mercoledì 3 settembre 2008

Muoviti tartaruga

Francesca è una nostra volontaria/tirocinante che da mesi si occupa di nutrire le tartarughe marine del nostro Ospedale.
Due giorni fa, dopo avere svolto questo compito, mi ha scritto due righe su un fatto a cui ha assistito. Prima due spiegazioni: Pami ovviamente è una delle tre tartarughe ora ricoverate. Le tre vasche che sono nella parte di Ospedale aperta al pubblico sono abbellite con una copertura di canne, che nascondo le pareti spoglie delle vasche, all'esterno chiaramente.
Ecco il messaggio di Francesca:
"...delle persone hanno preso le canne di recinzione delle vasche e hanno infastidito Pami, e la colpivano sul carapace. Si sono giustificati dicendo che pensavano che lo scopo delle canne fosse quello di far muovere gli animali, e la madre filmava l'evento. Non ho visto abrasioni, però se credi falla controllare dal veterinario. Era nervosa e molto aggressiva, ha mangiato pochissimo".

Pami non si è fatta niente, e sta benissimo, ma non è questo il punto.
Sarebbe bello e facile liquidare questo fatto come la semplice stupidità di poche persone. Non è così purtroppo. Questo fatto non è molto diverso dalla storia dello squalo volpe del post precedente, e da tante altre storie come questa.
La frase rivelatrice è "pensavano che lo scopo delle canne fosse quello di far muovere gli animali".
Le altre specie animali non sono sul nostro stesso piano. Gli altri organismi viventi sulla Terra sono qui per noi. Non hanno dignità o ragione di essere di per se stessi. Vivono, esistono, solo quando noi li vediamo o pensiamo a loro. Questa è la visione generale e questo è il dramma principale.
Così una tartaruga in una vasca di cura non ha senso che se ne stia ferma sul fondo. Ha senso solo se si muove e nuota e reagisce davanti a noi, per noi.
In quest'ottica, e su scala più grande, tutto è concesso all'uomo nei confronti degli altri esseri viventi o ambienti del pianeta. E' questo il nocciolo.
E quei bambini che hanno visto i loro genitori molestare un animale "per farlo muovere" la penseranno allo stesso modo.
L'ho detto altre volte, ormai troppe: educazione e rispetto sono le parole chiave su cui ci giochiamo il nostro futuro. Stiamo perdendo clamorosamente.

5 commenti:

  1. Caro Marco, stiamo precipitando. Educazione e rispetto attraverso progetti mirati alla sensibilizzazione collettiva. Non so come state messi voi ma, la collaborazione di enti ed istituzioni non c'e'. Ho tremila idee FATTIBILISSIME che in altri paesi del mondo costituiscono un modo di vita eppure in Italia tutto diventa impossibile. Tutto diventa politica e l'Italia rispecchia la sua politica. Purtroppo e' cosi ma, il momento giusto per agire prima o poi arriva sempre. Io saro' li, ad aspettare.

    un abbraccio
    Christina

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  2. Purtroppo è così...E non è un problema che riguarda solo le tartarughe.Di gente che la pensa in questo modo ne è pieno il mondo, e me ne sono accorta proprio quando ho lavorato ad Oltremare (non come volontaria della Fondazione, ma come staff del parco).Ecco perchè non sono voluta tornare quest'anno!;-)Ho già rischiato di picchiare qualcuno l'anno scorso!!Non fa proprio per me. Le persone pensano di stare a casa loro, che gli animali sono come dei pupazzetti e che se gli fai presente che non amano essere accarezzati, infastiditi, fotografati con flash etc, sei solo una scocciatrice. A loro interessa vedere il delfino Ulisse perchè è quello delle caramelle e ne ho osservati tanti entrare nell'Ospedale delle Tartarughe e chiedermi:"Tutto qui?" oppure "Stà sul fondo, non può svegliarmela così la vedo bene?". L'ignoranza su questo settore è tanta purtroppo.
    Chissà se un giorno si riuscirà a far capire la fortuna di poterli ammirare da vicino, rispettarli e capire che poverini, loro vorrebbero stare da tutta altra parte tranne che lì dentro!
    Non lo sò, io me lo auguro dal profondo del cuore.

    Ilaria

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  3. dici bene Marco, le parole centrali sono educazione e rispetto... non ce n'è nei confronti delle persone né degli animali...
    quest'estate ho avuto a bordo un ragazzo di 23 anni che mentre fotografavo una bella medusa aurelia che fluttuava sotto la murata della barca, spiegando l'assoluta non pericolosità di questa specie, lui le ha sputato! io stavo per mangiarmelo... e meglio che non racconti cosa ha fatto a un gabbiano che stava mangiando un pesce...
    la cosa tragica è che quando gli facevo notare la sua imbecillità mi guardava come se fossi pazza...

    Per Ilaria: mi spiace che tu non sia tornata ad Oltremare; capisco la tua rabbia, ma è proprio di persone come te che c'è bisogno, che cerchino di insegnare il giusto comportamento alle persone... anche a costo di passare per una scocciatrice...

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  4. Se conoscete un po' di inglese visitate questo sito: www.ontariospca.ca
    E' un esempio di come si tutelano gli animali in altri paesi.

    baci
    Christina

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  5. Vi segnalo che sul post dello squalo volpe è arrivato un interessante commento di un, immagino, pescatore sportivo.

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