Forse è troppo dire che il 2011 è stato l'anno degli squali. Questi animali sono ancora costantemente sotto attacco in tutto il mondo, e il loro sterminio continua. Ma possiamo dire che il 2011 è stato un anno con ottime iniziative per la conservazione degli squali.
A segnare in maniera indelebile questi sviluppi, la nascita di alcuni Santuari dove le pesca agli squali è proibita. Queste aree coprono ora un territorio di oltre 4,7 milioni di chilometri quadrati, più del doppio della superficie della Groenlandia.
Al di là dell'effettivo valore di queste iniziative, decisamente positivo, ci sono anche alcune perplessità: ad esempio come fare rispettare i divieti di pesca, in aree marine così ampie che sono praticamente impossibili da controllare. Ma tant'è, meglio un'iniziativa con qualche oggettiva difficoltà, che niente.
Vediamo dunque questi santuari nati nell'anno che sta per finire:
- giugno: la Micronesia inizia il processo per la creazione di santuario regionale di protezione per gli squali
- giugno: il Presidente dell'Honduras dichiara le acque nazionali della nazione, Santuario degli squali dove la pesca è proibita (si tratta di un territorio pari a due volte il Regno Unito)
- settembre: Tokelau, un piccolo territorio che comprende tre atolli al largo della Nuova Zelanda, dichiara il proprio territorio Santuario per squali, cetacei e tartarughe
- ottobre: come abbiamo già visto, le Isole Marshall dichiarano la nascita del più grande Santuario al mondo, per la protezione degli squali
In tutto questo va riconosciuto il ruolo fondamentale che ha avuto il Pew Environment Group.
Sono, in definitiva, poche iniziative rispetto al tanto che si dovrebbe fare, ma vogliamo interpretarli come segnali di un cambiamento.
Buon anno nuovo!
Sono, in definitiva, poche iniziative rispetto al tanto che si dovrebbe fare, ma vogliamo interpretarli come segnali di un cambiamento.
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