era solo un mio sfogo.Cmq basta,questo è il mio ultimo post su questo intervento anche perchè credo di essermi spiegata abbastanza e soprattutto non era,ne tantomeno è strumentalizzare il dolore di quel signore.
RispondiEliminaBuona serata a tutte.
Che tu o l'altra ragazza potevate aver intenzione di strumentalizzare il dolore di quell'uomo...a me onestamente non è passato neppure per l'anticamera del cervello...il vostro intervento sarebbe stato eventualmente diretto al giornale...diciamo che poteva essere una questione "tra voi e loro" che però avrebbe oltrepassato il messaggio che ha dato il via a tutto...non l'avreste strumentalizzato voi...l'avrebbe fatto chi è del mestiere...per ciò che riguarda le reazioni ad una notizia triste come questa....non dico che queste siano false,nessuno può gioire davanti a queste cose,nè tanto meno restare indifferente...Dico soltanto che sono cose che vanno lasciate così come stanno quando non possiamo renderci utili davvero,soprattutto se siamo degli estranei...Io non ho esperienza di familiari gravemente malati attualmente...ma conosco il dolore per un altro verso....studio medicina,e nei vari reparti ne ho viste di situazioni davvero brutte....e so che la gente sviluppa una suscettibilità particolare in questi momenti...talvolta anche la presenza dei familiari può risultare fastidiosa,opprimente...figurati l'effetto che avrebbe potuto provocare una lettera su un quotidiano...Mi dispiace pensare che il mio post precedente possa evidentemente esserti sembrato boh...un'aggressione...Penso sinceramente che tu e Cristina(Ho scritto il nome giusto?) avreste agito in buona...anzi ottima fede....quella era solo la mia di opinione,tutto qui,ora vi saluto e vi auguro buona serata!
RispondiEliminaCiao Silvia. Forse ciò che ho scritto è sembrato moralismo spicciolo ma a differenza di Ilaria e purtroppo per me queste cose le ho vissute e probabilmente l'avrei dovuto dire, ma non è semplice parlare e descrivere una situazione di malattia seria. " Tacere", in queste situazioni è spesso l'unica cosa che si può fare ma ( e mi ripeto ) se questo signore è arrivato a scrivere al giornale è ( secondo me ) al punto in cui non ce la fa più a "tacere". Il mio intento era quello di fargli sentire il calore delle persone come noi che se potessero lo aiuterebbero davvero. Una lettera di risposta poteva forse far riflettere tante persone. Non è in questo modo che nascono le gare di solidarietà? A me sembra che siamo sempre li a lamentarci di tutte le cose che vanno male e quando si potrebbe tentare di fare qualcosa di costruttivo ci tiriamo indietro. Se poi alla fine le cose non dovessero andare come pensavamo non ha importanza perchè esistono altre strade da percorrere senza dover abbandonare le proprie motivazioni. Ci ho pensato molto, e non credo che questa famiglia sarebbe dispiaciuta nel sapere che ci sono persone che anche solo con il cuore le sono vicine. E chi ha detto che la lettera di Ilaria non poteva essere l'inizio di qualcosa di importante? Io ho due genitori malati. Io e mio fratello ci siamo occupati di loro dall'età di 14 anni. Eravamo solo noi quattro, nessun altro. Se qualcuno mi avesse scritto una lettera in un giornale anche solo per esprimere affetto sarebbe stata una motivazione per andare avanti. Oggi, io vivo in Italia, loro in Canada. Non passa giorno in cui non mi sento sola nell'affrontare la loro malattia che è per tutta la vita. Occuparmi di delfini, di tartarughe,e di squali, anche se in modo marginale mi ha aiutata molto perchè attraverso gli animali riusciamo a capire molto di noi stessi e delle grandi capacità che hanno gli uomini di intervenire positivamente se veramente lo vogliono! Anche per me il discorso finisce qui. Ti mando un bacione Ilaria e non perdere mai la passione e la capacità di amare che hai dentro.
RispondiEliminaHa proposito Yubi, neanche io sono poi tanto giovane ( ho 36 anni ) e anche io sono ancora sopra i libri. Ho due bambini, e quando riesco ad andare al mare è li che preparo i miei esami. E' un po' come conciliare il dovere con il piacere.
Christina
Complimenti Christina...Sei veramente una persona squisita...Spero di incontrarti un giorno!!Un bacione!
RispondiEliminaScusami Christina...non vorrei sembrare polemica a tutti i costi...ma l'abbozzo di lettera che c'è qualche post sopra...non si rivolge al signore in questione con un messaggio di solidarietà,tranne che in qualche riga...a questo punto boh...aspetta,me la vado a rileggere un'altra volta,così magari evito di dire stupidagini...forse salto qualche pezzo...no...l'ho riletta...effettivamente mi sembra così...Non sto giudicando nessuno,lo ripeto,però se posso essere onesta mi sembrava una cosa poco indicata...Tu dici che a te personalmente avrebbe fatto piacere ricevere messaggi di solidarietà,e lo credo sinceramente...ti assicuro però che ne ho visti tanti per cui così non sarebbe stato...E di quest'uomo non sappiamo nulla....chissà come avrebbe preso tutto ciò...che comunque non è un messaggio di solidarietà verso di lui...Ora,visto che tutti la stiamo "finendo qui"...la finisco qui anche io per dare a questa vicenda il famoso silenzio che merita...che qui alla fine la polemica l'abbiamo fatta noi...
RispondiEliminaCaspita!
RispondiEliminaSono tornato da una bella vacanza sulle Dolomiti (non si vive di solo mare...) alle 21, ho disfatto i bagagli, ho affrontato il caldo sahariano, ho "sedato" una colica del mio piccolo Tommaso, e quest'ora della notte mi metto al computer e trovo questa bella discussione: siete meravigliosi!
Non ce la faccio a leggere tutto ora, mi si chiudono gli occhi, ma alla prima occhiata direi che Yubi ha un po' fatto "le mie veci".
Comunque di una cosa ero certo, che questo post non sarebbe passato sotto silenzio.
Buonanotte.