martedì 18 maggio 2010

A Riccione, a scuola di tartarughe

Gli operatori dei centri di recupero tartarughe marine delle Marche a scuola da Fondazione Cetacea

Durante l'anno appena trascorso, il Ministero dell'Ambiente ha completato alcune azioni che riguardano le tartarughe marine. Ha prodotto la prima versione del “Piano di azione Nazionale”, ha pubblicato le definitive Linee Guide per i Centri di Recupero Tartarughe Marine italiani. Infine, per regolare tutta le questione territoriale, ha dato incarico a ogni regione costiera di mettere a punto e coordinare una Rete regionale, che faccia riferimento a un Centro di Recupero principale.
La Regione Marche, nei mesi scorsi, approntando questa rete si è subito rivolta a Fondazione Cetacea, che pur essendo in territorio romagnolo, da sempre si occupa di questi Rettili, anche sulle coste marchigiane.
In base alla convenzione siglata il 10 maggio scorso, l'Ospedale delle Tartarughe di Fondazione Cetacea è il punto di riferimento per tutta la costa marchigiana, per ogni questione riguardante le tartarughe marine. Un riconoscimento dovuto e inevitabile al lavoro ventennale di Cetacea.
Sul territorio marchigiano sono stati individuati tre punti di Prima accoglienza:
- a nord, il Parco Naturale del Monte San Bartolo
- al centro, il Parco del Conero in collaborazione con il Comune di Numana
- a sud, la Riserva Naturale della Sentina, in collaborazione con l'Università di Camerino

Questi centri si occuperanno di recuperare le tartarughe spiaggiate, vive o morte, sul tratto di costa di loro competenza. Per gli animali già morti, raccoglieranno informazioni e dati, che confluiranno nel database di Fondazione Cetacea, e da qui a quello Ministeriale.
Nel caso di animali vivi, potranno ricoverarli nelle strutture che sono state predisposte, fino a un periodo massimo di 48 ore, in attesa del trasporto e della definitiva ospedalizzazione presso Cetacea.

Gli operatori, volontari e no, di questi tre centri, e anche il personale dell'Università di Camerino, dovranno seguire una specifica formazione. E giovedì 20 maggio, infatti, verranno ospitati e istruiti da Fondazione Cetacea, in un corso intensivo su queste tematiche:
- biologia generale delle tartarughe marine
- tartarughe marine in Adriatico (ecologia, conservazione)
- procedura di intervento su tartaruga viva e su tartaruga morta (rilievi dati, manipolazione, trasporto, rapporti con le istituzioni, rapporti coi media, etc.)
- gestione degli animali in vasca

Dopo una prima parte di lezioni teoriche, nel pomeriggio gli “studenti” si sposteranno direttamente fra le vasche del centro riccionese, a “toccare con mano” la gestione, la manipolazione e le procedure pratiche sulle tartarughe in difficoltà.

Nel frattempo, causa temperature ancora troppo basse, non sono ancora iniziati i rilasci in mare delle tartarughe guarite, e l'Ospedale è al completo con ben 25 ricoveri.
Ben presto verrà annunciata l'apertura ufficiale della stagione del Centro Adria, prevista il 12 giugno, in occasione del rilascio in mare della storica Sole, la tartaruga ricoverata da quasi 4 anni e ora finalmente pronta a tornare a casa.

In attesa di schiarite sul fronte economico, dove la situazione di Cetacea resta comunque davvero difficile.

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