Nel 2007 il Baiji (Lipotes vexillifer), delfino che viveva nel Fiume giallo, in Cina, è stato ufficialmente dichiarato estinto. Il traffico navale e lo sfruttamento eccessivo delle risorse del fiume sono le cause imputate della scomparsa dei Lipotes. E’ la prima specie di cetaceo estintasi a causa dell’uomo. Un bel primato, non c’è che dire. Altre ne seguiranno? E’ possibile.
Ormai da anni si ripetono gli appelli per salvare un altro cetaceo, la Vaquita o focena del Golfo di California (
Phocoena sinus),
ne ho parlato qualche anno fa. E’ un piccolo delfino che vive nel mare di Cortèz, la parte settentrionale del Golfo di California, ed è stato classificato come Critically Endangered fin dal 1996. Questo dimostra come a volte queste “etichette” non siano altro che, appunto, etichette se non seguono azioni di tutela adeguate. Per intenderci, Critically Endangered significa “che sta fronteggiano un rischio estremamente alto di estinzione in natura”.
A quanto pare, il numero di nuovi nati ogni anno, non riesce a bilanciare gli animali morti, impigliati accidentalmente nelle reti da pesca, soprattutto da posta. E sono rimaste solo 250 Vaquita (c’è chi dice 150). Quanto manca prima di registrarla come seconda specie estinta a causa dell’uomo?
E ci sono altre specie di Cetacei a rischio? Sicuramente sì.
Secondo Thomas A. Jefferson, del Southwest Fisheries Science Center di La Jolla, in California, ecco la (triste) top ten:
1. Vaquita (Phocoena sinus)
2. Balena franca nordpacifica (Eubalaena japonica)
3. Balena franca nordatlantica (Eubalaena glacialis)
4. Platanista (Platanista gangetica)
5. Susa atlantica (Sousa teuszii)
6. Cefalorinco di Hector (Cephalorhynchus hectori)
7. Cefalorinco eutropia (Cephalorhynchus eutropia)
8. Pontoporia (Pontoporia blainvillei)
9. Orcella australiana (Orcaella heinsohni)
10. Susa indopacifica (Sousa chinensis)
Da notare che, mentre in genere si pensa alla scomparsa delle grandi balene, decimate il secolo scorso dalla baleneria, in realtà, a parte le due balene franche, che faticano a riprendersi, le restanti specie di questa poco simpatica classifica sono tutti delfini, in genere di piccole dimensioni.
L’idea di questo post mi è venuta proprio leggendo l’annuncio di un workshop che si terrà il prossimo 27 novembre in Florida, in occasione della Conferenza biennale sui Mammiferi marini, e che si intitola: salvare la Vaquita, stiamo facendo il possibile? Nell’introduzione si legge: “La maggior parte dei cetologi lavora principalmente su specie che sono relativamente abbondanti, e non spendono molto del loro tempo svolgendo lavoro di educazione e sensibilizzazione sulle specie in pericolo”. Che abbiano ragione?