sabato 5 ottobre 2013

Delfini spiaggiati e cannonate in Adriatico

Come avevo scritto qualche tempo fa, sto partecipando come consulente dell'Università di Padova, al progetto Netcet
Dal Blue World Institute, un ente croato che si occupa di cetacei, tartarughe marine e biologia marina in generale, e partner del progetto, circa 20 giorni fa abbiamo ricevuto una mail preoccupante, relativa all'inizio di un'indagine di prospezioni geologiche, per la ricerca di idrocarburi, in Adriatico.
Queste indagini sismiche sono quelle che utilizzano i famigerati airgun: in pratica, sparano delle cannonate sonore da 280 decibel (un boing 747 al decollo ne fa 140...), queste rimbalzano sul fondale e vengono raccolte da dei sensori che in base all'eco rivelano se ci sono giacimenti. I Cetacei hanno un udito super-sviluppato, e vengono danneggiati da queste "bombe" sonore. A volte uccisi, spesso decisamente disturbati e spaventati.

In questa settimana ci sono stati 7 spiaggiamenti di tursiopi in nord Adriatico (1 a Jesolo, 1 a Porto Garibaldi, 1 in Abruzzo, 3 nel ravennate e 1 a Rovigno). Che le due cose siano collegate per il momento non lo si può dire, ma decisamente questi spiaggiamenti così ravvicinati, hanno fatto tornare in mente quella mail.

Ve la riporto qui:
"Vorrei informarvi che campagne di ricerca di petrolio e gas sono state avviate in Croazia, al largo e sottocosta, a partire dal 7 settembre 2013. Questa campagna non è stata presentata al pubblico e il Blue World Institute non è stato coinvolto in alcuna valutazione di impatto ambientale, nonostante sia in possesso della più grande banca dati disponibile su Cetacei (e altri grandi vertebrati marini) nel Mare Adriatico croato.
Le indagini sismiche sono uno dei metodipiù invasivi di indagine del mare e causano gravi danni per l'ambiente e gli animali marini. Attualmente stiamo cercando di ottenere tutte le informazioni sulla campagna in corso e sulle valutazioni di impatto ambientale (se presenti) fatte per questa campagna.
Le indagini sismiche causano gravi conseguenze per la vita marina e in particolare per i cetacei, che sono state affrontate da molte organizzazioni scientifiche e da accordi internazionali che hanno chiamato i governi nazionali a prendere seri provvedimenti per proteggere la fauna locale (Cetacei) e a effettuare una completa e trasparente valutazione di impatto ambientale. Non ci risulta che questo stia avvenendo in Croazia. Pertanto l'attuale campagna di indagine sismica pone ancora maggiori minacce per la fauna del mare Adriatico.

Recenti studi effettuati tramite surveys aerei, sulla abbondanza di cetacei e tartarughe marine in tutto l'Adriatico hanno rivelato che rappresenta un habitat per diverse specie tra cui tursiopi, stenelle, grampi e (stagionalmente) balenottere . Di grande interesse è l'Adriatico meridionale come importante habitat di riproduzione dello zifio, specie molto soggetta a spiaggiamenti di massa causati da forti rumori subacquei. Inoltre, un'altra specie protagonista di immersioni profonde – il capodoglio - si trova regolarmente nel Mar Ionio e la sua presenza è stata registrata anche in Adriatico meridionale.

Attualmente, la Spectrum, una società norvegese che ha firmato un accordo con il governo croato, ha ingaggiato la Seabird, una società di esplorazioni di Cipro, per condurre questa campagna di esplorazione sismica. È possibile seguire on-line gli spostamenti della nave, lunga 76 metri, la Northern Explorer. Attualmente si trova in Adriatico centrale dove si svolge l'indagine. La posizione della nave, giorno per giorno, la potete vedere qui.

[...] Gli attuali sviluppi possono solo confermare la nostra idea che cetacei e tartarughe marine sono in pericolo in Adriatico. Inoltre, vorrei mettere in guardia che si occupa di monitoraggio di spiaggiamenti, su potenziali atipici eventi di spiaggiamento."

6 commenti:

  1. not seven...already 8...
    also in Umag/Umago...
    http://dnevnik.hr/vijesti/hrvatska/foto-kod-umaga-more-izbacilo-uginulog-dupina---305127.html

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  2. Vaffanculo...gli idrocarburi DEVONO essere banditi per legge, dalla nostra vita! Vaffanculo!!!

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  3. Marco, come già sapete sono a completa disposizione per qualsiasi cosa. La Spectrum la conosco molto bene...

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    1. Lo so Guido, grazie. Ma non credo si possa fare molto, purtroppo.

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  4. e se invece fossero tutti morti nelle reti da pesca? secondo me è più plausibile come spiegazione. con l'attività ripresa in grande stile dopo il fermo pesca...

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    1. E' molto difficile, in Adriatico, che si verifichino casi di catture di delfini nelle reti. In una ricerca molto recente, su oltre 3000 calate di rete osservate, solo due delfini finirono catturati nelle reti.
      E' comunque possibile che questi delfini siano morti per altre cause, naturali o meno.

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