giovedì 4 gennaio 2007

Tartarughe nella rete

Spesso si parla dell’impatto della pesca professionale, sulle popolazioni di tartarughe marine, anche su quelle del nord Adriatico. Sulle nostre coste, il numero elevato di spiaggiamenti fa pensare a molte catture accidentali di questi Rettili nelle reti da pesca. Ma un collegamento diretto è chiaramente difficile. Le tartarughe marine non sono oggetto di pesca, anche e non solo perché sono animali protetti, e quindi tutte le tartarughe pescate lo sono in maniera solo accidentale, e normalmente esse vengono ributtate in mare dai pescatori. Per questo motivo, ottenere informazioni precise su quante tartarughe vengano pescate è difficilissimo, a meno di non imbastire progetti di ricerca che prevedano o la preziosa collaborazione dei pescatori stessi, o imbarcando osservatori a bordo.
Studi di questo tipo sono pressoché assenti, quei pochi disponibili aprono finestre che permettono di farsi un’idea di quanto accade.
Nel biennio 1999 – 2000 un progetto co-finanziato dalla Comunità Europea, i cui risultati sono stati pubblicati nel 2004 (Casale P., Laurent L., De Metrio G. Incidental capture of marine turtles by the Italian trawl fishery in the north Adriatic Sea. Biological Conservation 119 (2004): 287–295), prevedeva l’imbarco di osservatori su pescherecci che utilizzavano reti a strascico e volanti, dai porti di Chioggia, Cesenatico, Fano e Ancona. La ricerca ebbe l’insostituibile collaborazione di 12 barche attrezzate per la pesca a strascico e 20 barche, cioè 10 reti, che pescavano con le volanti (le reti volanti infatti vengono trainate da due barche per volta). Lo studio comprese 415 giorni di pesca, per un totale di 2057 calate.
Un dato importante è anche quello relativo alla durata delle calate. Le tartarughe infatti respirano aria, ciò significa che quando vengono intrappolate in una rete, sono forzatamente costrette a mantenere l’apnea. Se la durata della cala è superiore alla loro resistenza, la tartaruga annega o, per bene che le vada, entra in stato comatoso. La durata della cala quindi incide anche sulla mortalità della pescata stessa.
A Chioggia e a Cesenatico le cale duravano in media 2 ore e quaranta minuti, erano quindi molto lunghe. Meno di due ore invece era il tempo medio delle calate per le barche degli altri due porti.
Dalle barche che ospitavano gli osservatori furono catturate un totale di 62 tartarughe. Ben 55 di esse solo da vascelli della flotta di Fano, la quale pesca molto più a est rispetto a quelle delle altre marinerie indagate. In pratica gli autori rilevano che pescano nella parte più orientale del bacino, la possibilità di catturare tartarughe è 15 volte superiore rispetto alle acque più prospicienti la costa italiana. Ma in quest’ultima zona, dove abbiamo visto le calate durano molto di più, il 10% delle tartarughe vengono issate a bordo già morte, mentre un terzo del totale sono in stato comatoso.
Ma è il dato conclusivo della ricerca che è ancora più preoccupante. I ricercatori calcolano che vengono pescate 0,0195 tartarughe per ogni calata, dato difficile da “leggere” ma che se rapportato al numero di battelli e dei giorni di pesca all’anno, porta al valore di 4273 tartarughe pescate all’anno, dalle reti a strascico, solo nelle acque dell’Adriatico nord occidentale! Di queste il 10% muoiono direttamente nella rete e un altro 30% (quelle in stato comatoso) si suppone facciano la stessa fine una volta rilasciate in mare.
D’accordo, stiamo parlando di cifre, proiezioni, calcoli matematici, quindi con margini di errore che possono essere anche elevati, ma comunque dati preoccupanti che meriterebbero almeno indagini più approfondite e durature.

2 commenti:

  1. ... sono piuttosto "distratta" ... ma non mi pare di avere sentito da altre parti queste inquietanti notizie ... e la popolazione totale di tartarughe, nell'Adriatico, è stimata a quante, circa?

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  2. Ciao Yubi,
    beh dell'Adriatico si parla poco, ma si sa (o comunuqe si cita spesso) che ogni anno sono circa 60.000 le tartarughe pescate in Italia!
    Non ci sono stime di popolazione di tartarughe in Adriatico, purtroppo. Tra l'altro non essendo "residenti" è molto difficile avere un dato del genere.

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