Il difficile percorso per eliminare la piaga del finning, che fa strage di squali, nelle acque europee.
Il regolamento europeo vieta la pratica del finning, cioè di tagliare le pinne agli squali, per poi venderle a mercato orientale, per la tradizionale zuppa di pinne di pescecane. Ma una deroga concede agli stati membri di rilasciare ai pescatori l'autorizzazione a "lavorare" gli squali pescati, e dunque a tagliare le pinne a bordo del peschereccio. Germania, Regno Unito e altri paesi hanno via via bloccato la concessione di tali autorizzazioni, attualmente concesse solo in Spagna e Portogallo. Questi permessi rendevano, di fatto, praticabile il finning. Perchè? Perchè se io pescatore posso arrivare in porto con pinne di squalo da una parte e corpi dall'altra, posso avere diciamo 10 carcasse di squalo, ma pinne provenienti da 25 squali. vuol dire che almeno 15 squali sono stati pescati appositamente per le pinne, dunque ho praticato il finning.
Nel 2003 per cercare di ovviare al problema, i responsabili della pesca dell'Unione Europea adottarono un rapporto che doveva "legare" le pinne che un pescatore aveva in barca, con le carcasse di squalo. Dunque un imposto che il peso delle pinne in barca non doveva superare il 5% del peso degli squali a bordo. Questo rapporto per la verità è alto e dunque molto permissivo rispetto a quanto adottato da altri paesi, e al rapporto reale peso pinne/peso squalo intero. Ne ho già parlato qua.
Le barche europee hanno inoltre un'altra scappatoia: possono sbarcare corpi e pinne in porti diversi, il che crea ulteriori confusione.
Nel febbraio 2009, la Commissione Europea, con la pubblicazione del Piano di Azione per gli Squali, si impegna pubblicamente a rafforzare il divieto di finning.
Due mesi dopo, nelle Conclusioni ufficiali sul Piano d'Azione, il Consiglio Europeo dei Ministri della Pesca richiede di emendare (cioè modificare) il divieto di finning come prioritario.
A quasi due anni di distanza, il 15 novembre scorso, la Commissione Europea presenta un documento di consultazione pubblica, che si può leggere qui, aperto dunque ai commenti di tutti i cittadini, che chiede la modifica del regolamento sul finning, introducendo la norma che gli squali devono essere sbarcati con "le pinne naturalmente attaccate".
Questa politica non solo avrebbe come risultato un’applicazione più incisiva del Regolamento, ma permetterebbe anche la raccolta di informazioni sulle specie e sulle quantità di squali sbarcati, fondamentale per stimare e gestirne le popolazioni.
Burocrazia, ristoranti, ricerca. E' ora di finirla di trovare ragioni per giustificare questo assurdo massacro degli squali e dei nostri oceani. Non esistono giustificazioni per una carneficina talmente crudele e disastrosa.
RispondiEliminaElena
Hai certamente una tua proposta di modifica: puoi illustrarla qui?
RispondiEliminamanuel
mi trovo pienamente d'accordo con elena.
RispondiElimina@Manuel: ci sarebbero diverse misure per arginare il problema, ad esempio lavorando sul quel 5% di rapporto pinne/peso totale. Ma la soluzione migliore è quella proposta in fondo al post: gli squali devono essere sbarcati interi, con le pinne attaccate. Poi le pinne le puoi anche vendere, ma almeno così riduci il numero di squali che è possibile catturare.
RispondiEliminaMagari si potrebbe formulare una proposta in punti (si tratta di questioni che hanno un notevole spessore "tecnico" e richiedono riflessioni già maturate: quindi saresti ovviamente la persona giusta) e poi proporla tramite il blog: noi potremmo farla nostra e inviarla alla Comm. Europea.
RispondiEliminaChe ne dici?
Manuel