Mentre pare ormai giunto al termine il disastroso evento che ha colpito le tartarughe marine in Florida, si fanno i conti. Sembra che l'ondata di freddo che ha causato lo spiaggiamento delle tartarughe in stato semi-comatoso a causa di un rapido abbassamento della temperatura, abbia colpito qualcosa come 5000 esemplari.
Tutti o quasi destinati a morire senza l'intervento dei centri, delle autorità e dei volontari impegnati in questa impresa titanica.
Un precedente fenomeno simile, sulle coste della Florida, risale al 2001, ma allora erano 400 le tartarughe colpite. Un numero che fa impressione, ma che impallidisce a confronto con quanto avvenuto quest'anno.
Essendo dipendente dalla temperatura e dalle condizioni meteorologiche, il fenomeno del cold-stun è naturale. E verrebbe da chiedersi come le popolazioni di tartarughe, in condizioni naturali, possano sopportare questi "morie".
In realtà eventi di questo tipo sono rari, e in condizioni "normali" si equilibrano nel tempo, senza incidere pesantemente sulle popolazioni di tartarughe colpite.
Non è così purtroppo allo stato attuale delle cose. Tutte le specie di tartarughe marine sono in pericolo o almeno minacciate e le loro popolazioni sono solo una frazione di quelle originarie, che abitavano gli oceani prima dell'impatto dell'uomo su di essi. Basta vedere nel grafico che riporto, come sia in calo, proprio in Florida, il numero di nidi di Caretta caretta per anno.
Ecco che a causa degli equilibri profondamente alterati dall'uomo, questi eventi possono invece incidere drammaticamente sul numero di tartarughe che vivono nell'area interessata. Ed è curioso, anzi significativo, come sia l'uomo stesso a rendere questi fenomeni meno gravi, intervenendo a salvare le tartarughe colpite dal freddo. Una mano prende e l'altra dà...
Un precedente fenomeno simile, sulle coste della Florida, risale al 2001, ma allora erano 400 le tartarughe colpite. Un numero che fa impressione, ma che impallidisce a confronto con quanto avvenuto quest'anno.
Essendo dipendente dalla temperatura e dalle condizioni meteorologiche, il fenomeno del cold-stun è naturale. E verrebbe da chiedersi come le popolazioni di tartarughe, in condizioni naturali, possano sopportare questi "morie".
In realtà eventi di questo tipo sono rari, e in condizioni "normali" si equilibrano nel tempo, senza incidere pesantemente sulle popolazioni di tartarughe colpite.
Non è così purtroppo allo stato attuale delle cose. Tutte le specie di tartarughe marine sono in pericolo o almeno minacciate e le loro popolazioni sono solo una frazione di quelle originarie, che abitavano gli oceani prima dell'impatto dell'uomo su di essi. Basta vedere nel grafico che riporto, come sia in calo, proprio in Florida, il numero di nidi di Caretta caretta per anno.
Ecco che a causa degli equilibri profondamente alterati dall'uomo, questi eventi possono invece incidere drammaticamente sul numero di tartarughe che vivono nell'area interessata. Ed è curioso, anzi significativo, come sia l'uomo stesso a rendere questi fenomeni meno gravi, intervenendo a salvare le tartarughe colpite dal freddo. Una mano prende e l'altra dà...
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