lunedì 2 luglio 2007

Ritorno al normale

Sono qua. Ho staccato la spina per due giorni. Cellulare, internet, cervello, niente, ho spento tutto. Sabato mi è arrivata addosso la stanchezza, quella fisica che piega le gambe.
Pochi pensieri, poche riflessioni stavolta. Sappiamo che i delfini spiaggiati normalmente muoiono, combattiamo comunque ma sappiamo cosa aspettarci. Stavolta metto da parte l'analisi: era giusto, era sbagliato, perchè facciamo questo, perchè facciamo quello... basta. Sospensione del pensiero.
Non mi affeziono mai agli animali con cui ho a che fare per lavoro, non ci riesco proprio. Ma ce l'ho messa tutta, giorno per giorno, come tutti gli altri, come i volontari, come gli altri della Fondazione. E venerdì è stato brutto. Brutto sentire che esalava l'ultimo respiro proprio fra le nostre braccia, brutto tirare fuori la carcassa che non era più un "delfino".
Oggi sono in ufficio, si riparte con la routine, con "il resto" di quello che la Fondazione fa.
Mi rendo conto della mancanza di senso di questo post, ma oggi è quello che passa il convento. A proposito grazie di tutti i commenti che avete postato, molto graditi.

P.S.: la settimana prossima arriva nelle librerie il mio libro (vedi qui a fianco). Visto l'interesse per la storia di Mario, vi dovrebbero piacere anche le storie che troverete lì.
Il libro è già on-line su siti tipo: www.webster.it, www.unilibro.it, www.wuz.it, www.dvd.it e www.shop.it.

7 commenti:

  1. Forse non ti affezioni mai (scusa se do del TU, di persona non lo farei mai), ma credimi, quello che traspariva dalle tue parole, era ben altro (e credo che l'abbiano percepito in molti). Non penso che fosse finzione, sai trasmettere le emozioni e quando ci sono emozioni, un pò di affetto c'è sempre! Comunque adesso ha poca importanza questo, quello che conta è che l'entusiasmo per questo lavoro rimanga...SEMPRE!

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  2. dimenticavo: ho cercato il tuo libro su internet e da quello che ho capito è già reperibile online. Sbaglio?

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  3. Posso capire come lei si sente,io al contrario di lei mi affeziono sempre a qualsiasi animale,e ci sto male più di qualsiasi altra persona quando poi muoiono!Son tanto sensibile...e quando lei dice che venerdi è stato veramente brutto vederlo morire,la capisco più che mai...perchè a me poche settimane fa è morta tra le mie mani una piccola tortora che ho cercato di salvare,nonostante tutte le cure e l'averla accudita giorno e notte non ce l'ha fatta..e tutto ciò mi ha fatto star male...ma purtroppo la morte fa parte della vita...

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  4. Sì, il libro si può già ordinare on-line.
    E grazie per il commento, Laura.

    Marco

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  5. caro Marco, non so come ci riesci.... ti ammiro....per me non affezionarmi è un farmi violenza ma mi rendo benissimo conto che sono le persone che hanno forza come te che fanno il loro lavoro al meglio....un pò come gli psicologi che devono avere la capacità di non portarsi dentro tutti i fardelli dei loro clienti ed u pò come dovrei fare io con clienti dell'ambulatorio dove faccio tirocinio... a volte mi ci calo troppo nelle storie e lavoro male. Con questo non oglio assolutamente però essere fraintesa.... non sto dicendo che tu o altri che non si affezionano agli animali o persone che curano siano degli insensibili anzi!!! per il lavoro che fanno è già indice di profondo amore per la vita...parlo di Forza interiore, di quella che ti fa essere più giusto di un altro per quel tipo di lavoro. Marco, non vedo l'ora di leggere le tue storie, esperienze.... davvero. Grazie ancora per quello che fai e.... Coraggio.... c'è ancora tanto amore e vita da dare al mare!!! Isabella

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  6. Ciao Marco,
    forse è dura riprendere la routine ma la tua routine è importante per tutti noi umani e animali. Quando ho letto che Mario era morto ho rivisto il filmato del telegiornale che era nel tuo blog. Ho pianto tanto e ho pensato di essere ridicola. Ma piangere è umano e lasciarsi trasportare dalle emozioni che proviamo ci rende più consapevoli di chi siamo e del perchè ci comportiamo in un determinato modo. So che per il tuo lavoro è necessario mantenere obbiettività e realismo e magari non piangi ma i tuoi racconti toccano profandamente gli altri e le emozioni che tu non ti permetti di vivere le passi nelle parole che usi per descrivere ciò che ti accade intorno. Mi sembrava di essere li con voi in ogni momento ed è proprio questo di cui la gente ha bisogno, di vivere queste storie e di sentire le emozioni delle persone che fanno il vostro lavoro. Sei riuscito a tirare fuori i sentimenti più belli che una persona riesce a provare: amore, solidarietà, felicità, speranza ma anche delusione, tristezza e un po' di rabbia che non sempre guasta perchè poi abbiamo la forza di reagire!
    Un abbraccio forte a te e un saluto a tutti quelli che scrivono in questo blog. Sarebbe bello incontrarvi tuti di persona!

    Christina

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  7. Ciao Marco...Come hai fatto tu,ho trovato questo blog girovagando per il web!Ho letto più o meno la trama del tuo nuovo libro...E devo dire che hai fatto bene a tirare fuori tutte le tue storie...Da piccola amavo e adoravo i delfini,ma soprattutto le orche.Il mio desiderio più grande era quello di poterne toccare una un giorno...E questo sogno si è realizzaro grazie a te!;-)Non me lo scorderò mai...Cmq,quel giorno mi sono resa conto di una cosa...Forse la stessa cosa che pensi tu.Per quanto uno possa amare questi animali e tutto il loro habitat,restano sempre animali,che quando arrivano mezzi morti e stremati su quelle spiagge piene di gente pronta a scrutarli e assaltarli,non vogliono altro che essere lasciati al loro destino...Questo è ciò che ho provato quella volta,immagino quello che puoi sentire tu avendolo fatto altre mille...Però alla fine credo che questo sia il modo per rispettarli veramente.Aiutare,ma non compiere un verio e proprio accanimento terapeutico.Inoltre cè anche da discutere sul fatto di aiutare un esemplare e vederlo diventare un"gossip",non è la cosa più bella.Sarebbe meglio saperlo in mare aperto a nuotare e saltare!Ma...Non si può avere tutto dalla vita e dal lavoro!Per me tutto ciò è indice di passione vera e profonda.In fine cè da dire che d'altra parte ci sono anche storie a lieto fine per fortuna e quando vedi per esempio una tartaruga,che è stata ospedalizzata e curata,buttarsi a capofitto in quel misterioso blu,non puoi che sentire un colpo al cuore!Scusa se sono stata prolissa,ma mi andava così!!Complimenti ancora per tutto!A presto!!

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