venerdì 26 settembre 2008

Shifting baselines

Ogni tanto vado a leggere il blog "Shifting baselines", molto interessante e che offre persino troppi spunti di riflessione. Oggi ho poi finalmente dato un'occhiata al sito di riferimento che è www.shiftingbaselines.org. C'è un sacco di materiale da leggere e da guardare. Provate ad esempio a cliccare su "Slide Show" e troverete un filmato da guardare o da scaricare davvero ben fatto.
Ma cosa sono poi queste "shifting baselines"? E' un concetto, ora molto in voga e spesso utilizzato, coniato nel 1995 dallo scienziato Daniel Pauly, che si occupa principalmente di pesca. In un articolo sulla rivista Trends in Ecology and Evolution, dal titolo "Anecdotes and the shifting baseline syndrome of fisheries", Pauly introduce dunque questo concetto. In pratica, riferendosi per esempio al management della pesca, lui affermò che spesso gli scienziati sbagliavano nel definire la "linea di base" della popolazione studiata, cioè quanto abbondante fosse quella specie prima di venire sfruttata dall'uomo. Facendo un esempio semplice, immaginiamo che fino a duecento anni fa nei mari ci fossero 100 sardine. Se noi prendiamo come riferimento, cioè come "linea di base" l'anno in cui tutti iniziano a pescare sardine alla grande, diciamo il 1930, faremmo uno sbaglio perchè nel 1930 di sardine invece ce n'erano già solo 70, perchè qualcuno le aveva già pescate prima o magari perchè erano state pescate le loro prede.
Usando questa baseline, se oggi ci sono solo 35 sardine noi diciamo che ne abbiamo perse il 50%. Ma sbagliamo, perchè in realtà ne abbiamo perso il 65%. Cioè la linea di base è stata spostata (shift) in avanti e da qui l'errore.

Girovagando ancora per il sito ho trovato anche la pagina dei 10 libri consigliati. Mooolto invitanti, li avrei forse comprati tutti, ma alla fine ho acquistato "Empty ocean" di Richard Ellis. A proposito, se dovete comprate libri nuovi o usati, in lingua inglese, andate su www.betterworld.com. Ci trovate libri a prezzi irrisori, pagando solo 3,97 dollari di spedizione. In più betterworld.com sostiene progetti di educazione e di letteratura in aree del mondo disagiate. Non vi basta? Per ogni acquisto, vi verrà aggiunto al prezzo del libro una piccola carbon tax (pochi centesimi). In pratica, visto che per spedirvi il libro a casa viene consumata e immessa in atmosfera della CO2, è giusto che paghiate il prezzo del vostro "inquinamento".
Bello, no? Io per il mio libro + spese di spedizione + carbon tax ho pagato in totale 10.50 $, pari a 7,14 euro. Una miseria e per una buona causa.

venerdì 19 settembre 2008

Chiude Tartanet

Dal sito www.tartanet.it:
"Dopo 4 anni di lavori, Tartanet – “Un network per la conservazione delle tartarughe marine in Italia” volge al termine. Grazie a questo progetto, portato avanti da 31 partner guidati dal settore Conservazione Natura del CTS, si è potuta mettere in atto un’efficace strategia a lungo termine per la conservazione di Caretta caretta, la più comune tartaruga in Mediterraneo, e creare un network di presidi dislocati lungo le coste italiane, che operano attraverso procedure standardizzate e condivise.
Durante la conferenza conclusiva, che si terrà il 30 settembre presso il Museo Civico di Zoologia di Roma, verranno presentati i risultati del progetto. In particolare, verranno esposti le linee guida per la riduzione delle interazioni con le attività di pesca e i risultati delle sperimentazioni su sistemi di pesca a basso impatto quali ami circolari e TEDs (Turtle Excluder Devices). Inoltre, verranno presentate le attività svolte negli anni di progetto dai 14 Centri di Recupero che fanno parte della rete e i programmi di formazione studiati per gli operatori dei Centri e per i pescatori nonché le attività di comunicazione rivolte alle scuole e al grande pubblico.
Per informazioni contattare la dott.sa Irene Galante, tel. 06.64960309 e-mail igalante@cts.it"

Fondazione Cetacea è partner del progetto Tartanet e ci siamo occupati principalmente della sperimentazione dei TED, cioè delle griglie che, applicate alle reti a strascico in Adriatico, potrebbe fortemente ridurre le catture accidentali di Tartarughe. Le sperimentazioni, in collaborzione con il CNR-Ismar di Ancona, sono andate bene, i risultati sono incoraggianti nel senso che non solo le tartarughe vengono con successo "liberate" dalla rete, ma i pescatori non perdono, o lo perdono solo in minima parte, il prezioso pescato commerciale.
Ma siamo solo agli inizi e nelle Linee Guida finali del progetto si raccomanderà senz'altro di proseguire con le sperimentazioni.

Nell'ambito del convegno, alle 11,15 io presenterò appunto la relazione "Sperimentazione sulla rete a strascico di sistemi Turtle Excluder Device (TED)".
Ne avevo già parlato al convegno del Centro Studi Cetacei, a Roma, lo scorso dicembre, ma stavolta i risultati sono quelli finali.

giovedì 11 settembre 2008

Ciao ciao, Pami e Lollo

Tutto bene ieri, per il ritorno in mare di Pami e Lollo.

Elena al tavolo del materiale in distribuzione:
Foto di gruppo con Tiziana Foschi della Premiata Ditta e... Lollo:In cerca del posto perfetto:
Lollo si tuffa:
E Pami lo segue:Buona fortuna, e non tornate più!!

mercoledì 3 settembre 2008

Muoviti tartaruga

Francesca è una nostra volontaria/tirocinante che da mesi si occupa di nutrire le tartarughe marine del nostro Ospedale.
Due giorni fa, dopo avere svolto questo compito, mi ha scritto due righe su un fatto a cui ha assistito. Prima due spiegazioni: Pami ovviamente è una delle tre tartarughe ora ricoverate. Le tre vasche che sono nella parte di Ospedale aperta al pubblico sono abbellite con una copertura di canne, che nascondo le pareti spoglie delle vasche, all'esterno chiaramente.
Ecco il messaggio di Francesca:
"...delle persone hanno preso le canne di recinzione delle vasche e hanno infastidito Pami, e la colpivano sul carapace. Si sono giustificati dicendo che pensavano che lo scopo delle canne fosse quello di far muovere gli animali, e la madre filmava l'evento. Non ho visto abrasioni, però se credi falla controllare dal veterinario. Era nervosa e molto aggressiva, ha mangiato pochissimo".

Pami non si è fatta niente, e sta benissimo, ma non è questo il punto.
Sarebbe bello e facile liquidare questo fatto come la semplice stupidità di poche persone. Non è così purtroppo. Questo fatto non è molto diverso dalla storia dello squalo volpe del post precedente, e da tante altre storie come questa.
La frase rivelatrice è "pensavano che lo scopo delle canne fosse quello di far muovere gli animali".
Le altre specie animali non sono sul nostro stesso piano. Gli altri organismi viventi sulla Terra sono qui per noi. Non hanno dignità o ragione di essere di per se stessi. Vivono, esistono, solo quando noi li vediamo o pensiamo a loro. Questa è la visione generale e questo è il dramma principale.
Così una tartaruga in una vasca di cura non ha senso che se ne stia ferma sul fondo. Ha senso solo se si muove e nuota e reagisce davanti a noi, per noi.
In quest'ottica, e su scala più grande, tutto è concesso all'uomo nei confronti degli altri esseri viventi o ambienti del pianeta. E' questo il nocciolo.
E quei bambini che hanno visto i loro genitori molestare un animale "per farlo muovere" la penseranno allo stesso modo.
L'ho detto altre volte, ormai troppe: educazione e rispetto sono le parole chiave su cui ci giochiamo il nostro futuro. Stiamo perdendo clamorosamente.

lunedì 1 settembre 2008

Combatti squalo!

"30/08/2008
A 16 anni ha pescato uno squalo volpe di quattro metri e 200 kg. Nicola Del Governatore era a bordo di un’imbarcazione di 12 metri, la Erika V, insieme a suo padre, al comandante Vittorio Rossi e ad altri tre pescatori. Il grosso pesce è stato catturato a 30 miglia di distanza dalla costa di Pesaro dopo due ore di lotta. Poi il ritorno alla base e cioè alla Darsena di Rimini. Erano anni che non si pescavano squali di queste dimensioni nello specchio di mare, tra Rimini e Pesaro. “La cattura – ha spiegato il comandante dell’Erika V – è stata molto difficile, anche perché la canna utilizzata dal ragazzo era da 50 libbre, quindi piuttosto leggera per un pesce così” e inoltre lo squalo, mentre era già agganciato, è stato attaccato da un altro squalo."

Questo è un sunto, trovato in internet, della notizia pubblicata ieri dal Resto del Carlino. L'articolo era vergognoso. Tutto un esaltare 'sti cinque idioti che per divertimento hanno fatto soffrire per due ore l'animale, per poi farlo crepare soffocato fuori dal suo ambiente.
Complimenti al giovane sedicenne per il coraggio dimostrato combattendo contro il mostro, probabilmente uno dei pochi rimasti in Adriatico.
Complimenti per la lotta di due ore, immagino ieri si sia riposato dopo la dura battaglia. Si goda il suo trofeo, difficile che nella sua vita ne possa pescare un altro, in quest'Adriatico sempre più povero. Quando non ci sarà più niente pescare, posso consigliargli alcuni hobbies di analoga soddisfazione e che richiedono lo stesso coraggio: sparare ai passerotti con un fucile a canne mozze, sfarcellare lucertole intontite dal sole con una mazza da baseball.
O magari provi a infilarsi un amo molto grosso in gola e a farsi trascinare per due ore da un suo amico in moto, magari apprezzerà ancora di più la "lotta di due ore" che ha dovuto sostenere.