Il post del 15 gennaio “Riflessioni: passioni” ha suscitato diversi commenti. Ospito molto volentieri sul mio blog la discussione che ne è scaturita. Avevo deciso di “stare a guardare”, ma l’ultimo commento di Federica richiede che esprima il mio parere, soprattutto perché è rivolto alle parole di una ragazza (Roberta) di 16 anni. Rispetto l’opinione di Federica, ma credo che in quello che scrive ci sia un risvolto molto triste.
Lavorare nell’ambiente della “natura e degli animali” (scusate l’orribile semplificazione) è difficile perché le opportunità sono molto poche. Se poi si decide di puntare verso la biologia marina, lo spettro di scelte si riduce ancora. Infine se si è interessati ad animali particolari come i Cetacei, ma anche le Tartarughe marine e gli Squali, l’imbuto si restringe ancora a dimensioni infinitesime.
Ciò non toglie che ce la si possa fare. Ciò non toglie che sia giusto provarci, almeno!
Le discipline scientifiche richiedono studi difficili (in realtà né più né meno di tanti altri); e allora? Basta una prima difficoltà per accantonare un sogno, un progetto, una passione?
Scegliere il corso di laurea in base alla facilità di impiego sarà anche comodo e pratico ma per la miseria che tristezza. Gli anni spesi all’università non sono e non devono essere solo il mezzo per arrivare al “pezzo di carta” (ma siamo ancora lì?) e all’impiego ma anche l’opportunità di arricchire le proprie conoscenze personali e di concimare e innaffiare il seme di quello che si vuole diventare poi. Se si ha la passione e un interesse forte per qualcosa, come si può decidere di buttare tre o cinque anni della propria vita in qualcos’altro, per un “lavoro assicurato”?
Roberta hai una probabilità su mille di lavorare in questo campo, ma intanto seguila, e poi vedrai che durante il percorso potrai scoprire tanto di più, magari deciderai da sola di fare delle deviazioni sulla strada della tua formazione.
Il mio consiglio è di iscriverti a una Facoltà che ti dia una buona base scientifica (Scienze Naturali, Scienze Ambientali, Scienze Biologiche, per esempio). Durante gli anni di università, dal momento che nessuna di queste ti prepara a lavorare su ambiti così specifici, datti da fare da sola. Nel post “News: informazioni sui Cetacei” ho già scritto come fare un passettino nell’ambiente dei cetologi.
Inoltre usa le estati per fare volontariato e esperienze nel settore che ti interessa. Nelle liste di discussione che vi ho consigliato ci sono spesso richieste di volontari in giro per il mondo, a lavorare su delfini eccetera.
Accresci le tue conoscenze e il tuo bagaglio di esperienze. Studia, leggi, cerca, tracciati la TUA strada.
A cercare un lavoro di ripiego fai sempre in tempo… In bocca al lupo!