Mi crolla un mito. Sono uno strenuo difensore della superiorità degli squali sui troppo "simpatici, carini, intelligenti" delfini, e fino ad oggi potevo basarmi almeno su una caratteristica esclusiva: la capacità degli squali di percepire campi elettro-magnetici.
A parte gli scherzi su presunte superiorità, in effetti gli squali possiedo un senso molto particolare, grazie alle Ampolle del Lorenzini distribuite sul muso, che consente loro di captare appunto piccoli campi elettromagnetici, come quelli normalmente emessi da qualunque essere vivente (magari nascosto sotto alla sabbia).
Per quanto se ne sa non si conosce nulla del genere nei mammiferi, ad esclusione dell'ornitorinco (che è comunque un mammifero particolare, dal momento che depone le uova). Ed ecco invece uno studio effettuato su un delfino che vive lungo le coste orientali del Sudamerica, la Sotalia guianensis, che rivela invece come questi delfini riescano effettivamente a captare deboli campi elettrici (sebbene non con la stessa efficacia di squali e razze).
In effetti questi delfini vivono in acque che possono essere molto torbide, a causa di fango e sedimenti in sospensione, e ovviamente usano l'ecolocalizzazione (il cosiddetto biosonar) per cacciare, in genere vicino al fondo. A brevissime distanze, il biosonar è inutilizzabile, ed ecco entrare in campo il senso elettrico.
Lo studio è stato effettuato sull'unico esemplare di Sotalia che vive presso lo zoo di Muenster, in Germania. Sul rostro di questa specie esistono delle piccole depressioni, dette cripte, nelle quali, in fase embrionale, si trovano delle vibrisse, che poi cadono. Alla morte di uno degli esemplari di Sotalia del parco, sono state analizzate, in fase di necropsia queste aree anatomiche.
Poi si è passati alla fase di sperimentazione sull'esemplare vivo. Il quale è stato addestrato a nuotare via quando in acqua veniva emesso un debole campo elettrico, e a restare fermo se questo non avveniva. L'animale rispondeva correttamente. Poi è stato "isolato" il rostro del delfino, con uno scudo di plastica (vedi foto), ed ecco che allora il delfino rimaneva sempre fermo: non "sentiva" più i campi elettrici.
Il passo successivo sarà andare a studiare le Sotalia in natura, e poi, eventualmente, cercare qualcosa di simile anche in altre specie di Cetacei.
Gli squali, che captano campi elettrici da circa 400 milioni di anni, osservano con aria di sufficienza.