giovedì 24 maggio 2012

Allarme pesce

"Allarme pesce" del giornalista Charles Clover, è un libro che mi ero ripromesso di leggere appena uscito, nel 2004 (un anno dopo, in Italia) e che poi invece era rimasto nel cassetto (mentale). L'ho infine comprato qualche settimana fa e finalmente ho potuto leggerlo.
E' un libro che parla essenzialmente di pesca, anzi, molto spesso, di pesca eccessiva. In quarta di copetina si legge, tra l'altro: “In quanto metodo di distruzione di massa, la pesca praticata con la moderna tecnologia è l’attività più distruttiva della Terra”. Tanto per capire i toni del libro.
E' un libro che ho trovato non facile, nel senso di faticoso da leggere, un po' per la narrazione non sempre così lineare e un po' per i temi, che essendo spesso tecnici, richiedono uno sforzo ulteriore, in certi passaggi. In ogni caso, alla fine ne vale pena. Clover racconta di averci messo 7 anni a completare il libro. e' stato in diverse parti del mondo, a osservare e studiare le marinerie di pesca, e le politiche che le governano. Per questo "Allarme pesce" (il titolo originale, decisamente più bello è "The end of the line") è ricco di dati, informazioni, analisi.
Il quadro che emerge, ma lo sapevamo, è devastante. E' devastante conoscere lo stato dei nostri mari e di molti stock ittici, è deprimente vedere come, tranne in pochi casi virtuosi, non ci siano politiche che puntino veramente verso una pesca sostenibile, e verso almeno un tentativo di ripristino dello stato di salute degli oceani.
Le risorse marine sono un bene comune, che appartengono a tutti ma che vengono sfruttate e depredate, spesso in maniera barbara e sconsiderata, da pochi. Le soluzioni, forse, ci sarebbero, ma sono drastiche, difficilmente percorribili, soprattutto senza una precisa volontà di attuarle.
Mentre riponevo il libro sullo scaffale, ho notato il numero di post-it colorati che ci ho messo dentro durante la lettura. A quanto pare, sarà un libro che riprenderò in mano spesso.

P.S.: dal libro è statto tratto anche un documentario, intitolato appunto "The end of the line", uscito nel 2009. Questo è il trailer:



3 commenti:

  1. I pescatori non hanno nessun rispetto per il mare ed i suoi abitanti. Abito a Senigallia e per capire com'è messo il mare basta dare un'occhiata oltre le scogliere in questo periodo: una distesa infinita e continua di bandiere che indicano la presenza di nasse per catturare le seppie. Mi stupisce che non siano ancora estinte.

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  2. ciao marco, c'è un sito dove si puo vedere in streaming o scaricare questo documentario??

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  3. Mimì, lo streaming non credo. Il film da scaricare lo si trova, in inglese, ma... illegalmente. Io non ti ho detto niente :-). Io penso di comprare il DVD: su amazon.it lo trovi a 12 euro.

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