mercoledì 7 marzo 2007

Moby Dick in Adriatico

E’ il più affascinante, il più sbalorditivo, il meno “compreso” dei Cetacei viventi. E’ il capodoglio (Physeter macrocephalus). Il capodoglio è un animale totem, una specie che attira studi e ricerche in tutto il mondo e della cui biologia e fisiologia conosciamo ancora molto poco, soprattutto perché è talmente fuori dal comune, che in qualche modo “spiazza” i ricercatori.
In questa specie il maschio può raggiungere i 18 metri di lunghezza e 57 tonnellate di peso. La femmina, molto più piccola, può arrivare a 12.5 metri e pesare fino a 24 tonnellate.
Si trova nei mari temperati di tutti il mondo, compreso il Mediterraneo dove abita soprattutto il bacino occidentale. La forma del capodoglio è inconfondibile. Ha un capo enorme che costituisce fino a un terzo dell’intera lunghezza dell’animale. Lo sfiatatoio è unico e posizionato all’estremità sinistra del capo. La pinna dorsale è bassa, arrotondata e una serie di gibbosità minori la seguono, digradando verso la coda. Le pinne pettorali sono corte e larghe. La pinna caudale, di forma triangolare, è molto larga.
La componente principale della sua dieta è rappresentata da calamari, grandi e piccoli, che si trovano nelle zone adiacenti alla scarpata continentale.
Ma quello che sorprende di più è che il capodoglio è in grado di immergersi per un tempo superiore alle due ore e raggiungere i 3000 metri di profondità. E’ ovvio che per un animale del genere, abituato all’abisso sotto di sé, le acque dell’Adriatico non rappresentino una particolare attrattiva. In effetti in questo mare la specie è meno che occasionale. Eppure una ricerca storica svolta dalla Fondazione Cetacea in accordo anche con i Musei di Lubiana (Slovenia) e Zagabria (Croazia), qualcosa ha scoperto. Sono state ricercate negli archivi storici e nelle collezioni museali le segnalazioni di spiaggiamenti, avvistamenti e catture del grande cetaceo avvenute lungo le coste dell'Adriatico centrale e settentrionale. E ne sono state contate ben 48 a partire dal 1555.
I primi rapporti rintracciati risalgono addirittura al 16° secolo con un esemplare descritto per l'Istria e raffigurato in un volume custodito a Lubiana. Spiaggiamenti e avvistamenti singoli si rincorrono poi per tutto il 17 e 18 secolo. Si fanno poi decisamente notare la cattura di 6 esemplari a Cittanova (Croazia) nel 1853 e l’incredibile spiaggiamento di ben 7 esemplari a Marzocca (Ancona) del 1938. Molti, in generale, gli spiaggiamenti nelle Marche (Pesaro e Fermo più volte, poi Fano, Ancona, Porto San Giorgio, Ascoli). Come non ricordare poi il capodoglio spiaggiatosi a Rimini nel 1943, che la leggenda (?) vuole si stato trasformato in… saponette? E Rimini torna ancora protagonista per il più recente spiaggiamento della serie, l’esemplare di circa 9 metri ritrovato il 29 gennaio 2005.
La caccia industriale ha ridotto, nel XX secolo, di circa un terzo il numero di capodogli. Oggi i capodogli non sono più cacciati a scopo commerciale, o almeno non dovrebbero. I pericoli odierni sono rappresentati dalle reti derivanti e nel Mediterraneo, dall’intenso traffico di mezzi di linea ad alta velocità. Si stima che attualmente ci siano, nei mari del mondo, circa 1.900.000 capodogli.

13 commenti:

  1. SONO IN UFFICIO.. COME SEMPRE.
    E COME SEMPRE CERCO DI TENERMI INFORMATA SULLA MATERIA ANCHE CON QUESTO BLOG.
    OGGI ,OLTRE AL SOLITO AGGIORNAMENTO, MI SONO DIVERTITA UN MONDO A RILEGGERE LA STORIA DEL CAPODOGLIO SPIAGGIATO L' ANNO SCORSO. :D
    AVREI VOLUTO ESSERCI ANCH'IO!!!
    PREFERIREI LA PUZZA E IL FREDDO A MILLE SCARTOFIE CHE PARLANO DI CONTI CORRENTI ALTRUI!!
    MI STO CHIEDENDO ,INFATTI, SE è GIA' STATO ORAGNIZZATO QUEL FAMOSO SABATO (L'ULTIMO)PER LA CONFERENZA SULLE TARTARUGHE.MI RICORDO CHE ERA STATO RIMANDATO A MARZO.. MI SONO PERSA QUELLO SUGLI SQUALI A CUI AVREI DOVUTO PARTECIPARE E NON VORREI CHE FINISSE COME L'ALTA VOLTA.
    MI SPIACEREBBE MOLTO.
    IN ATTESA DI UNA RISPOSTA.. UN SALUTO A TUTTI QUELLI CHE LEGGERANNO IL BLOG E A MARCO AL QUALE CHIEDO,INOLTRE, UNA DRITTA SU QUALCHE TESTO VALIDO SU CUI STUDIACCHIARE PER APPROFONDIRE LA MIA CONOSCENZA PERSONALE EXTRAUNIVERSITARIA (E CHE NON ABBIA A CHE FARE CON IL MIO ATTUALE LAVORO DI IMPIEGATA IN BANCA CHE GIA' MI RUBA TANTO , TROPPO TEMPO).HO PROMESSO UNA TELEFONATA MA NON L'HO ANCORA FATTA SENZA SAPERNE IL MOTIVO.
    :P
    PS.
    NON CI SONO PAROLE PER QUELLO CHE è SUCCESSO QUALCHE SETTIMANA FA ALLA VOSTA AMICA .
    MI UNISCO NELLA TRISTEZZA E NELL'INDIGNAZIONE DI TUTTI VOI.

    GIORGIA

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  2. Ciao Giorgia,
    ecco l'elenco dei prossimi seminari della Fondazione:
    Sab 24 marzo 2007 Cetacei 2
    Sab 21 aprile 2007 Biologia degli Squali
    Sab 19 maggio 2007 Biologia delle Tartarughe Marine
    Sab 9 giugno 2007 Cetacei 3
    Sab 29 settembre 2007 Cetacei 1
    Sab 27 ottobre 2007 Cetacei 2
    Sab 24 novembre 2007 Cetacei 3

    Per il testo da leggere, fammi sapere su quale argomento: Cetacei, tartarughe, squali, taglio e cucito, etc...

    A proposito, cari lettori, se avete un po' di pazienza, e se tutto fila liscio, a giugno ci sarà una sorpresa in libreria...
    Un libro dal titolo (per ora provvisorio): Il mare che non ti aspetti. Autore: dai che lo sapete...

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  3. GRAZIE PER AVERMI SCRITTO L'ELENCO DELLE DATE DEI PROSSIMI INCONTRI.
    IMMAGINO CHE BASTI PRESENTARSI E PAGARE LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE COME CI ERA STATO DETTO IN PRECEDENZA.. O CREDO...

    PER I TESTI DA LEGGERE OPTEREI PER CETACEI E SQUALI..
    NIENTE TAGLIO E CUCITO .. NON SONO MOLTO BRAVA CON AGO E FILO.AHI!

    E A GIUGNO IL TUO LIBRO.
    VEDREMO.

    UN SALUTO
    GRAZIE, GIORGIA

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  4. Finalmente un Post sul capodoglio,il cetaceo da mè preferito..
    Non ho mai avuto la possibiltà di vederlo nei vari avvistamenti che ho fatto..e forse non lo vedrò mai,visto le sue prolungate immersioni!!
    Ad ogni modo, la mia futura tesi vorrei farla proprio su questo esemplare.
    Dott.Affronte, mi scusi se non potrò partecipare ai vari seminari che si svolgeranno a Riccione nei prossimi giorni.
    Per quanto riguarda il suo futuro libro le faccio sin da ora i miei auguri,e sicuramente sarò una della prime a leggerlo!
    Ci vediamo presto un bacio.
    Estefania

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  5. spero di vederne presto "uno" anche io! bellissimo! avete sentito parlare dei centinaia di capodogli registrati a largo di Catania? :D

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  6. PZCHE BELLO!!
    QUALCUNA CON CUI PARLARE!!
    UNA CURIOSITA'PER ESTEFANIA..
    SEI LA FAMOSA STEFANIA CHE STUDIA E PULISCE LE CASE?

    SE SI',VOLEVO FARTI I MIEI COMPLIMENTI PER COME HAI DECISO DI AFFRONTARE QUESTI ANNI DI STUDIO.. E PER AVERE UNA FAMIGLIA CHE TI AIUTA A SOGNARE FINCHE' NE AVRAI LA POSSIBILITA'.
    IO NON NE HO IL CORAGGIO ( PER PROBLEMI DI SALUTE IN FAMIGLIA E GENITORI CHE NON MI APPOGGIANO NELLA MIA SCELTA).QUINDI MI SONO TROVATA UN LAVORO SICURO E STUDIO SENZA FREQUENTARE.
    MI PESA MOLTO.COSI',SPERO PRIMA O POI DI POTER CAMBIARE E TROVARE UN IMPIEGO IN UN QUALSIASI AMBITO CHE POSSA RIGUARDARE ( DICIAMO COSI')IL MARE E LA SUA DIFESA FAUNISTICA E NON.

    MAGARI IN QUESTO BLOG MI FACCIO QUALCHE 'AMICA DI BLOG'.

    TORNANDO AI CAPODOGLI.. FORSE POTREMMO AVVIASTARNE QUALCUNO A LARGO DI CATANIA..
    :D

    UN SALUTO
    GIORGIA

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  7. Ciao Giorgia,
    sì, Estefania è lei.

    Per i corsi:
    puoi mandare un fax d'iscrizione allo 0541.475830 indicando il tuo nome, il tuo telefono e il corso scelto.

    Per i libri:
    tutta la "roba" buona è in inglese. comunque:
    "I giorni del delfino" di K. Norris Bompiani del 1993
    "La vita segreta delle balene" di R. Payne, mondadori del 1995
    "Balene e delfini" della Rizzoli del 1989, un vecchio librone sempre valido ma non so se si trova ancora...
    "A caccia negli oceani" di M. Wurtz, della Mondadori del 1998.

    Per gli squali ancora peggio. A parte la "Guida degli squali e delle razze del Mediterraneo" di
    Notarbartolo di Sciara e Bianchi (Muzzio, 1998), poco o niente.

    Fammi sapere se leggi l'inglese, che allora c'è da sbizzarrirsi.

    ciao

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  8. GRAZIE!!!
    BENISSIMO ANKE L'INGLESE..MI ALLENO UN PO'..
    ANDRO' A VEDERE SE RIESCONO A REPERIRMI QUALCHE TITOLO IN LIBRERIA!

    MANDERO' ANCHE UN FAX DI CONFERMA PER LE DATE DELLE CONFERENZE A CUI PRENDERO' PARTE.

    GRAZIE ANCORA
    UN SALUTO A ESTEFANIA ALLORA!!
    GIO

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  9. PS. IL PROF WURTZ INSEGNA A GENOVA CETOLOGIA!
    HO SENTITO DIRE CHE SAREBBE SUA INTENDIONE LA CREAZIONE DI UN CENTRO PER IL MONITORAGGIO BIOLOGICO DEL MAR MEDITERRANEO.
    MI PARLAVANO DI GENOVA COME SEDE..
    CHISSA' SE ANDRA' A BUON FINE!!??
    SPERIAMO..
    ALTRIMENTI CI PENSIAMO IO E ESTEFANIA A CREARNE UNO!!
    E IL LAVORO è ASSICURATO!
    FORSE..

    EHEH GIO

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  10. Se citi il 1555 suppongo che ti riferisci a questo
    http://tinyurl.com/2dj4eg
    se vuoi ti posso mandare copia della versione in tedesco di questa pagina del libro di Konrad Gessner (Conradus Gesneri) ... ma il medico svizzero era talmente preciso ... che ho come l'impressione che quello sfiatatoio in cima sia stato aggiunto dopo, nella versione "rivista e corretta", pubblicata 100 anni dopo l'originale latino, in tedesco appunto.

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  11. Che bella questa immagine, non la conoscevo. Noi abbiamo preso la citazione da un lavoro del '91 che evidentemente si rifaceva a quello da te citato.
    Grazie Yubi!!

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  12. Oh!
    Allora, all’incirca il testo dice:
    Nell’anno dopo la nascita di Cristo nostro dolce Signore 1555, in un luogo del Mare Adriatico è stato trovata viva una tale particolare balena, che a causa dell’acqua bassa, sebbene fosse almeno di 4 “passi”, non poteva né muoversi, né nuotare. Per questo è stato ucciso con moschetti, lance e accette, e con molte barche è stato tratto a terra. La sua pelle era senza squame e di colore plumbeo. La sua lunghezza 14 passi, la sua larghezza 8 passi, la mandibola inferiore lunga 14 piedi con 44 forti denti grossi come un birillo [?] i quali quarantaquattro denti pesavano mezzo quintale. La mandibola superiore non presentava denti, ma era conformata in modo da accogliere i denti di sotto. La coda era larga 13 piedi e di rimarchevole spessore con squame rotonde come scudi, i suoi occhi più piccoli di quelli di un cavallo e scuri da vedere. La testa era lunga 3 passi, la sua gola larga un passo; la sua lingua lunga un passo, e della stessa lunghezza erano le pinne. Il suo organo maschile era lungo 4 passi [qui termini anatomici che mi sfuggono]. Sulla testa ha un buco lungo quasi una spanna, curvo come una luna crescente, dal quale spruzza acqua, così da poter affondare la nave più vicina. Gli abitanti del luogo lo chiamano Balena: dicono anche che non sono [ha?] più di tre anni, ne catturarono uno anche più grosso. La sua testa conteneva più di 50 quintali di grasso, di cui mezzo quintale è stato venduto per [non riesco a capire e valutare]. Questo grasso lo si usa per illuminare. Quando un cane senza essere visto si riempì con questo grasso, il grasso è passato come sudore attraverso tutta la sua pelle e il cane è morto. Ha il colore di un vecchio Malvasia. Da una piccola costola [osso?] si è estratto un chilo e mezzo di grasso.

    Questo più o meno il testo, così come riesco a interpretarlo.

    Gesneri Redivivi, Aucti et Emendati
    Tomus IV et Ultimus
    oder
    Vollkommendes
    Fischbuch
    Conradum Gesnerum (Conrad Gesneri)
    rivisto e corretto e pubblicato in lingua tedesca da
    Georgium Horstium, 1670

    (aggiungo sempre il "rivisto e corretto" ... perché molti dei pesci descritti, anche se 'deformi' sono riconoscibili. E poi ci sono i "mostri" ... e mi chiedo quanto siano parte dell'originale e quanto della "correzione e aggiornamento" ...)

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  13. Che meraviglia!!

    Grazie mille, Yubi.

    M.

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