giovedì 15 ottobre 2009

Squali, proviamoci ancora

Questa è la settimana europea degli squali. Domani sarò a Roma (se siete in zona non mancate) per l'evento"Squali: predatori predati", qui potete scaricare il programma.
Nell'ambito della stessa iniziativa, domenica 18 ottobre, qui al centro Adria, a Riccione, ci sarà una iniziativa collegata, ecco il volantino.
Sono quasi tredici anni che mi occupo di squali, soprattutto dal punto di vista della conservazione, attraverso la divulgazione e la sensibilizzazione. Ho fatto mostre, campagne, conferenze, di tutto. La cosa preoccupante è che nel 1997 dicevo più o meno le stesse cose che si dicono oggi. Non sembra cambiato niente.
O forse sì? Vediamo... In effetti di squali si parla di più, ci sono iniziative importanti come la Shark Alliance, o il film Sharkwater, molto bello e d'impatto. Qualcosa a livello politico/normativo si muove ma troppo poco. Gli squali protetti si contano ancora su una mano, sigh, e le regole come quelle sul finning vengono bellamente aggirate.
Nel 1997 parlavo già di finning come di una spaventosa piaga. E oggi? Beh è diverso: la piaga è ancora più diffusa e spaventosa...
Poi mi battevo contro la pesca sportiva nella preziosa nursery area dell'Adriatico. Lì cosa è successo? Che effettivamente i pescatori sportivi (alcuni... dai, non esageriamo) sono più responsabili e autoregolati. Purtroppo sembra tardi. Perchè di verdesche e squali volpe, le loro prede più ambite, non se ne prendono quasi più. Il declino è stato rapido e drastico.
Insomma, poco tempo fa, parlando a tavola con la collega Simona Clò che si occupa di squali da prima di me, ci dicevamo che forse tutto ciò non serve. Che noi facciamo piccoli passi in avanti, ma la strage corre molto più veloce di noi.
Forse davvero ormai stiamo perdendo una gran parte (cioè tantissime specie) di una delle creature più utili, affascinanti e "simboliche" dei mari.
Comunque sia, firmate la petizione.

4 commenti:

  1. Marco, firmo molto volentieri! A presto e buon lavoro! Elisabetta

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  2. Sarà simbolico, ma spero di no. Io ho firmato.

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  3. E pensare che tutto e' cominciato qui...
    Dobbiamo organizzare qualcosa insieme per gli squali Marco. Diffondere la giusta informazione. L'unico strumento che abbiamo per vincere queste battaglie e' informare la gente, dare notizie ed informazioni vere, informazioni dettate dall'amore, la passione e la devozione della gente onesta che ogni giorno lavora e lavora tanto per quattro soldi se non addirittura gratis. Il nostro paese e' in un baratro ma insieme possiamo cambiare le cose, insieme. Ti voglio bene e grazie per tutto quello che, non so come, riesci a fare.

    Christina Pacella

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  4. Leggi questo brutto articolo preso dalla testata giornalistica on-line: "il Centro"

    "Catturato squalo bianco di due metri
    «Cucciolo» di oltre un quintale pescato al largo di Ortona
    TERMOLI. Poco più di due metri di lunghezza, circa 120 chili di peso, la pinna inconfondibile sul dorso grigio chiaro e quel “ghigno”, che sa di terrore, anche se è soltanto un cucciolo. “Lui” è uno squalo bianco pescato a 13 miglia al largo di Ortona. A tirare su questo raro ospite dell’Adriatico è stato un pescatore di Monopoli del peschereccio Sandokan III, della marineria di Termoli.

    Lo squalo appartiene alla specie più “cattiva”, quella resa ancora più crudele dal film di Spielberg. «L’ho preso a tredici miglia al largo di Ortona», ripete il pescatore, Francesco Comes, subito in posa sulla sua preda, quasi a confortare coloro che avranno ancora il tempo di fare il bagno a riva. Tredici miglia sono quasi 24 chilometri, tanti in mare, e poco più in là delle acque internazionali. Tutto ciò comunque non basta per smorzare un fenomeno che si sta diffondendo, complice anche il cambiamento del clima e della temperatura del mare: la presenza degli squali nell’Adriatico.

    Quello pescato ieri mattina è un “cucciolo” di un quintale e venti chili e lascia quindi intendere che da qualche parte ci devono pur essere i genitori. Lo squalo bianco è della famiglia dei Lamnidi, i pesci predatori più grandi della Terra. E’ diffuso in acque fredde o temperate, con concentrazioni al largo delle coste meridionali dell’Australia, del Sudafrica, della California e nel Mediterraneo centrale. «A me è capitato di prenderne uno anni fa, ed è sempre una bella soddisfazione», afferma il comandante del Sandokan III che racconta la pesca: «Appena l’ho visto impigliato ad un amo mentre si dibatteva non credevo ai miei occhi. All’inzio», ammette, «c’è stato qualche attimo di panico perché è difficile e pericoloso catturare un animale del genere, poi, assieme ai miei compagni lo abbiamo infilzato con un arpione e tirato su grazie a due ganci». Quella di ieri è stata tra l’altro una pesca super fortunata perché oltre allo squalo nelle reti c’erano diversi esemplari di varia grandezza di pescespada e verdesche. Il motopeschereccio ha attraccato di pomeriggio nel porto di Termoli e, appena ha scaricato lo squalo, è stato circondato da curiosi. Il comandante Francesco Comes e i marinai hanno quindi passato la notte a Termoli in attesa di uscire di nuovo in mare, lo squalo è stato invece portato a Polignano a Mare, che dista una decina di chilometri da Monopoli. Lì un grossista lo ha già fatto a pezzi e venduto alle pescherie. (23 settembre 2009)"

    fonte: sito web "il Centro", articolo giornalistico: "Catturato squalo bianco di due metri"

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