domenica 16 luglio 2006

News: Allarme rientrato

Forse avrete letto sui giornali, i giorni scorsi, della moria di delfini lungo le coste italiane del nord Adriatico. Solo nell’area di cui si occupa la Fondazione Cetacea, in cinque giorni, sono stati trovati sei delfini (tursiopi) spiaggiati. Altri quattro esemplari (ma forse erano solo due) sono stati segnalati in Veneto. Molti spiaggiamenti in pochi giorni è già un dato preoccupante, ma a questo si aggiunge il fatto che sui sei esemplari da noi recuperati 3 erano dei cuccioli e uno una femmina gravida. Da qui è scattato l’allerta, che poi ha avuto tanto, forse troppo, risalto mediatico.

Le analisi dei campioni biologici prelevati dai delfini trovati morti sulle spiagge adriatiche, sono ancora in corso, e richiederanno ancora diversi giorni prima di poter dare qualche risposta. Ma la Fondazione Cetacea, proprio perché responsabile del procurato allarme, non è rimasta inattiva. E venerdì mattina sono salito su un elicottero capitanato dal comandante Antonio Di Lizia, messo a disposizione dal Corpo Forestale dello Stato di Pescara. Lo scopo del volo era proprio quello di cercare di verificare l’eventuale presenza di altre carcasse di delfini, anche con lo scopo di recuperare, nel caso, nuovi campioni da analizzare.
Il survey compiuto dal mezzo della Forestale ha sorvolato un’area molto ampia. Partendo dall’Aeroporto F. Fellini di Rimini, l’elicottero si è diretto verso Ravenna, spostandosi ancora verso nord a un punto a circa 5 miglia al largo. Da lì il mezzo è sceso verso Rimini, seguendo un percorso a zig-zag, coprendo così un’area compresa fra le 2 e le 10 miglia circa. L’elicottero ha volato a circa 200 metri di quota, proprio per permettere un buona visuale della superficie del mare. E’ stata un’esperienza esaltante. Non ero mai salito su un elicottero prima e mi è piaciuto tantissimo. Prima di raggiungere il mare abbiamo volato per un po’ sulla mia Rimini. Che spettacolo il ponte di Tiberio visto dall’alto! E il Grand Hotel!
In tutta l’area esaminata, per un percorso di volo di circa due ore, non ci sono stati avvistamenti. Ed è un po’ quello che speravamo. A questo punto, il dato negativo di questo sopralluogo, insieme al fatto che da ormai otto giorni non si sono più riscontrati spiaggiamenti, permette quanto meno di abbassare il livello di allarme. Il fenomeno anomalo, se di questo si è trattato e non solo di una coincidenza negli spiaggiamenti, resta circoscritto alla settimana scorsa e, in attesa comunque del risultato delle analisi biologiche, si può per il momento tirare un grosso sospiro di sollievo.

1 commento:

  1. Non avevo sentito nulla, anche se non abito mica così lontano dall'Adriatico settentrionale!
    Gli elicotteri da noi sono importanti: ti aiutano nei lavori e nelle ricerche in montagna, sono diventati un po' quello che i "muli" erano una volta, e salvano vite. Di notte sento ogni tanto purtroppo quello che arriva per atterrare all'ospedale ... e mando un augurio a paziente e pilota!
    ... sono strumenti favolosi ... purtroppo usati anche in guerra ... penso che un Vietnamita ancora oggi si senta gelare il sangue quando sente il rumore di un rotore ... e chissà quali altri popoli ... mentre per me sono "amici"
    www.rega.ch
    non l'ho fatto spesso, ma lavorare con/in elicottero: fenomenale

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