lunedì 12 marzo 2012

Recinti in mare

Negli ultimi venti-trenta anni, l'impoverimento delle risorse ittiche, dovuto a un eccesso di pesca, un po' in tutto il mondo ha portato alla crescita sempre più diffusa degli allevamenti ittici. L'industria del pesce allevato nasce da basi positive - se il pesce lo allevo non lo pesco - ma molte sono invece le conseguenze negative sull'ambiente marino. La più paradossale è che, molto spesso, per nutrire i pesci negli allevamenti vengono pescate grandi quantità di pesci di piccola taglia. E siamo daccapo. Ci sono poi anche problematiche legate all'inquinamento e all'eutrofizzazione che questi recinti in mare portano con sè (vedi anche qua).
In Mediterraneo, sono 16 le nazioni costiere che praticano l'allevamento in mare. Utilizzando uno strumento che sta diventando un'arma molto preziosa nelle mani di ricercatori di vari discipline, e cioè Google Earth, tre studiosi hanno recentemente analizzato gli allevamenti ittici nelle acque del Mediterraneo, in particolar modo per vedere se i dati di produzione di questi allevamenti corrispondessero con quelli forniti ogni anno alla FAO (United Nations Food and Agriculture Organization).

Grazie a Google Earth i tre ricercatori sono stati in grado si "sbirciare" lungo il 91% delle coste mediterranee, contando ad esempio 248 gabbie per tonni (cioè recinti circolari di oltre 40 metri di diametro), e 20.976 gabbie di altri tipi. Veramente tante. Praticamente la metà di queste, pari al 49%, si trovano al largo della Grecia, mentre la seconda nazione per importanza è la Turchia, con un altro buon 31%. Seguono la Francia e poi l'Italia, che è quarta con il 4,3% (912 recinti).

In definitiva, il risultato è che le stime che il lavoro riporta, calcolate proprio studiando le mappe di Google Earth, sono praticamente conformi ai dati ufficiali della FAO. Una conferma quindi, anche se forse i ricercatori si aspettavano di scoprire qualche magagna. In ogni caso è anche una dimostrazione che lo strumento, innovativo e tutto sommato comodo, funziona. Qui sotto la mappa delle "aggregazioni" di recinti.

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