venerdì 6 settembre 2013

Quando il delfino attacca

Ai primi di agosto, un video, che vedete in fondo a questo post, ha fatto il giro del web e di qualche tv. Una donna viene attaccata da un delfino. Fosse uno squalo brutto e cattivo, posso capire, ma un delfino! Che diamine.
Il delfino in questione è Dusty, ed è un lone sociable, cioè un delfino solitario, e che vive a contatto con l'uomo, seppure rimanendo libero in mare. Lo si trova nelle acque vicino alla cittadina di Doolin, in Irlanda. Ha persino un sito e una pagina Facebook.

Cosa si vede nel video?
- un gruppo di persone che guardano e fotografano un delfino in acqua
- una donna appare in acqua col delfino
- il delfino comincia subito a sbattere la coda sull'acqua
- la gente ride e scherza vedendo le manifestazioni esuberanti del delfino
- la donna, dopo un po', intuisce che qualcosa non va e cerca di raggiungere la scaletta
- il delfino parte veloce e la colpisce alla schiena
- la donna chiede aiuto, e finalmente qualcuno capisce cosa è successo e soccorre la donna

Alcune riflessioni. Intanto, la donna scende in acqua col delfino. Cioè entra in un ambiente non suo, dove si muove con difficoltà (mentre il delfino no di certo), insieme ad un animale selvatico, forte, robusto, con 100 denti, una coda potentissima, e che pesa oltre 300 chili. Se lo avesse fatto con uno squalo, un leone, un lupo, avremmo detto che è pazza, ma siccome è un delfino, appare normale. Il delfino è bello (vero), bravo e buono (dipende) e ride sempre (falso).

Il delfino, prima di colpire, sbatte forte la coda sull'acqua, segno che è agitato ed aggressivo: non gradisce la presenza della donna in acqua. La gente ride e si diverte. Evidentemente non conosce i segnali e i comportamenti che i delfini possono mettere in atto in queste o in altre situazioni. Un cane arrabbiato, prima di attaccare, ringhia, lo sanno tutti. Un delfino arrabbiato prima di attaccare sbatte forte i denti, e la coda sull'acqua, per esempio. Non lo sa nessuno, ma tutti pensano di poterci fare il bagno insieme comunque.

Mi dispiace per quella donna, che ha subito danni non da poco alle vertebre, ma questo è quello che può capitare ad avere a che fare con un animale selvatico nel suo ambiente. Lei lamenta che non c'erano cartelli che avvisano del pericolo di fare il bagno con Dusty, o che lo vietano (adesso li hanno messi, vedi foto); vero, ma servono davvero dei cartelli? Vogliamo smettere di considerare i delfini come dei grossi giocattoloni? Non dico di arrivare a temerli come una forza che controlla il pianeta e può distruggere l'uomo (ma che gente c'è, in giro?), ma rispettare loro e il loro ambiente magari sì. E conoscerli anche un po' meglio, soprattutto prima di decidere di buttarsi in acqua con uno di loro, selvatico.

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento