Luca Amico, del Comune di Numana e amico e collaboratore da anni di Fondazione Cetacea, mi ha chiesto di elaborare insieme a lui una relazione tecnica, per conto del Comune di Sirolo. La relazione tecnica è una denuncia contro il progetto "Terminale GNL Tritone Offshore Marche".
In pratica c'è in progetto di installare, circa 34 chilometri al largo del Conero, un enorme struttura detta comunemente "rigassificatore", lunga come tre campi da calcio, che comprende enormi serbatoi di gas metano.
Non ne sapevo niente di rigassificatori, ma basta cercare un po' sulle rete e viene fuori di tutto. Dalle numerose voci contro, che parlano di elevata pericolosità e alto impatto ambientale, a quelle a favore. Ad esempio il più grande rigassificatore al mondo si trova al largo del Veneto ed opera da pochi mesi. E' stato inaugurato dal Berlusca in persona. Solo articoli positivi sulla struttura veneta, e già questo è sospetto...
Sul rigassificatore del Conero si sta mettendo in azione un ampio movimento di protesta, e molte informazioni si trovano su un sito creato ad hoc:
www.rigassificatorenograzie.com.
La società che costruirà la struttura si chiama Gaz de France, e tra le altre cose, scrive: "L’area di mare interessata dalla realizzazione del Terminale GNL e del gasdotto ad esso collegato non rappresenta una zona abituale di stazionamento di rettili o mammiferi marini, bensì di passaggio al seguito delle rotte delle navi o nel corso delle loro migrazioni". E ancora "L’area di mare interessata dalle opere a progetto non rappresenta una zona abituale di stazionamento di rettili o mammiferi marini".
Sulla seconda affermazione c'è poco da dire, è una sciocchezza; tartarughe e delfini in quella area ce ne sono eccome.
La prima frase tende a ridurre l'importanza della presenza di questi animali "perchè lì sono solo di passaggio". E se anche fosse?
Il rigassificatore in attività prevede un intenso trattamento delle acque marine stimato in 14.000 metri cubi all'ora, porterà ad un importante abbassamento della temperatura dell’acqua che nei pressi della struttura offshore è stato stimato, in fase di progetto, in – 7° C e che interesserà una colonna d’ acqua di circa 40 mt di profondità.
Lo stesso enorme tubo che collegherà il rigassificatore alla terraferma (a Porto Recanati), abbasserà la temperatura dell'acqua circostante.
Questi abbassamenti di temperatura così cospicui e su aree così ampie possono rappresentare una vera barriera per gli spostamenti, migratori o no, di delfini e tartarughe. L'impatto ci sarà, si sono pochi dubbi. E addirittura ho sentito parlare di acqua clorata, che sarebbe un altro disastro.
Non conosco ancora troppo la materia per dare giudizi definitivi ma la cosa mi preoccupa non poco, e continuerò a leggere e seguire la vicenda. Fatelo anche voi (soprattutto se abitate in zona) cominciando proprio da
www.rigassificatorenograzie.com.
Ci sono altri rigassificatori in costruzione o in progetto, in giro per l'Italia, o per il mondo. Volevano farne uno anche nel golfo di Trieste, ma la Slovenia ha fatto saltare tutto. Sembra che questo sia il business del momento. Ma questi mostri fanno paura.
Un'ultima cosa: il rigassificatore appena partito al largo di Rovigo coprirà, da solo, il 10% dei bisogni di metano dell'Italia. Gas che prima evidentemente veniva acquistato da altre parti. Prima non c'era, adesso c'è: dobbiamo aspettarci una diminuzione della bolletta del gas?
Tra l'altro sembra pure che questo gas non serva, ne abbiamo già troppo:
leggete qua.